La legge 157/92 sulla caccia tutela la fauna o i cacciatori?
L'Italia possiede un legge sulla caccia, la 157/92, tra le più permissive in Europa: consente di cacciare ben 48 specie tra uccelli e mammiferi, una stagione venatoria di 5 mesi e la possibilità di effettuare tutto l'anno i cosiddetti abbattimenti selettivi (caprioli, daini) ed il controllo (?) della fauna nociva (???), come la volpe, le cornacchie. In Italia grazie a questa legge è consentito ai cacciatori di invadere i fondi proviati contro la volontà dei proprietari, a meno che gli stessi non abbiano un fondo chiuso (quindi una recinzione di almeno 1,20 metri), mentre in Francia e in Spagna questa assurdità non esiste più da tempo. Ma la 157/92 è una legge a tutela dei cacciatori, non della fauna, e questo a dispetto di un calo enorme delle licenze da caccia, passate da 1 milione e 600 mila dei primi anni 90 agli 850 mila circa attuali. Questa legge prevede che il 70% del territorio di ogni regione sia destinato alla caccia, e solo in pochi casi una politica più sensibile alla tutela dell'ambiente e alla valorizzazione del territorio ha determinato una revisione di questi parametri, ad esempio le regione Abruzzo e Piemonte. Invece altre regioni che fanno l'esatto contrario, tra cui le Marche, dove vengono osteggiati i progetti di nuove aree protette, indipendentemente dal loro colore politico: le deroghe richieste e ottenute dalle regioni, talvolta dalle provincie (quella di Pesaro e Urbino è un caso eclatante), passano sopra sia alla 157 che alle direttive europee.

Una significativa immagine di un fringuello e dello strumento che ne ha causato la morte
Le politica filovenatoria dell'Italia è già stata condannata ben 4 volte dalla Corte di Giustizia europea. La legge Berlusconi - La Loggia n.221 del 2002 attribuisce alle regioni la facoltà di autorizzare le cacce tradizionali anche se vietate in tutta Europa, permettendo in tal modo l'uccisione di specie protette, come passero, passera mattugia, storno, peppola e fringuello, tutti uccelli che pesano meno della cartuccia utilizzata per ucciderli...
Per lo meno la legge 157 aveva decretato una importante nuova concezione della fauna selvatica, definita per la prima volta "res comunitatis", cioè patrimonio della collettività. Esiste attualmente una scellerata proposta di legge della maggioranza di governo che modifica la 157 a favore, guarda caso, dei cacciatori. Questo autentico agguato agli animali consiste, tra l'altro, nel depenalizzare i reati venatori e riportare la fauna selvatica allo stato di "res nullius", tradotta in parole semplici "roba di nessuno".
Andrea Pellegrini – consiglio direttivo Lupus in Fabula

 

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