Il rally di S. Marino a Cerquetobono, almeno per questa volta, non
si farà, e nemmeno in tutto il territorio del comune di Urbino.
E’ quanto emerge dall’ultima dichiarazione del sindaco di
Urbino Corbucci agli abitanti della zona. La battaglia che da anni coinvolge
il comune di Urbino e gli abitanti del Parco Territoriale di Cerquetobono
è stata lunga, ma è giunta finalmente ad una esaltante
conclusione: Il Questore infatti, dopo una lettera di protesta da parte
di un comitato di cittadini della zona che raccoglie un centinaio di
persone, ha risposto rivolgendosi al Presidente della Provincia di Pesaro
e Urbino esprimendo il parere negativo allo svolgimento della gara.
Il comune di Urbino, che in un primo momento aveva respinto le richieste
dei cittadini, ha dovuto perciò uniformarsi e ritirare l’autorizzazione.
Fra le motivazioni i gravi disagi per la popolazione del posto e gli
agricoltori (prevalentemente biologici) che si sono ripetuti negli ultimi
anni proprio a causa del passaggio della gara, il cattivo stato nel
quale viene lasciata la strada dopo la competizione, il ritardo del
ripristino delle condizioni della stessa, ed in ultimo ma non meno importante
la preoccupazione per la minaccia di “clamorose azioni dimostrative”
durante la competizione.
Ma questo e solo l’esito (positivo) di una battaglia che dura
da anni: “Gli abitanti della zona” spiega la sig.ra Bente
Lahn Thomsen “sono stufi di doversi chiudere in casa con la paura
di poter essere investiti da macchine che sfrecciano a fortissima velocità
in tutte le ore del giorno e della notte…e le prove durano per
mesi…per non parlare dei danni alle strade, alle abitazioni, alle
varie coltivazioni agricole che vengono cosparse di polvere e gas di
scarico...ed alla fine del rally dobbiamo andare a raccogliere i loro
rifiuti e gli animali morti….”. “In più”
ribatte il sig. Ugolini Ferruccio “questa è una zona naturale
bellissima…c’è anche una petizione polare depositata
in comune per la creazione di un parco naturale…” .
“Il comune di Urbino, dopo una prima risposta negativa alla richiesta
di autorizzazione da parte del comitato fautore del rally” spiega
il dirigente dell’uff. tecnico Spadoni “ha dovuto trovare
un compromesso perché altrimenti le automobili sarebbero passate
ugualmente, non come competizione, ma come transito, ed i danni ci sarebbero
stati lo stesso” (cosa non vera perché anche per il transito
ci vuole un nullaosta, non è previsto che una società
possa mettere in ginocchio una amministrazione dello stato…).
“Il compromesso prevedeva”continua Spadoni “una serie
di clausole che il comitato del Rally avrebbe dovuto rispettare: assicurare
la migliore vigilanza possibile sulle strade, il ripristino del piano
stradale con effetti migliorativi, l’innaffiamento delle strade
bianche in prossimità degli edifici, la ripulitura della zona
dai rifiuti e la stipula di una assicurazione di importo pari a 20000
euro nel caso tutto ciò non fosse portato a termine”.
“Clausole che francamente” ribatte la sig.ra Bente “non
sono mai servite e non serviranno a nulla: gli anni passati sono stati
alcuni ex cantonieri della zona che si sono rimboccati le maniche ed
hanno provveduto al ripristino della strada…per quanto riguarda
invece la breccia che viene riposta in loco dal comune, è materiale
di scarto, io personalmente ho raccolto pezzi plastica e chiodi dopo
che sono passati a rimetterla… per l’acqua, invece, ci innaffiano
le strade quando qui ancora non abbiamo nemmeno la rete idrica nelle
case, dobbiamo andare a riempire barili di acqua con il furgone e riportarli
a casa…è assurdo”.
Oltre alla lettera di protesta inviata al Questore ci sono state comunque
altre manifestazioni di opposizione alla competizione da parte di alcuni
esponenti dei verdi (Santini e Chiarini) che hanno fatto interrogazioni
sia al comune che alla provincia riguardo la questione, e che probabilmente
hanno aiutato il processo di annullamento dell’autorizzazione
allo svolgimento dalla gara.
Ora che la battaglia è stata vinta, però, numerose domande
rimangono in sospeso: il sindaco ha promesso che verrà discussa
una delibera in consiglio per vietare il passaggio del rally per sempre
e in tutto il comune…ma quando? E perché c’è
sempre bisogno di qualcuno che sollevi le questioni in malo modo prima
che le amministrazioni facciano qualcosa? Il non ben precisato Parco
Territoriale di Cerquetobono individuato sul PRG che valenza ha, se
ci può passare un rally dentro ed i cacciatori lo sfruttano a
loro piacimento? E che fine hanno fatto le centinaia di firme raccolte
per la creazione di un Parco Naturale (che almeno avrebbe una sua valenza
giuridica)? L’identità di un luogo può prescindere
dalle persone che lo abitano?
19/3/2007