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Collezione venatoria.
ah! quanto ama la natura il cacciatore,
questo lo vedo sin dalle prim'ore
quando m'affaccio alla finestra
sul paesello e sento Dina gridare
a questo e quello: c'è un cane
che gli mangia una gallina
e il cacciator con barba talebana
strattona il cane e fa: porca puttana!
ah, quanto mite e sereno è
il cacciatore che passeggiando
come un vigilante orna la terra
delle sue cose, tante:
- bottiglie plastiche vagamente
abbandonate o sul ponte
in fretta allineate
a mò di presenza ammonitrice
del passaggio
della stirpe cacciatrice
- scatolette, forse di tonno
o di delfino, ripulite
e lasciate sotto il pino
al posto dei funghi rinvenute ma
da nessun manuale conosciute
- ed i coperchi di detto scatolame
depositati dall'omino infame
tra siepi e rovi dove l'eroe è passato
e tra carte e giornali ha pur cagato
- tra la natura, finita colazione
come merenda di quando andava a scuola
scarica latte di birra e coca cola
- e poi piombo e cartucce
sui sentieri ama lasciare
risalendo sui destrieri
che rombanti fin lassù l'hanno scortato
perché certo il suo fiato è risicato
- con motoseghe fiammanti d'avventura
e più fucili per non aver paura
bipedi fiacchi tagliano anche un faggio
brindando col montenegro a lor coraggio
- ma che fifa avrebber se tornando
alle lor tane difese e recintate
le mogli o madri
non gli tendessero babbucce
sfornandogli polletti e minestrucce!
O donne, voi che li sopportate
i vostri maschi noiosi ed annoiati
partiti alle 5 di mattina
con secchi cani tra i boschi
a far latrina!
Toglieteli dai piedi e incravattati
a bocce spediteli o in pensione
o far giardino, velieri o comunione
non travestiteli più da militari
che respirare vogliam, con gli animali.
francesca "dada" knorr, Roccaleonella, fine caccia 2003.
roccaleonella.it
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