L'aeroporto di Fano cartina di tornasole sul futuro della citta'

Intervento di Claudio Orazi. Componente consiglio direttivo de La Lupus in Fabula

Il vivace dibattito sull'Aeroporto di Fano e sul suo potenziamento (perché così si deve chiamare, se si spenderanno 2,5/3 milioni di euro per una nuova pista in cemento) è diventato una importante "cartina tornasole" per capire quale tipo di futuro ci vogliono riservare le forze politiche che si candidano a governare la città. Contrariamente a quanto vuol far credere qualche saccente tecnocrate, non ci sono settori della società che sono contrari alla scienza, al progresso tecnologico, sociale ed economico. Non ci sono forze oscurantiste, aspiranti abitanti delle caverne, maniaci del pedale. Ci sono invece profonde differenze tra chi pensa che si può continuare con il tipo di sviluppo che ha caratterizzato la seconda metà del XX secolo, e coloro che credono che occorra invertire profondamente la rotta. Ci sono differenze, ovviamente, anche sulle priorità che devono seguire gli investimenti pubblici, che disponendo di risorse sempre più scarse, devono essere fatti con lungimiranza ed oculatezza. Tra queste due condizioni rientra anche la necessità che i benefici della spesa pubblica ricadano sul numero più alto di cittadini, e non su pochi privilegiati o favoriti, come molte volte è successo in passato.
Chi pretende la cementificazione della pista e quel che ne consegue sostiene che questo intervento è importante per la nostra economia e porterà benefici per tutti. Nessuno però è stato in grado di dimostrare quali saranno questi benefici, in quanto tempo ed in che modo saranno ammortizzati gli investimenti, quale sarà l'utenza aggiuntiva che utilizzerà lo scalo fanese. Chi vuole che le cose restino come sono, a parte tutte le considerazioni ambientali ed economiche, crede invece che i soldi pubblici andrebbero spesi in altro modo, per esempio nella mobilità urbana.
I partiti che si sono confrontati in Consiglio Comunale su mozioni contrapposte hanno dimostrato di essere lontani dai cittadini, ma molto sensibili ai poteri forti. Destra e sinistra sempre più spesso si assomigliano, e non è un caso che un noto ex esponente dei Ds ora si candida a sindaco con il centro destra. L'eccezione è rappresentata dai cespugli della sinistra, che sempre più spesso si distinguono dal resto della coalizione, per trovarsi vicino ai movimenti, al volontariato sociale ed ambientalista. Sembra che lo slogan "un mondo diverso è possibile" possa abitare tra le idee ed i propositi di costoro. Ma allora cosa ci fanno con gli altri, cosa aspettano a presentare un proposta politica chiara in cui l'ambiente, il sociale, lo sviluppo sostenibile, l'applicazione dei diritti fondamentali dell'individuo, siano i punti cardine della loro proposta di governo?
I cittadini che saranno chiamati alle urne hanno bisogno di chiarezza, vogliono capire esattamente da che parte stare, altrimenti il partito che vincerà sarà l'astensionismo, cioè la morte della democrazia e della partecipazione.
Fano, 22/1/2004


 

 

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