Caccia al capriolo |
Il 16 Agosto e' iniziata la caccia al capriolo in Provincia di Pesaro e Urbino. Milleottocento caprioli saranno abbattuti nei prossimi mesi in provincia di Pesaro e Urbino. All'alba e al tramonto, il più lontano possibile da occhi indiscreti, le carabine di centinaia di cacciatori ripeteranno anche quest'anno l'avvilente strage. Avvilente perché l'Amministrazione Provinciale rimane sorda ad ogni richiesta di rivedere i piani di abbattimento e ravvedersi sui modi, i tempi e le persone con cui vengono programmate così grandi mattanze di innocui animali. Tremila firme giacciono da 6 anni nel cassetto del presidente Ucchielli ma oltre a non aver ascoltato il richiamo all'etica, la Provincia ha ignorato tutti gli appelli a trasformare questo drastico intervento sulla fauna quanto meno in una pianificazione scientifica, quindi il più posibile corretta, quindi seria. Perché serio non é continuare a dare i numeri quando si parla di popolazione di caprioli in provincia, perché 18 mila questi piccoli cervidi non possono effettivamente essere. Invece all'Ufficio Caccia anno per anno preferiscono basarsi su un assunto del tutto empirico: una stima iniziale frutto di un pseudo-censimento eseguito diversi anni fa e poi giù a sommare l'incremento annuo della specie. |
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Peccato che quel censimento é inattendibile perché venne fatto dagli stessi cacciatori; peccato che l'incremento annuo subisce flessioni naturali d'ogni sorta ma nessuna viene presa in considerazione, dall'inverno rigido all'estate siccitosa, dalle parassitosi alla mortalità giovanile, dal bracconaggio alle predazioni dei grandi carnivori. Quest'anno c'è anche la discrimine degli incendi, della lunga siccità, e ci sono i problemi mai risolti del pesante bracconaggio, delle centinaia di piccoli tranciati negli sfalci di giugno, degli incidenti stradali che hanno anche causato vittime umane. In provincia di Pesaro e Urbino però non si sta a fare tanti calcoli e si spara: già dal 16 agosto qualche coraggioso guerriero in mimetica imbraccerà un fucile e seminerà panico e morte magari vicino ad un agriturismo pieno di turisti, probabilmente nella stessa valle dove qualche escursionista cerca il verde e la tranquillità. Oltre il venti per cento dei caprioli che saranno uccisi non hanno più di 4 mesi di vita... ed é per questo che servono uomini veri dietro il mirino... La caccia di selezione al capriolo é un bussiness: chi vuole sparare al più elegante cervide europeo (e mangiarselo) deve pagare e fare un corso dove in pratica gli viene raccontato che é per il bene dei caprioli, perché son troppi e non avrebbero da mangiare... Ecco che si capisce meglio tutto: si scopre che nel sito istituzionale della Provincia la caccia al capriolo non appare da nessuna parte..., si scopre anche che l'idea di eseguire un vero censimento con laureati e laureandi delle scienze naturali dell'Università di Urbino non é stata presa in considerazione; che lasciare ai selecacciatori piena libertà di agire senza controlli dall'alto e anzi farli diventare loro stessi vigilantes della propria zona non é una buona idea; che il capriolo é una icona di grande rilievo per il turismo naturalistico, che comunque il suo impatto sull'agricoltura è irrilevante, che il suo ruolo di preda nei confronti del lupo rappresenta una forma di difesa degli animali d'allevamento, che gli incidenti stradali possono essere in buona parte evitati con uno studio delle forme di dissuasione, che la presunta abbondanza della specie, nel momento che viene considerato un problema (?) può essere contenuta e limitata con interventi di tipo eco-sistemico, operando ad esempio un restauro dei boschi cedui, habitat d'elezione del capriolo (e anche del cinghiale). Ma per l'Amministrazione Provinciale queste sono parole che non contano, diversivi che evidentemente non pagano: in Provincia di Pesaro e Urbino non si parla, si spara. Il Presidente Settembre 2007 |
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