Le osservazioni si
compongono di due parti: una parte di “motivazioni” e di una parte di
“emendamenti”. Per distinguerle meglio gli emendamenti sono il corsivo.
1)
Il D.P.R.
n. 357 del 08/09/1997, (regolamento
recante attuazione della direttiva 92/43/cee relativa alla conservazione degli
habitat naturali e seminaturali, nonchè della flora e della fauna selvatiche)
stabilisce che (art. 5) nella pianificazioene e programmazione territoriale si
deve tener conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di
importanza comunitaria, dei siti di importanza comunitaria, e delle zone
speciali di conservazione. I proponenti di piani territoriali, urbanistici e di
settore, predispongono, secondo i contenuti di cui all'allegato G, uno studio
per individuare e valutare gli effetti che il piano può avere sul sito, tenuto
conto degli obiettivi di conservazione del medesimo. Gli atti di
pianificazione territoriale da
sottoporre a valutazione di incidenza sono presentati nel caso di piani di
rilevanza comunale alle regioni competenti.
Ciò
premesso non abbiamo trovato, tra gli studi e i documenti allegati al Piano
adottato, la Valutazione di Incidenza sui siti tutelati che sono il fiume
Metauro (ZPS e pSIC), il torrente Arzilla (pSIC) e la spiaggia Baia del Re (ZPS
e pSIC).
Riteniamo che ciò
costituisca motivo di invalidazione del Piano.
1)
Si chiede che sia prodotta la Valutazione di Incidenza ai sensi del D.p.r. n. 357/97 e del D.p.r. n. 120 del 12/03/03 per le aree Sic e Zps denominate Fiume Metauro, Torrente Arzilla e Area Floristica di Baia del Re, prima dell'approvazione definitiva del Piano.
----------------
2)
Abbiamo rilevato che tra le
tavole a disposizione per la consultazione all'Ufficio Archivio della Sede
comunale, il comparto ST5 P42 è disegnato sulla tavola n. 13 al 1:5000 ma non è
disegnato sulla tavola n. 46 al 1:2000.
Ricordiamo che per le zone rappresentate in tavole a diversa scala fa sempre
testo la scala maggiore (art. 2 NTA)
2)
Chiediamo che, ai sensi
dell'art. 2, comma 2, delle NTA, sia stralciato l'emendamento 125 e che sia
cancellato dalla tavola 13 al 1:5000 il comparto ST5 P42.
--------------------
3) 4)
La
sostituzione edilizia e le nuove costruzioni che stanno avvenendo nelle more
del precedente P.r.g. nelle zone B,
stanno causando la graduale scomparsa del verde privato (nel caso delle
sostituzioni) o testimoniano la sua assenza (nel caso di nuove costruzioni).
Ciò è dovuto non tanto all'indice UF di 0,70 mq/mq, quanto al mancato rispetto
dell'art. 14 delle NTA del precedente Piano (che recitava: la superficie lorda
degli eventuali piani interrati o seminterrati degli edifici non potrà superare
il 50% del lotto....) e alla presenza di vani interrati che impediscono la
messa a dimora di alberi di alto fusto. La presenza di terrazzi o porticati,
riducendo la distanza minima dai confini, strade e altre abitazioni, stabilita
dal presente Piano a ml. 5, 5, e 10, costituisce un limite alla piantumazione
di alberi d'alto fusto.
Anche le nuove norme, in
mancanza di modifiche, non favoriscono il verde privato. Riteniamo che il verde privato inteso come
prato, cespugli e piante di alto fusto sia un elemento indispensabile per il
raggiungimento della qualità urbana e per mitigare i problemi causati dal rumore
e dall'inquinamento dell'aria. E' necessario quindi predisporre le condizioni
per favorire la presenza del verde in tutti gli interventi previsti per le zone
B e nelle zone C, quindi modificare gli indici in tal senso.
3)
Si chiede
di modificare gli art. 24 (B1), 25 (B2), 26 (B3) e 28 (B5) delle N.T.A.
sostituendo nel modo seguente gli
indici edilizi e urbanistici:
IP = 0,35 mq/mq
DC = 6,00 ml
DF = 12,00 ml
DS = 6,00
ml
Si chiede
anche di introdurre il seguente indice, presente nella versione del Piano
elaborata nel maggio 2002,
IC = 0,25
4)
Si chiede
di modificare gli art. 30 (C1) e 31 (C2) delle NTA sostituendo nel modo
seguente gli indici edilizi e urbanistici:
IP = 0,35
DC = 7,5 ml
DF = 15 ml
DS = 7,5 ml
--------------------
5)
Nelle
zone B le NTA del Piano prevedono la presenza di destinazioni d'uso ed attività
che confliggono tra di loro o che sono potenzialemente forti attrattori di
traffico in aree già sature e con una viabilità (strade e parcheggi) spesso non
più ampliabile. Inoltre la presenza di varie destinazioni d'uso in zone residenziali,
di fatto, rende vana la zonizzazione
per attività, che vuole la previsione di indici specifici in funzione delle
caratteristiche delle varie attività.
5)
Si chiede
di eliminare agli art 24, 25, 26 e 28 delle NTA le seguenti destinazioni d'uso
e attività, così definite dell'allegato B delle norme del Piano:
U2.01
Alberghi
U3.03
Attività direzionali
U3.02 Attività
artigianali di servizio non moleste
------------------------
6) 7)
Le zone residenziali sature
B1 e B2, così come cartografate, rappresentano la parte del costruito più
prossimo al Centro Storico. Aree con strade e parcheggi definiti e
difficilmente modificabili in ampliamento. La percezione di chi vi abita o di
chi vi transita è di una città consolidata, che ha aperture e spazi acquisiti,
in quanto quasi tutte le aree sono state edificate. Consentire nuove
edificazioni, ampliamenti e sopraelevazioni ecc. mette a rischio la qualità
della vita dei cittadini, in quanto nuove unità immobiliari peggiorano la
dotazione del verde, generano nuovo traffico automobilistico, cambiano la
visuale libera. In queste zone quindi la città non deve "crescere" e
devono essere consentiti prevalentemente interventi conservativi.
6)
Art. 24
NTA (zone residenziali sature con presenza di valori storico-architettonici e/o
ambientali) si chiede:
-la
modifica del punto 4. che viene sostituito dal seguente:
"4.
Le tipologie di intervento consentite sono: restauro e risanamento
conservativo."
-l'eliminazione
del punto 6 comma c)
7)
Art. 25
NTA (zone residenziali sature) si chiede:
-la
sostituzione del punto 4 con il seguente:
"4.
Le tipologie di intervento consentite sono: restauro e risanamento
conservativo, ristrutturazione edilizia, sopraelevazione, demolizione e
ricostruzione."
-l'introduzione
del seguente comma:
"c) l'area di sedime
degli edifici esistenti seve sostanzialmente rimanere immutata, salvaguardando
i giardini privati esistenti."
---------------------
8) 9) 10)
11) 12)
La
salvaguardia ed il potenziamento delle alberature deve essere un impegno ineludibile
in un Piano centrato sulla qualità e sul contenimento dello sviluppo edilizio.
Per ottenere questo non basta affidarsi alla sensibilità ed alla buona volontà
dei singoli cittadini. E' necessario stabilire delle norme vincolanti che
abbiano possibilità di essere applicate.
Per questo pensiamo che
serva introdurre nelle NTA del presente Piano, la normativa presente nel
vecchio Piano, all'art. 10, opportunamente riadattata, vista l'esperienza
maturata negli anni.
8)
Chiediamo che all'art. 11 delle NTA siano aggiunti i
seguenti commi:
3.
Nell'attuazione del Piano e nella conseguente edificazione è fatto obbligo del
mantenimento delle alberature.
4. Le
alberature di valore monumentale-paesaggistico nell'area urbana e nel
territorio agricolo sono soggette a vincolo di conservazione.
5. In
particolare è stabilito il divieto di distruzione o manomissione degli
elementi diffusi del paesaggio agrario quali:
alberature
stradali;
alberature
poderali;
vegetazione
ripariale;
macchie e
boschi residui.
6. In tutti
i progetti presentati le piante legnose (arbusti e alberi) esistenti dovranno
essere rigorosamente rilevati ed
indicate su apposita planimetria corredata da documentazione fotografica.
7.
Eventuali abbattimenti di alberature esistenti per l'edificazione devono essere
espressamente autorizzati nella concessione edilizia a seguito di motivata
richiesta, e possono essere autorizzati solo dopo aver verificato
l'impossibilità di soluzioni architettoniche alternative.
8. In
particolare negli appezzamenti e nei lotti privi di idonee alberature, dovranno
essere poste a dimora, all'atto della edificazione, e in forma definitiva,
nuove alberature di alto fusto, organizzate secondo un "progetto di
sistemazione a verde", parte integrante del progetto di intervento
edilizio diretto.
9. Il
numero della alberature da porre a dimora è il seguente:
a) per le
zone B n. 50 per ha
b) per le
zone C e D n. 70 per ha
c) per le
zone F n. 100 per ha.
10. Nella
realizzazione delle nuove aree a verde pubblico e privato di cui ai precedenti
commi, è fatto obbligo della messa a dimora di alberi e cespugli di essenze
autoctone, almeno in una percentuale minima dell'80%.
9)
Chiediamo
di modificare l'allegato A delle NTA introducendo il seguente indice/parametro
edilizio:
IV - Indice
di verde.
Indica il
numero minimo di alberature da porre a dimora per ogni ettaro di superficie
fondiaria (SF).
10)
Chiediamo
che siano modificati gli articoli 24, 25, 26, 28 delle NTA aggiungendo al punto
5 le seguenti parole:
IV = n.
50/ha Indice di Verde
11)
Chiediamo
che siano modificati gli articoli 30, 31, 34, 35, 37, 38, 40, 41, 42, 43, delle
NTA aggiungendo al punto 5 le seguenti parole:
IV = n.
70/ha Indice di Verde.
12)
Chiediamo
che siano modificati gli articoli 54, 55, 56, 59, 60, 61, 62 delle NTA
aggiungendo al punto 5 le seguenti parole:
IV = n. 100/ha Indice di Verde.
-----------------
13) 14)
Come per zone B, per quanto
concerne l'indice di copertura - IC, si ritiene necessario ripristinare anche
per alcune zonizzazioni D i valori previsti nella versione del Piano risalente
a maggio 2002. Questo per evitare che i lotti siano occupati in gran parte da
volumi fuori terra e per favorire lo sviluppo vericale degli interventi,
facilitati peraltro dall'Hmax di 16,50. Invece relativamente all'Indice di
Permeabilità - IP riteniamo che per le zonizzazioni D3, D4, D5 e D6 debba
essere favorita la messa a dimora di piante d'alto fusto e in genere della
creazione del verde, attraverso un aumento dell'indice di permeabilità. Il
verde in questi casi ha un notevole valore promozionale e di
rappresentanza.
13)
Si chiede
di modificare il punto 5 degli art. 37, 38,
40 e 41 delle NTA aggiungendo:
IC = 0,30
Indice di copertura.
14)
Si chiede
di modificare il valore di IP al punto 5 degli art. 37, 38, 40, 41 delle NTA
con il seguente:
IP = 0,35 Indice di
permeabilità.
----------------------
15)
Le zone D7
Turisco-ricreative di completamento e D8 Turistico-ricreative di espansione
sono aree destinate a strutture leggere finalizzate all'attivita turistica
(accoglienza, ristorazione, sport e tempo libero). Riteniamo che in queste aree
la presenza del verde e la messa a dimora delle piante siano elementi
funzionali al successo delle attività economiche da insediare. Chiediamo quindi
un incremento degli indici di permeabilità (visti anche gli indici UT e UF) per
favorire l'insediamento di piante di alto fusto e la presenza del verde.
15)
Si chiede di modificare
gli articoli 42 e 43 delle NTA al punto 5. aumentando l'indice di
permeabilità: IP = 0,60
------------------------
16)
Le zone
di verde attrezzato F1 dovrebbero essere caratterizzate per la dominanza di
terreno non impermebilizzato e la presenza di alberature, cespugli e altri
elementi della flora autoctona. Capita spesso di vedere come invece il verde
sia ridotto ad un fantasma di se stesso, cancellato da strutture fuori terra e
da impianti a raso che impermeabilizzano il terreno (es. recente intervento a
Sassonia 3). Questo accadeva con l'indice UT 0,02 del vecchio Piano.
Ora in
nuovo Piano raddoppia l'indice con l'effetto di peggiorare la situazione sopra
descritta. E' necessario quindi ridurre l'indice edificatorio e aumentare
l'indice di permeabilità, affinché le zone di Verde attrezzato possano
chiamarsi tali.
17)
Le zone
di Verde Privato F4 sono quelle che costituiscono pertinenze agli edifici
residenziali o produttivi. Quindi i volumi necesari agli usi residenziali e
produttivi sono inclusi negli indici UF e UT. Riteniamo una assurdità dare dei
volumi utili anche al verde privato, anche se sono quelli indicati dalla legge
per le zone agricole. Il verde privato non sarebbe più tale se si consentisse
di coprirlo con altre costruzioni. Gli attrezzi possono e devono trovare
ricovero nei garages o in altri locali accessori dell'edificio principale. La
modifica richiesta riporta la norma alla formulazione del maggio 2002.
16)
Si chiede
di modificare l'art. 54 della NTA al punto 5. sostituendo l'indice IP e UF con
i seguenti valori:
IP = 0,80
mq/mq Indice di permeabilità
UF = 0,02
mq/mq Utilizzazione fondiaria.
17)
Si chiede
di modificare l'art. 57 delle NTA come segue:
Sostituire
il testo del punto 3. con la frase: Non è consentita alcuna tipologia di
intervento.
Al punto
4. azzerare l'indice IF
Introdurre
l'Indice di permeabilità: IP = 1,00 mq/mq
-------------------
18) 19)
Abbiamo notato che il Piano
aumenta notevolmente gli indici delle zone F3 zone al servizio della
balneazione, e delle zone F2 zone per attrezzature sportive. Rispetto al
vecchio Piano gli indici di edificabilità passano da UT 0,02 mq/mq a UF 0,04
mq/mq nel primo caso e da UT 0,25 mq/mq a UF 0,25 mq/mq. Ovviamente a nessuno
sfugge la differenza tra il parametro UT e UF!! Quindi non essendoci motivi per aumentare le volumetrie fuori terra
per queste destinazioni, visto che in questi anni interventi migliorativi sulle
strutture e nuovi impianti si sono realizzati senza problemi, riteniamo
necessario ridurre gli indici e riportarli ai valori del vecchio Piano.
18)
Si chiede
di modificare l'art. 55 delle NTA come segue:
Al punto
5. valorizzare l'indice UT = 0,25 mq/mq Utilizzazione territoriale e azzerare
l'indice UF Utilizzazione fondiaria, oppure portare l'indice UF = 0,15
Utilizzazione fondiaria
19)
Si chiede
di modificare l'art. 56 delle NTA come segue:
Al punto 5. portare
l'indice UF = 0,02 Utilizzazione fondiaria.
-------------------
20) 21)
22) 23) 24) 25) 26) 27)
Tutte le
zone classificate come zone omogenee E sono Zone agricole. Esse sono soggette
alle norme della L.R. 13 del 08/03/1990
che prevalgono sulle disposizioni degli strumenti urbanistici comunali e
dei regolamenti edilizi, fatte salve le normative comunali più restrittive e le
prescrizioni del P.P.A.R. di cui alla L.R. 08/06/1987 n. 26. Quindi gli art.
49, 50, 51, 52 devono essere adeguati alle norme della suddetta legge e tutte
le previsioni in difformità devono essere cancellate.
In
particolare:
-le
destinazioni d'uso U3.03 Attività direzionali, U3.04 Pubblici esercizi, U3.05
Attività commerciali, U3.13 Attrezzature ricreative sono illegittime in quanto
"le zone agricole sono destinate esclusivamente all'esercizio delle
attività dirette alla coltivazione dei fondi, alla silvicoltura,
all'allevamento del bestiame, ed alle altre attività produttive connesse ivi
compreso l'agriturismo" (art. 1, c.2, L.R. 13/90);
-quindi
anche nuove costruzioni non possono essere destinate agli usi suddetti;
-il piano
particolareggiato non è uno strumento che si può applicare in zona agricola;
-è
vietata ogni nuova edificazione per residenza salvo che non sia richiesta
dall'imprenditore agricolo a titolo principale sprovvisto di abitazione
adeguata alle esigenze dell'impresa coltivatrice (ciò va precisato al comma 6,
lett. a) dell'art. 49 delle NTA);
-Ampliamenti
di edifici esistenti sono ammissibili solo se detti edifici sono utilizzati per
l'attività agricola e per le esigenze abitative dell'imprenditore al titolo
principale; quindi non sono legittimi (ai sensi della L.R. 13/90) gli
ampliamenti di SUL del 20% con un massimo di 40 mq, per gli edifici non più
utilizzati per la conduzione del fondo (allegato B - U6.03)
-nuove
attrezzature ed infrastrutture necessarie al diretto svolgimento dell'attività
agricola possono essere autorizzate solo a favore di imprenditori agricoli
singoli o associati; quindi non possono essere consentiti i "capanni in
legno" di cui all'art.51, comma 4, lett. d) delle NTA, che avrebbero ben
altri usi rispetto a quelli collegati con l'esercizio dell'attività agricola;
-non può
essere quindi nemmeno consentita la costruzione di chioschi (hmax 3,50 ml) in
legno a fini naturalistico-ricreativi, prevista dalle NTA agli art. 49, 50, 51, 52 destinazione U6.04 - Attrezzature
e infrastrutture per l'attività agricola- se non sono richiesti da imprenditori
agricoli e sono connessi allo svolgimento dell'attività agricola e attività
connesse.
-le
costruzioni interrate previste dalle NTA agli art. 50 e 51, zone agricole E2 e
E3, possono essere realizzate solo dagli
imprenditori agricoli, qualora abbiano i requisiti di attrezzature
necessarie per il diretto svolgimento dell'attività agricola o siano pertinenze
di edifici adibiti ad abitazione dell'imprenditore agricolo a titolo principale
o di attrezzature già esistenti; quindi il comma 4, lett. a) dei suddetti art.
50 e 51 delle NTA deve essere modificato.
Inoltre se
questo Piano si vuole caratterizzare sotto il profilo della qualità deve
mettere al primo posto la salvaguardia delle aree naturali (Arzilla e Metauro)
e la tutela del paesaggio agricolo. Le zone
E4 (Agricole di ristrutturazione ambientale) sono un "non sense"
urbanistico-ambientale. Pensate in prima istanza come Parco Urbano dall'arch.
Cervellati e dall'Ing. Politano, sono diventate, nell'ultima redazione del
Piano, zone per sviluppare il
commercio, lo sport, la ristorazione, le attività direzionali (uffici). Poco o
nulla è rimasto dell'idea di realizzare un'area in cui incentivare il restauro
e la riqualificazione ambientale, il recupero delle attività agricole
tradizionali, la promozione di un turismo a basso impatto ambientale su
strutture ai margini della zona agricola prescelta. Questa impostazione è
inaccettabile perchè invece di salvaguardare le valli Metauro e dell'Arzilla,
aree tutelate anche della Rete Natura 2000 della CEE, la normativa delle zone E4 favorisce nuove costruzioni, attività
improprie, e non prevede dettagliati interventi e prescrizioni per il recupero
ambientale.
Le aste fluviali del Matauro
e dell'Arzilla devono essere maggiormente tutelate con l'introduzione della
normativa prevista dal vecchio Piano all'art. 50 delle NTA (Zone a verde
pubblico urbano e territoriale). Vedere allegati.
20)
Modificare
l'art. 49 delle NTA al punto 6, lett.
a) aggiungendo all'inizio della frase le seguenti parole: "ogni nuova
altra edificazione"
21)
All'art.
50 e 51, punto 4, lett. a) delle NTA
sostituire la parola "costruzioni" con la parola
"pertinenze".
22)
All'art.
51, punto 4,delle NTA, eliminare la lettera d).
23)
All' art.
52, punto 2, delle NTA eliminare le seguenti parole: U3.03 Attività
direzionali, U3.04 Pubblici esercizi, U3.05 Attività commerciali, U3.13
Attrezzature ricreative.
24)
All'art.
52, punto 3, lett. b) eliminare la seguente frase:
Attrezzature
e infrastrutture non più utilizzate per l'attività agricola nonché nuove
costruzioni individuate in un apposito piano particolareggiato realizzate nel
rispetto dell'indice previsto U6.04, possono essere destinate a fini
naturalistico-ricreativi assegnando gli usi U3.04 Pubblici esercizi, U3.05
Attività commerciali, U3.13 Attrezzature ricreative.
25)
Alla
destinazione U6.04 dell'allegato B delle NTA eliminare le seguenti parole:
3,50 ml
Per nuove costruzioni destinate a fini naturalistici-ricreativi.
26)
Introdurre
l'art. 57 bis ZONE A VERDE PUBBLICO URBANO E TERRITORIALE con il testo indicato
nell'allegato, e un retino apposito che delimiti tali zone secondo lo schema
illustrato nell'allegato (o anche per una superficie superiore). Da considerare
l'area contornata dalla linea di colore azzurro.
27)
Eliminare
al punto U6.03 dell'allegato B delle NTA le seguenti parole al primo comma:
"nonché un aumento
della SUL del 20% fino ad un massimo di 40 mq."
------------------
28) 29)
30) 31) 32) 33) 34) 35) 36)
Mentre per le zone B, C, D
le NTA prevedono un Indice di permeabilità, ciò non viene fatto per le zone F e
le zone P, ad eccezione delle zone di
verde attrezzato F1. Riteniamo che sia indispensabile per garantire gli
obiettivi di qualità che il Piano persegue, evitare che in queste aree le
superfici siano in tutto o per buona parte impermeabilizzate. Quindi chiediamo
in relazione all'indice UF indicato zona per zona, un Indice di permeabilità
congruo a mantenere la superficie del terreno scoperta, o coperta con elementi
di arredo filtranti.
Si chiede
di aggiungere l'indice IP - Indice di permeabilità, al punto 5. dei seguenti
art. della NTA:
28)
art. 55:
IP = 0,50 Indice di permeabilità
29)
art. 56:
IP = 0,80 Indice di permeabilità
30)
art. 59:
IP = 0,35 Indice di permeabilità
31)
art. 60:
IP = 0,35 Indice di permeabilità
32)
art. 61:
IP = 0.35 Indice di permeabilità
33)
art. 62:
IP = 0,50 Indice di permeabilità
34)
art. 65:
IP = 0.60 Indice di permeabilità
35)
art. 68:
IP = 0,50 Indice di permeabilità
36)
art. 69:
IP = 0,50 Indice di permeabilità
--------------------
37) 38)
La
qualità in un Piano si misura anche nel tipo di scelte che sono effettuate per
gli impianti tecnologici a maggiore impatto ambientale, quali centrali per la
produzione di energia elettrica e inceneritori.
Nel primo
caso, qualsiasi centrale, anche quelle considerate meno inquinanti che usano
come propellente il metano, non sono sostenibili, in un territorio che punta
principalmente sul turismo e sulla salvaguardia della qualità della vita,
centrali con un potenza superiore a 50 MW.
Nel secondo caso, la
raccolta differenziata avviata a titolo sperimentale in due quartieri di Fano
ha dimostrato che è possibile raccogliere separatemente ed avviare al recupero
e riciclaggio quantità di rifiuti urbani, o ad essi assimilati, pari a circa il
70% di quelli che sono complessivamente smaltiti. Cio significa che se tale
tipo di raccolta fosse estesa a tutto il territorio comunale e/o provinciale,
non sarebbe necessario nessun impianto di incenerimento di rifiuti, perché
inutile ed antieconomico. Tuttavia anche nella sciagurata ipotesi che si
dimostri la necessità della costruzione e quindi della localizzazione un
impianto di incenerimento di rifiuti, riteniamo che tale impianto debba essere
costruito nella vallata del Foglia, vicino al bacino industriale dove esiste
una maggiore produzione di rifiuti derivanti dalle aziende che operano nel
settore del mobile. Quindi riteniamo che un impianto di incenerimento o
termovalorizzazione di rifiuti non
possa essere previsto nella normativa delle NTA
37)
Dall'allegato
B delle NTA alla lettera U5.01 Attrezzature tecnologiche di interesse comune,
cancellare la parola "inceneritori".
38)
Dall'allegato
B delle NTA alla lettera U5.01 Attrezzature tecnologiche di interesse comune,
aggiungere dopo la parola "energia elettrica" le seguenti parole:
di
potenza pari o inferiore a 50 mw.
-----------------------
39)
Nell'allegato B delle NTA la
voce VP Verde Privato non è mai valorizzata. Riteniamo che il verde privato sia
un elemento imprescindibile della qualità del costruito e dell'urbanizzato e un
fattore determinante per la qualità della vita dei cittadini e per l'attrazione
turistica dei non residenti. Quindi questo indice deve essere valorizzato in
maniera congrua a secondo degli usi.
39)
Nell'allegato B delle
NTA, dalla destinazione U1.01 alla U6.09 valorizzare lo standard VP Verde
privato con un valore compreso tra 0,35 e 0,70 mq/mq.
---------------------------
40)
L'introduzione
di una norma che incentiva la bioarchitettura, il risparmio ed riciclo delle
acque, la doppia conduttura, l'uso dell'energia solare ed altre forme di
risparmio energetico, ecc. è sicuramente un fatto di grande importanza, che da
finalmente l'opportunità di affiancare alle costruzioni realizzate con metodi
tradizionali, case e quartieri creati con tecnologie e soluzioni innovative ed
all'avanguardia, che in altri paesi del'europa sono ormai una realtà
consolidata. Queste nuove tecnologie e
nuovi sistemi costruttivi aprono il mercato a nuove professionalità,
incentivando quindi il mercato del lavoro e sviluppando nuove specializzazioni.
Quindi non è solo la qualità della vita e l'ambiente a beneficiare dalla
realizzazione di case piu "ecologiche" ma anche il mondo economico,
in particolare l'artigianato e la piccola industria.
Per
questo riteniamo che le norme all'art. 89 delle NTA debbano trovare subito
applicazione. Ciò può avvenire se questa normativa non viene vissuta come una
penalizzazione o come una forzatura ma come una opportunità che avvantaggia
tutti.
Quindi la normativa deve
essere pienamente valida con la definitiva approvazione del PRG e deve
stabilire un termine entro il quale deve essere approvato il regolamento di
attuazione da parte del Consiglio
Comunale. Allo stesso tempo crediamo che la riduzione di SUL debba essere meno
penalizzante per chi non si adegua alle prescrizioni dell'art. 89 delle NTA.
40)
Sostituire
il primo comma dell'art. 89 delle NTA con il seguente:
"Viene
ridotta del 20% la SUL delle nuove costruzioni che non rispettino
contemporaneamente i seguenti criteri:"
Alla fine
dell'art. 89 aggiungere il seguente comma:
"Entro
il termine di 90 giorni dall'approvazione devinitiva del P.R.G. il
Consiglio Comunale approva un regolamento di attuazione della presente
normativa".
------------------------
41)
Nell'ultima versione del PRG
adottata dal Consiglio Comunale è stato introdotto l'uso U3.04 Pubblici
esercizi, nelle zone F1 F2 e F3. Se ristoranti, trattorie, bar, pizzerie sale
di ritrovo ecc. sono giustificabili accanto a impianti sportivi o strutture per
la balneazione (zone F2 e F3) non ha senso prevederle anche nelle sone di verde
attrezzato (F1). Almeno in queste zone il verde dovrebbe rimanere il più
possibile tale; attività commerciali hanno bisogno di parcheggi e quindi di
superfici pavimentate che automaticamente fanno sparire prati e alberature.
Crediamo che siano più che sufficienti le opportunità che sono offerte dal
presente Piano al commercio ed alla ristorazione, senza dover prevedere tali
attività anche nelle zone di verde attrezzato. D'altra parte non esistono
esempi di zone di verde lontane dalle abitazioni e dai centri commerciali, dove
è frequente trovare quei servizi che si vorrebbero introdurre all'interno delle
zone verdi.
41)
Eliminare
al comma 2 dell'art. 54 delle NTA la seguente destinazione d'uso:
U3.04 Pubblici esercizi.
--------------------------
42)
In zona
Fosso Sejore, tra la Ferrovia ed il mare, tra il sottopasso e i Bagni Nella
esistono delle costruzioni costruite abusivamente (in quanto costruite
sull'arenile) e poi condonate. Il Comune quindi ha realizzato una strada
asfaltata, l'illuminazione e tutte le opere di urbanizzazione primaria.
Attualmente ci sono alcune attività commerciali (un bar-disco, ed un paio di
ristoranti) ed alcune abitazioni utilizzate per lo più nei mesi estivi. Il
vecchio piano classificava quest'area, come tutto il resto dell'arenile fino a
Baia del Re, come verde pubblico. Invece il Piano adottato classifica questa
fila di costruzioni come B1 e D7. Cioè viene dato un premio in termini di
edificabilità a chi ha commesso degli abusi edilizi. Ciò ci sembra francamente
inaccettabile.
43)
Analizzando
la tav. F01 del Progetto Urbanistico - Ambiti di tutela sembra che il vincolo
dell'area floristica, come dall'art. 12 dell'allegato E delle NTA, non ricada
anche sulla parte di arenile
attualmette oggetto di sequestro da parte del CFS di Pesaro, su ordine
della Procura. Sembra che tale area sia stata ritagliata fuori dal vincolo.
Riteniamo che ciò sia un errore cartografico a cui va posto rimedio.
44)
Il
comparto unitario ST4_P02 prevede al suo interno Zone di verde attrezzato, e
nuovi parcheggi. Queste previsioni sono nell'area antistante la Area Floristica
Protetta di Baia del Re (ZPS e pSIC) e non sono compatibili con la primaria
esigenza di salvaguardare l'area protetta. Nuovi parcheggi e nuovi esercizi
commerciali nelle zone di verde attrezzato favorirebbero l'aumento di presenze
sulla spiaggia e quindi maggiori pericoli per la tutela della flora protetta di
Baia del Re. L'unico parcheggio necessario è quello previsto vicino al
Ristorante Baia del Re in quanto la prospicente concessione balneare non ha
parcheggi nelle immediate vicinanze e ciò favorisce il parcheggio sulla Strada
Statale con conseguenti pericoli per la circolazione.
45)
La pista ciclabile di progetto P4 che va da
Fosso Sejore e Gimarra corre nella prima parte tra la ferrovia ed il mare,
quindi attraversa la Strada Statale all'altezza della Pellicceria Gentili, sale
sulla scarpata, per proseguire in rilevato rispetto al piano campagna fino
all'Albergo Riviera, quindi di nuovo si abbassa e attraversa la Strada Statale
poco prima del distributori Agip, a Gimarra.
Questo
percorso ha dell'incredibile: presenta vari punti di pericolo (gli
attraversamenti), è disagevole in quanto ha dei dislivelli non accettabili,
comporta per la parte verso il mare la cementificazione della spiaggia, all'interno
dell'Area Floristica Protetta di Baia del Re. Chiediamo quindi la rettifica del
tracciato che logicamente deve svolgersi tra la Strada Statale e la ferrovia
adriatica. Nei punti in cui lo spazio non è sufficiente deve essere rettificato
il tracciato della SS 16. Questa soluzione è sicuramente meno costosa, offre un
percorso più sicuro e più agevole, ed è ambientalmente sostenibile.
42)
Tutta
l'area compresa tra la ferrovia adriatica ed il mare, e tra il confine comunale
verso Pesaro ed il Torrente Arzilla sia classificata come F3 Zone al Servizio
della balneazione.
43)
Estendere
il vincolo dell'art. 12 dell'allegato E delle NTA a tutto l'arenile di Baia del
Re fino al confine con la concessione di Bagni Nella, dal mare alla ferrovia, e
quindi correggere le carte relative.
44)
Eliminare
dal comparto unitario ST4 _P01 la
previsione di pubblici esercizi dalle Zone di verde attrezzato (SUL = 200).
Eliminare
i parcheggi di progetto P2 ad eccezione di quello previsto a fianco del
Ristorante Baia del Re.
45)
Modificare il tracciato
della pista ciclabile di progetto P4 che va dal Fosso Sejore a Gimarra. Il
nuovo tracciato dovrà svolgersi a partire dal sottopasso ferroviario di Fosso
Sejore, tra la SS 16 e la ferrovia adriatica, fino al congiungimento con il
tracciato in corso di realizzazione a Gimarra. Nei tratti dove lo spazio tra la
SS 16 e la ferrovia non fosse sufficiente sarà rettificato il tracciato della
SS 16 per i metri necessari.
------------------------
46) 47)
L'installazione di impianti
fotovoltaici fa parte di una iniziativa del governo al fine di raggiungere
maggiori quote di energia prodotta da fonti rinnovabili. Anche l'Aset ha
avviato un progetto per la diffusione di tali impianti ad uso domestico e la
Provincia ha emanato un bando di concorso per contributi a fondo perduto fino
al 75% per l'installazione di impianti fotovoltaici. Quindi riteniamo che questo intervento debba essere inserito tra
gli interventi di manutenzione ordinaria. E' necessario altresì creare una
norma che favorisca l'installazione di impianti solari per la produzione di
acqua calda e di impianti fotovoltaici anche nelle superfici condominiali, che
superi i regolamenti condominiali.
46)
Aggiungere
le seguenti parole al punto TI.01, ultimo comma, dell'allegato C delle NTA:
dopo la
parola "solari" aggiungere: impianti fotovoltaici.
dopo
"impianto idrico sanitario" aggiungere: dell'impianto elettrico
47)
Inserire una norma nelle
NTA o negli allegati che favorisca l'installazione di impianti termico-solari e
fotovoltaici anche sulle parti condominiali degli edifici.
--------------------------
48)
Lo studio
dell'Ing. Politano, che ha prodotto la tavola n. 6 ANALISI AMBIENTALE-CARTA DI
SINTESI, praticamente non trova traccia nelle previsioni del nuovo PRG. Le NTA
e le carte di progetto non recepiscono le indicazioni di tale studio. E'
sparita la proposta dei due "parchi", nella concezione di aree dove è
prevalente la tutela e la riqualificazione ambientale; non sono state raccolte
una serie di indicazioni quali: aree per l'agricoltura biologica, fasce ed aree
di bosco planiziale, corridoi ecologici, aree di riqualificazione vegetazionale
ecc.
Chiediamo
che almeno alcune parti dello studio Politano siano inserite nelle tavole di
progetto del Piano: le zone umide da creare, i corridoi ecologici con
vegerazione arborea, le aree di riqualificazione vegetazionale.
49)
Inoltre
chiediamo che sia rispettata la Legge 113/92, che si allega in copia, che
prevede la piantumazione di un albero per ogni bambino nato nel comune. Sono
ormai diversi anni che questa legge è stata dimenticata. Esaurita l'area di Col
delle Cave, non sono stati effettuati altri rimboschimenti. Il Comune è
proprietario di centinaia di ettari di terreni agricoli; alcuni di questi
possono essere destinati al rimboschimento in ossequio alla citata legge.
Ovviamente devono essere terreni non troppo lontani dal centro abitato e per
natura del suolo e caratteristiche paesaggistiche adatti al rimboschimento. E' necessario individuare, cartografare
e normare aree di proprietà del Comne di Fano ove insediare nuovi boschi e dare
corso alla legge 113/92.
48)
Inserire
nelle tavole di progetto in scala 1:2000 le seguenti destinazioni indicate
nella tavola 6 ANALISI AMBIENTALE - CARTA DI SINTESI scala 1:20000 del PRG e
normare tali destinazioni:
-Creazione
di zone umide
-Aree di
riqualificazione vegetazionale
-Corridorio
ecologico con vegetazione arborea
49)
Individuare, cartografare
e normare aree su terreni di proprietà comunale da destinare ad attività di
rimboschimento, con alberi d'alto fusto di specie autoctone, in rispetto alla
Legge 113/92.
--------------------
50)
L'emendamento
n. 126 accolto con delibera del Consiglio Comunale n. 69 del 15/03/2004 non è
stato correttamente recepito dalla cartografia di progetto. Infatti il comparto
di ricucitura denominato "Trave" scheda ST2_P02 è stato cancellato
dalle tavole scala 1:5000 ma non dalle tavole in scala 1:2000.
Chiediamo che sia
rettificata la relativa tavola in scala 1:2000 eliminando il comparto ST2_P02.
50)
Eliminare dalla tavola 14
scala 1:2000 in comparto denominato ST2_P02.
-----------------------
51)
La nuova
strada che nel Piano collega la zona industriale di Bellocchi con la riva ds
del Metauro, attraversa il fiume in corrispondenza di un'area identificata dal
P.A.I. come area inondabile a rischio elevato (vedi Tavola 4, scala 1:10.000,
Carta delle pericolosità idrogeologiche), tra le più ampie presenti lungo
l'asta del fiume in territorio fanese. Crediamo quindi che la previsione di un
nuovo ponte sul fiume Metauro, come è stata riportata nelle tavole di progetto,
sia errata perché localizzata in un punto di massima pericolosità in
considerazione della larga fascia di esondazione del fiume.
Chiediamo che il nuovo ponte
sul Metauro sia localizzato in aderenza e sul lato a valle della autostrada
A14, dove, in base alle indicazioni del P.A.I., l'area inondabile a rischio
elevato è più stretta. Di conseguenza
anche il tracciato stradale dovrà subire delle modifiche.
51)
Modificare
il tracciato della nuova strada di collegamento della Zona industriale di
Bellocchi con la zona a sud del Metauro, località Tombaccia.
Localizzare
il nuovo ponte di attraversamento del fiume in aderenza dell'autostrada A14,
lato mare, e proseguire con il nuovo tracciato stradale sempre in affiancamento
dell'autostrada, fino al collegamento con la strada Provinciale per San
Costanzo.
Il
collegamento tra la Zona industriale di Bellocchi e il nuovo ponte dovrà tener
conto della necessità di salvaguardare il più possibile gli elementi
caratteristici del paesaggio agrario esistenti, quali siepi, alberi di alto
fusto, boschi ripariali.
La larghezza della strada
deve essere tale da rendere possibile la piantumazione di nuove siepi ai lati
del tracciato.
------------------------
52)
La
previsione di un parcheggio i fronte al Cimitero centrale di Fano, racchiuso
dall'anello del 1° stralcio dell'Interquartieri, non ci sembra giustificato. Il
parcheggio su Via della Giustizia è più che sufficiente per rispondere alle
esigenze di chi deve recarsi nel cimitero urbano e solitamente è sotto
utilizzato. Ci sembra importante mantenere in quella zona le caratteristiche
agricole che sono in essere (vista la relativa distanza alla zona sportiva
Trave ed alla fascia collinare), oppure modificarle con una destinazione a
verde attrezzato.
53)
La previsione del parcheggio
previsto vicino al casello autostradale di Fano è di circa 38.000 mq e quindi
sovra dimensionato rispetto alle esigenze e non ha per conformazione le
caratteristiche necessarie ad un parcheggio di scambio.
52)
Modificare
la destinazione dell'area sita di fronte all'ingresso del Cimitero urbano di
via della Giustizia e racchiusa dall'anello dell'Interquartieri:
sostituire
la destinazione P2 zone per parcheggi, con la destinazione E4 o la destinazione
F1 zone di verde Attrezzato.
53)
Ridurre di almeno 2/3 la
superficie dell'area destinata dal Piano a P2 zone per parcheggi di nuova
costruzione sita nelle vicinanze del casello autostradale di Fano.
---------------------
54)
Riteniamo
che la previsione del cosiddetto Parco Tecnologico precisato dalla scheda di
comparto ST5_P14 e localizzato in zona Chiaruccia sia da eliminare. Ammesso che
l'idea di realizzare un Parco Tecnologico sia fattibile sotto il profilo
tecnico ed economico riteniamo che l'area identificata dal Piano sia sbagliata
in quanto racchiude elementi del paesaggio agricolo da tutelare.
Inoltre abbiamo il forte
timore che infine la destinazione F5 Attrezzature Polifunzionali sia utilizzata
per realizzare una nuova zona artigianale-industriale modificando l'idea
iniziale, cosi come sta accadendo per il vicino comparto ST5_E07 dove in
un'area di proprietà comunale, venduta per realizzare attività al servizio
dell'agricoltura, si stanno variando le destinazioni d'uso a favore del
commercio e del terziario.
54)
Eliminare la previsione
F5 Attrezzature Polifunzionali e sostituirla con la destinazione E1 Zone
agricole per l'area di 31 ha destinata a Parco Tecnologico in zona Chiaruccia.
----------------------
55)
Tramontato
definitivamente il progetto di un parco tematico a Torrette nell'area di
proprietà conunale di 33 Ha denominato Fantasy World, scheda ST6_P18, riteniamo che tutta l'area attualmente con
destinazione D8 zone turistico ricreative di espansione debba ritornare agli
usi precedenti, cioè attività agricola.
Il grosso intervento su 32
Ha denominato Comparto residenziale Torroni ST6_E04, sempre in loc. Torrette,
poco distante dall'area in questione, ha al suo interno significative quote di
zone turistico-alberghiere D6 e turistico-ricreative D8 di espansione. Quindi
crediamo che nuove previsioni in tal senso siano inutili e sbagliate.
55)
Modificare la
destinazione dell'area indicata dalla scheda di comparto ST6_P18 Fantasy World
da D8 Turistico-ricreative di espansione a E1 Zone agricole.
------------------------
56)
Il
comparto identificato dalla scheda ST3_P06 Ez Zuccherificio contiene previsioni
edificatori eccessive in termini di volumi se si considera l'ubicazione
infelice a ridosso della fascia costiera e le infrastrutture viarie già
insufficienti a sopportare il traffico di attraversamento e locale. Non
condividiamo la previsione di nuove quote di edilizia residenziale a ridosso
della SS16 in quanto le stesse sono abbondamentemente rappresentate a monte
dall'Autostrada A14 e riteniamo eccessiva la previsione D4 Commerciali e/o
direzionali di espansione per la vicinanza che l'insediamento ha con il Centro
storico e per gli effetti di attrazione dell'utenza che può avere a danno delle
attività inserite nella città murata.
Infine crediamo che qui
possano essere ubicate quelle attività previste nella zona Chiaruccia e
rientranti nel progetto di Parco Tecnologico.
56)
Modificare
le previsioni del comparto ST3_P06 Ex Zuccherificio come segue:
-eliminare
la quota di residenziale di espansione C1 = SUL 10.000 mq.
-ridurre
la destinazione D4 Commerciale e Direzionale di espansione = SUL 12.000 mq.
-ridurre
la destinazione D6 Turistico alberghiere di espansione = SUL 5.000 mq.
-introdurre la
destinazione F5 attrezzature Polifunzionali = SUL 48.000 mq.
------------------------
57)
Le schede
dei comparti unitari ST5_P36, ST5_P38, ST5_P40, rispettivamente comparto di
riqualificazione ambientale frantoio LIM, Ex Dicomar, frantoio CPM, prevedono
che in caso di dismissione dell'attività produttiva l'area ed i volumi
esistenti limitatamente alle case coloniche e uffici possono essere utilizzati
per attività ricreative o di ristorazione.
Riteniamo che tali
destinazioni d'uso siano sbagliate. Quando cesserà l'attività di escavazione e
di lavorazione degli inerti, le aree in questione devono ritornare agli usi
tradizionali che sono quelli agricoli o devono essere rinatularizzate, dal
momento che sono nelle immediate vicinanze del fiume Metauro o del canale
Albani. Attività ricreative e di ristorazione non si addicono alla vocazione
naturalistica della zona in cui sono presenti i comparti in parola. Tali
attività richiedono infrastrutture viarie adeguate e ampi parcheggi e e ampie
strutture coperte. Crediamo che per le case coloniche e gli uffici al termine
dell'attività produttiva l'unico uso possibile sia quello di residenza.
57)
Modificare le
prescrizioni delle schede dei comparti ST5_P36, ST5_P38, ST5_P40, sostituendo la frase "In caso di
dismissione dell'attività produttiva l'area ed i volumi esistenti limitatamente
alle case coloniche e uffici potranno essere utilizzati per attività ricreative
o di ristorazione", con la frase "In caso di dismissione
dell'attività produttiva l'area ed i volumi esistenti limitatamente alle case
coloniche e uffici potranno essere utilizzati solo come residenze private
(U1.01 dell'allegato B delle NTA).
-------------------------------
58)
In riva destra del fiume
Metauro ci sono alcune decine di aree con destinazione B5 Zone residenziali di
completamento di nuclei extraurbani esistenti che non sono compartate.
Considerato che l'indice UF per questa destinazione è 0.50 mq/mq e che trattasi
di aree piuttosto vaste crediamo che lo strumento del comparto sia necessario
al fine di evitare la completa edificazione di aree senza che queste siano
dotate di servizi, di verde pubblico e di infrastrutture viarie.
58)
Inserire all'interno di
comparti unitari i lotti con destinazione B5 che sono a sud del fiume Metauro,
prevedendo quote per parcheggi P2, Verde attrezzato F1, e strade P1 quando
necessario.
-----------------------
59)
I
tracciati delle piste ciclabili inseriti nelle tavole dei progetto del Piano
dimostrano che non è stata fatta un'analisi approfondita e di dettaglio per
verificare la fattibilità pratica di tali infrastrutture per la mobilità a
basso impatto ambientale.
Sono
stati inseriti due tratti che utilizzano il sedime della ferrovia metaurense
senza che il Piano si esprima con chiarezza sulla destinazione futura di della
dismessa tratta ferroviaria Fano-Fossombrone-Urbino. Se l'utilizzo deve essere
ciclabile allora perchè indicare solo su due tratti (tra Fano e Rosciano e tra
Currurano e Carrara) la destinazione a pista ciclabile; se invece si vuole
ripristinare l'uso come infrastruttura ferroviaria (metropolitana leggera) non
hanno senso i due tratti ciclabili.
Alcuni
tracciati sono tortuosi e non considerano la dimensione e l'utilizzo delle
strade che praticamente rendono impossibile la realizzazione delle ciclabili.
Ci sono
infine due attraversamenti sul fiume Metauro essendo previsti non in
corrispondenza di attraversamenti stradali abbiamo forti dubbi che saranno mai
realizzati.
Sulla pista ciclabile
Fosso-Sejore/Fano abbiamo già argomentato in un'altra osservazione.
59)
Riesaminare
e approfondire lo studio sulle piste
ciclabili e i percorsi ciclo-pedonali esistenti e di progetto. Progettare una
rete di piste ciclabili organica e funzionale indicando per ogni percorso il
modo in cui sarà realizzata la pista ciclabile, la sezione, le interferenze con
il traffico automobilistico.
Destinare a pista
ciclabile il sedime della dismessa ferrovia metaurense e identificare nelle
tavole di progetto un tracciato da vincolare con destinazione V6 zone di
rispetto per ferrovia, dove poter collocare una nuova ferrovia metaurense
moderna e con funzioni di intermodalità con le altre modalità di trasporto.
-------------------------------
60)
Nel territorio comunale non
mancano certamente aree con infrastrutture per lo sport ed il tempo libero.
Adeguati impianti sportivi di recente costruzione esistono in zona Gimarra
nella parte a monte della SS 16. Prevedere nuovi interventi nella fascia che
corre tra la SS16 e la ferrovia adriatica, in quest'area densamente abitata con
grossi problemi di traffico (inquinamento e rumore), crediamo sia un grave
errore. Le destinazioni a F2 Zone per attrezzature sportive indicate dal Piano
nelle schede ST4_P02, ST4_P04, ST4_P05 stabiliscono superfici di SUL per
complessivi 6.212 mq e questo non è accettabile tanto meno sotto il profilo
paesaggistico. Queste tre aree sono le uniche rimaste libere nel tratto urbano
della SS16 a nord della città, sono site all'interno dei limiti di tutela del
PPAR, permettono affacci al mare che sono preclusi in molti altri tratti del
litorale.
60)
Modificare le destinazioni
delle schede dei comparti unitari ST4_P02, ST4_P04, ST4_P05, sostituendo le
zone F2 con F4 Verde privato, azzerando la SUL prevista.
------------------------
61)
L'area di
Via del Lavoro identificata dalla scheda di comparto ST3_P02 è sita in una zona densamente abitata dove fino ad oggi
sono stati costruiti palazzi a 5/7 piani.
Problemi
legati al traffico veicolare a motore collegati alla funzione attrattiva del
vicino centro commerciale e della zona sportiva, dovrebbero indurre ad un
ripensamento sulla destinazione residenziale dell'area.
Noi crediamo anche in
considerazione della presenza di una scuola e di un supermercato che sia più
corretta una destinazione a verde attrezzato e parcheggio.
61)
Modificare
la destinazione del comparto residenziale "Via del Lavoro"
sostituendo la zona esistente C1 con le
seguenti:
F1 Verde
attrezzato
P2 Zone per parcheggi.
--------------------------
62)
L'altezza degli edifici
prevista dal Piano per le zone residenziali e produttive può costituire un
limite se si vuole aumentare la distanza minima dai confini, strade ed altri
edifici confinanti. Riteniamo che non possano esserci preoccupazioni e motivi
validi per escludere che le costruzioni possano svilupparsi in altezza anche
fino a 4 piani fuori terra. Ciò favorirebbe una maggiore superfice scoperta dei
lotti e quindi migliori dotazioni di verde e di parcheggi privati. L'unico
vincolo crediamo debba essere costituito dall'altezza media delle costruzioni
vicine e dalla possibilità (da evitare)
che nuove costruzioni causino eccessivo ombreggiamento delle costruzioni
esistenti (vedi art. 89 delle NTA).
62)
Modificare
l'indice Hmax agli art. 24, 25, 26, 28, 30, 31 delle NTA come segue:
HMAX = 12,50 ml Altezza
massima degli edifici.
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63)
Il nuovo
PRG dovrebbe essere finalizzato per un periodo temporale di 10/15 anni, ma le
SUL per la residenza previste tra nuovo ed il vecchio PRG sono tali che, ai
ritmi di crescita della popolazione degli ultimi 10 anni (+3.500/3.600 ab.),
saranno sufficienti a coprire il fabbisogno abitativo per oltre 60 anni. Questo
dato, che è stimato per difetto (in base ai dati forniti dall’Uff.
Urbanistica), ci porta a valutare il nuovo PRG come uno strumento per favorire
la crescita e non la riqualificazione.
Gli incrementi
residenziali complessivi in ambito comunale sono doppi rispetto a quanto il PTC
indica per i Comuni di Fano, Mondolfo, Monte Porzio, San Costanzo messi
assieme. Ci sono almeno 30.000 mq di SUL da tagliare se si vuole rendere
credibile il PTC come strumento pianificatorio di area vasta. Inoltre circa la
metà delle nuove previsioni (abbiamo
esaminato solo il peso delle previsioni per residenze incluse nei comparti, ma
non le potenzialità ancora inespresse delle zone B) sono a valle
dell’Autostrada A14. Le modifiche ai comparti apportate nel giugno 2003
sembrano ridurre di poco il totale della SUL (meno 3/4000 mq) e sembrano
spostare il peso edificatorio per circa 15/16000 mq a monte dell’autostrada A14
(in gran parte a Bellocchi). Ma questi conteggi non tengono conto (perché non
abbiano gli elementi per fare valutazioni o stime) delle nuove potenzialità
delle zone B (presenti soprattutto nella zona costiera), a seguito delle
modifiche alla normativa inerente queste zone.
La
riduzione dell'indice di edificabilità di fatto è stato annullato dalla
previsione di numerose aree edificabili.
A Fano ci
sono circa 22.000 famiglie e 28.000 abitazioni. Quindi non esiste una emergenza
abitativa tranne per coloro che hanno un basso reddito e che non possono
permettersi l'acquisto o l'affitto di una casa. E' dimostrato che l'immissione
di nuove aree sul mercato non favorisce il calmieramento dei prezzi perchè le
nuove aree assumono il valore di quelle vicine già edificate. Quindi la
previsione di nuove aree edificabili oltre i livelli di crescita della
popolazione, non porta nessun beneficio al mercato, non migliora la qualità
della vita, ma favorisce solo la speculazione e compromette definitivamente il
territorio .
E' necessario quindi ridurre
la quantità di nuove aree edificabili in particolare nella zona costiera, già
densamente abitata, che presenta vari problemi di mobilità, di inquinamento e
di carenza di spazi verdi. Per questo chiediamo che le nuove previsioni
edificatorie per la residenza a valle dell'autostrada A14 siano eliminate, ad
eccezione delle aree da riconvertire e delle espansioni nelle frazioni come
Camminate, Tombaccia e Gimarra.
63)
Eliminare
i comparti individuati dalle seguenti schede tecniche:
ST2_P07
ST5_P07
ST5_P09
ST5_P11
ST5_P12
ST3_P03
ST6_P04
ST6_P05
ST6_P03
ST6_P27
ST6_P26
ST6_P28
ST6_P32
ST6_P33
ST6_P34
ST6_P31.
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