Il paesaggio forestale: quale gestione
Resoconto del convegno di Acqualagna dell' 11 novembre 2005

Il percoso tracciato dal convegno di Acqualagna indica un nuovo approccio alla gestione forestale, basata sulla conservazione del paesaggio, degli ecosistemi e degli assetti idrogeologici. Una selvicoltura naturalistica, al passo con i tempi, capace di affrontare la complessità del settore, nel rispetto degli interessi economici e occupazionali, ma anche delle dinamiche ambientali e sociali, senza dimenticare i protocolli internazionali in materia di conservazione. L'evento di Acqualagna è stato organizzato dalle associazioni ambientaliste Legambiente, Lupus in Fabula e Greenpeace, i Centri di Educazione Ambientale del Furlo, di Urbino e del Catria e Nerone, con la partecipazione dell'Assessorato ai Territori Montani e alle Politiche per la Montagna della Regione Marche: è stato fatto il punto della situazione sullo stato di salute del paesaggio forestale appenninico; sono emerse fondamentali indicazioni dal mondo scientifico e interessanti riflessioni da parte delle istituzioni e dei partiti politici. Il sindaco di Acqualagna Bruno Capanna, nel dare il via al convegno, ha espresso la volontà di ospitare annualmente quest'iniziativa e si è augurato che i contenuti della giornata diano forma e sostanza ad un "Protocollo di
Acqualagna", punto di riferimento gestionale per l'intero Appennino. Aldo
Loris Cucchiarini (Rete dei C.E.A.), ha ripercorso la storia delle foreste giugendo a dimostrare che delle antiche selve è rimasto pochissimo e gli
stessi boschi ancora esistenti o sono abbandonati, o vengono sottoposti ad uno sfruttamento esasperato, come dimostrato da immagini che gli stessi relatori che si sono susseguiti hanno definito scioccanti: immagini recenti di boschi tagliati nelle Marche in linea con il Regolamento regionale tuttora in vigore. Tra le relazioni dei rappresentanti accademici quella di Riccardo Santolini (Università di Urbino) ha posto l'accento sullo


La spettacolare immagine utilizzata per il manifesto del convegno

stretto legame che unisce il paesaggio alle risorse e alla biodiversità, addentrandosi nella valutazione dei benefici concreti, economici e ambientali, a cui deve mirare la moderna selvicoltura; quella di Susanna Nocentini (Università di Firenze) ha esposto le basi teoriche dell'approccio sistemico che nel caso di una profonda e tradizionale affermazione del ceduo non dovrebbe comunque prescindere da una serie di accorgimenti e vincoli che tutelino l'ambiente fisico, la biogenetica e la fauna; poi le relazioni di Bartolomeo Schirone (Università di Viterbo) sui delicatissimi equilibri dell'ecosistema bosco, quella di Francesco Petretti (Università di Camerino) sugli indicatori di qualità, quella di Davide Pettenella (Università di Padova) sul mercato del legno e il contributo d'esperienza e competenza di Stefano Allavena. Andrea Pellegrini (Lupus in Fabula) ha parlato dell'urgente necessità di porre rimedio alle modalità di taglio del bosco che il Regolamento Forestale oggi in vigore nelle Marche consente: senza cura delle acclività, dei crinali, delle altitudini e del paesaggio, mentre per quanto concerne la fauna è inammissibile cercare di soprassedere o aggirare le direttive europee per le aree della Rete Natura 2000. Luigino Quarchioni, Paolo Perna e Angelo Giuliani di Legambiente hanno infine analizzato il ruolo del bosco nella pianificazione del territorio e il valore della foresta quale elemento imprescindibile del paesaggio europeo.
A margine degli interventi tecnici si sono susseguite numerose personalità del mondo politico e istituzionale: di grande rilievo è stata la partecipazione di Cesare Patrone, Capo del Corpo Forestale dello Stato, come di grande rilievo è stato l'intervento dell'Assessore regionale Gianluca Carrabs che ha auspicato per la selvicoltura marchigiana una gestione nuova e veramente sostenibile per l'ambiente e per le comunità che in montagna ancora vivono e in montagna devono poter rimanere, nella prospettiva di un governo unitario del paesaggio forestale e con l'obiettivo, a medio termine, di realizzare nuove acquisizioni del patrimonio forestale da annettere al Demanio Regionale. Sono poi saliti sul palco Francesco Baldarelli, Luca Marcora e Fulvio Mamone Capria, rispettivamente responsabili nazionali agricoltura dei DS, della Margherita e dei Verdi; Teodoro Bolognini in rappresentanza della Lega Coop; Palmiro Ucchielli presidente della Provincia di Pesaro e Urbino; Maria Assunta Paci presidente dell'Uncem Marche; Osvaldo Veneziano presidente nazionale dell'Arcicaccia. Dopo gli attesi interventi di Carlo Carbini e Gabriele Guidi, comandante e ispettore del Corpo Forestale dello Stato per la provincia di Pesaro e Urbino, le conclusioni della lunga giornata di lavori sono spettate a Fabio Renzi, della segreteria nazionale di Legambiente. Conclusioni che hanno permesso di far coincidere i nobili obiettivi del progetto APE (Appennino Parco d'Europa) con i ripetuti richiami alla conservazione e alla sostenibilità che il convegno ha ribadito con forza e in modo univoco.

 

Scrivi alla Lupus Home Page Lupus in Fabula