Anche se la caccia è chiusa in
questa Provincia continuano a morire animali selvatici e domestici,
nel segno della continuità di quel fenomeno incivile che
è il bracconaggio, mai realmente contrastato dalle istituzioni.
Ormai le richieste di intervento giungono da ogni angolo del territorio
e ci sono luoghi in cui si respira addirittura un' atmosfera di
intimidazione verso quelle persone che denunciano i fatti. La Polizia
Provinciale dovrebbe tradurre in azioni concrete la competenza dell'ente
Provincia sulla fauna selvatica, ma è chiaro da tempo, cioè
da quando Ucchielli è il Presidente, che questo potere sulla
gestione è utile solo per cullarsi la categoria dei cacciatori.
Il Corpo Forestale dello Stato ha fin troppi settori operativi,
comandi territoriali isolati e un numero di agenti del tutto insufficiente
per le ormai quotidiane emergenze ambientali. |
Una trappola utilizzata dai bracconieri |
Ci sarebbero, pare, 400 guardia caccia volontari ma sono loro stessi
dei cacciatori e di verbali non si ha notizia mentre è certo
che queste persone vengono reclutate per battute di caccia fuori dal
periodo venatorio, battute che la Provincia stessa inventa e autorizza.
Le poche decine di guardia-caccia delle associazioni ambientaliste trovano
puntualmente cacciatori che per 20-30 anni d attività venatoria
non hanno mai subito controlli, altri che provengono da altre provincie
e ammettono di preferire quella di Pesaro e Urbino per la scarsa vigilanza.
Il senso di impunità è tale che non ci sono scrupoli da
nessuna parte e in nessun momento dell'anno, e all'impunità si
aggiunge l'omertà degli altri cacciatori e il silenzio di Eko
Club, cioè l'emanazione cosiddetta ambientalista di Federcaccia.In questa provincia insomma una persona potrebbe andare tranquillamente a
caccia col fucile in spalla anche ad aprile, ed è già successo. I cacciatori
di selezione, cioè coloro che abbattono ufficialmente daini e caprioli, da
tempo sono stati equiparati dai loro mandanti (la Provincia) a dei
guardia-caccia, tanto che sono nella comodissima posizione di controllati e
controllori allo stesso tempo. Se non sparano i fucili e le carabine ci sono
lacci comunque in grande quantità lacci e persino tagliole, proprio in
questo momento da qualche parte pronte ad uccidere tra atroci sofferenze:
l'ultima disperata segnalazione arriva da Mercatino Conca dove alcuni cani
sono stati trovati dai loro padroni morti strangolati nella terribile asola
d'acciaio, ed è solo uno dei delitti contro gli animali che in questi mesi
si ripetono nella Valle del Conca, dove vengono abbattuti caprioli quasi
ogni sera, agguato dopo agguato.
Andrea Pellegrini – consiglio direttivo Lupus in Fabula