Sciovie sul Catria |
Robe da matti le idee e le scelte dell’amministrazione regionale e del sindaco di Frontone rispetto lo scellerato stanziamenti di ingenti somme per un fantomatico progetto di miglioria degli impianti sciistici sul Monte Catria. Abbiamo vissuto l’estate più torrida che memoria umana ricordi ed è noto anche che probabilmente non sarà l’ultima visto che il clima si va riscaldando. Sono noti anche e soprattutto i problemi di rifornimento idrico in provincia di Pesaro e Urbino, imputabili più ai problemi causati dalle attività antropiche che alla natura (l’acqua ci sarebbe ma è inquinata dai nitrati). Sono abbandonati tutti gli impianti da sci dell’arco alpino al di sotto dei mille metri di quota e sono per lo più chiusi quelli al di sotto dei millecinquecento, a causa della mancanza di neve invernale. Di fronte a tutto ciò la Regione Marche stanzia oltre sei milioni di euro (dodici miliardi delle vecchie lire) per il potenziamento dello sci nelle Marche! E il sindaco di Frontone rincara la dose…di assurdità. Questi soldi saranno spesi prevalentemente nel pesarese, (nota provincia alpina…) e serviranno per rimettere a nuovo e ampliare gli impianti del Catria, del Nerone e del Carpegna, e per predisporre impianti di innevamento artificiale su queste “altissime montagne”. Non solo, essendo le stesse montagne poco dotate di acque superficiali, si faranno anche dei laghi in quota! Con quale acqua? Con quella che si pomperà dal basso, che tanto ce n’è da vendere… Così questi monti conosceranno una nuova età dell’oro legata allo sci alpino e il Montefeltro metterà in ginocchio la Val d’Aosta e i suoi ghiacciai che già iniziano a sciogliersi... La Regione Marche dimostra ancora di avere una politica devastante per gli ambienti naturali, che in provincia di Pesaro trova, guarda caso, terreno fertile, e anche qualche sindaco, per cosi dire, ingenuo. Il Monte Catria, cosi come il Monte Nerone, non meritano altri soprusi, ma un Parco Nazionale. Il Monte Carpegna dovrebbe essere gestito per quello che è, cioè un Parco Naturale Regionale. Le potenzialità turistiche ci sono eccome ma nessuna di essa contempla lo sci: quello che non c’è è il marchio di qualità, cioè il Parco. Quel che è di troppo sono le strade, le cave, gli impianti eolici senza senso, le attività umane non compatibili (caccia e taglio ceduo ovunque) e solo chi non riconosce veramente la qualità di certi luoghi può anche solo ipotizzare nuove piste da sci, chalet e skilift fin sulle vette. Per quanto riguarda la bidonvia del Monte Catria occorre confrontarsi e parlarne, a patto che si mettano da parte le allucinanti proposte del sindaco di Frontone.
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