Nuove infrastrutture e Quadrilatero nelle Marche |
Al peggio non c’è mai fine. La proposta, avanzata dalla Camera di commercio, di realizzare una nuova rete di assi viari assieme alla volontà espressa di utilizzare il nuovo modello gestionale sperimentato con la Quadrilatero spa , la dice lunga su quello che questi territori devono aspettarsi nel prossimo futuro: interventi infrastrutturali fortemente invasivi fino al punto da cambiare la morfologia di intere zone, nuove cave, conseguenze ambientali, paesaggistiche e di visibilità panoramica che non potranno più essere sanate, compromissione definitiva di quella che è la reale vocazione dell’intera provincia: il turismo e, cosa più importante, il rischio di vedere, dopo la privatizzazione dei servizi essenziali, ulteriormente espropriati gli enti locali dei loro poteri di programmazione e di controllo. Si, perché se dovesse passare la linea sperimentata con il Piano Area Vasta (Marche del Sud) i Comuni interessati potrebbero non avere più voce in capitolo né sulle questioni urbanistiche né su quelle economiche legate ai progetti, ma tutto cadrebbe sotto l’egida di una spa. Un bel passo avanti per la democrazia! Di fatto, un azzeramento dei Piani Regolatori Generali; insomma, un progetto pilota per una “nuova” geometria finanziaria. Un modello giudicato vincente, ma vincente per chi? Certo non per chi sarà fuori dal Consiglio di Amministrazione della società, di sicuro non per la popolazione che non ha chiesto né altre cave nè superstrade su cui pagare il pedaggio. In definitiva nulla di innovativo…ma solo il solito copione! Cagli, lì 16.05.08
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