L'acqua del rubinetto è buona, costa poco e non inquina

 
Con questo messaggio è iniziata da circa 10 giorni la campagna di sensibilizzazione del progetto ACCADUEO' sull'utilizzo dell'acqua fornita dall'acquedotto fanese. I veicoli informativi sono due grandi manifesti 6m. x 3m. affissi vicino la stazione e presso il centro commerciale a Bellocchi, decine di manifesti più piccoli e spot radiofonici trasmessi da Radio Fano. L'intenzione dei promotori, che ricordiamo sono le associazioni La Lupus in Fabula, la Rete di Lilliput, l'Argonauta e Mondo Solidale, e quella di spingere i cittadini fanesi a consumare con più frequenza e in tutta tranquillità l'acqua fornita dal comune.
Il massiccio uso dell'acqua minerale che viene fatto dai cittadini, non si giustifica solamente per il gusto poco gradevole che possiede l'acqua che sgorga dal rubinetto di casa. Il fastidioso sapore di cloro, che può essere eliminato lasciando l'acqua in una brocca ed alla luce per alcuni minuti, è solo una delle ragioni per cui gli utenti preferiscono rivolgersi alle costose e, qualche volta insicure, acque in bottiglia. Altre ragioni sono date dalla scarsa informazione sulla qualità dell'acqua pubblica, e dalla sottovalutazione dei problemi che nascono dall'eccessivo consumo di acque minerali.
Il progetto ACCADUEO', nei mesi scorsi, ha cercato, con alcune schede di approfondimento, di spiegare i pro e i contro delle acque minerali. In estrema sintesi si possono ripetere alcuni concetti, che sono racchiusi nel messaggio informativo.
L'acqua del rubinetto è un'acqua sicura, perché è controllata tutti i giorni prima di essere immessa in rete e tutte le settimane presso alcuni punti di prelievo. E' un'acqua oligo-minerale, con un residuo fisso che si avvicina ai parametri delle acque minerali, di media durezza, e con un basso contenuti di nitrati (11mg/l.). E' un'acqua adatta alla maggior parte delle persone.
Le acque minerali sono soggette per legge a controlli più blandi, possono contenere sostanze contaminati in concentrazioni superiori (es. arsenico, benzene, nichel, ammonio) e le bottiglie in Pet e Pvc possono in certe condizioni rilasciare altre sostanze pericolose. A tutto questo vanno aggiunti i costi economici e ambientali per l'acquisto, il trasporto e lo smaltimento dei milioni di bottiglie "a perdere". Ogni anno nel mondo sono consumati 80 miliardi di litri di acqua in bottiglia di cui il 70% in plastica; spesso queste bottiglie fanno migliaia di km prima di giungere sulla tavola dell'acquirente. I consumatori di acque minerali sono abituati a fare i conti con il portafoglio, ma non immaginano le conseguenze sull'inquinamento dell'aria e dei suoli che questa loro abitudine comporta.
Quindi, fatti i conti, è meglio l'acqua del rubinetto.
Fano, 9/12/2003

Orazi Claudio
(Responsabile Progetto)

 

 

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