SIC e ZPS: il ricatto dei cacciatori

La riunione del 12 aprile scorso in Regione ha confermato che tutte le polemiche sulla delibera 60 in materia di SIC ZPS si riducono alle lamentele smodate dei cacciatori di cinghiale e dei loro rappresentanti. E' stata la resa dei conti, un summit tecnico tra ambientalisti, cacciatori e agricoltori, e un paio di politici (non invitati) tra cui il Presidente della Comunità Montana del Catria e Nerone. Non sono mancate clamorose ammissioni di ignoranza sulla materia ma qualcuno ha finalmente parlato di procedure di infrazione e messo in chiaro che ci sono troppe dicerie. Ora la Regione non può e non deve cedere alle richieste delle associazioni venatorie, mentre amministratori come Ucchielli, Minardi e lo stesso Traversini potrebbero trovare l'occasione per defilarsi elegantemente ed evitare di sprofondare ancor di piu` in questa penosa e irresponsabile crociata contro le Direttive Europee. Il nodo era ed è la caccia al cinghiale in braccata e non altre presunte pesanti limitazioni, ne` sulla caccia (compresa quella al cinghiale che si potra` fare in altre forme), ne` sulla selvicoltura e l'agricoltura, rispetto alle quali le regolamentazioni sono dettate solo dal buonsenso. La chiave di tutto è l'ignoranza sulla materia, verificabile in modo imbarazzante nella proposta di spostare SIC e ZPS nei Demani e nelle Oasi di Protezione: le aree della Rete Natura 2000 sono state istituite per la presenza, in un determinato luogo, di specie animali o vegetali di grande valore conservazionistico. Forse a qualcuno dispiacera` ma stare in Europa e` anche questo; non aderire alla Rete Natura 2000 significa invece essere sottoposti a procedure d'infrazione e mettere a rischio quei fondi strutturali (Piano di Sviluppo Rurale...) di cui la Regione, ma anche le Comunita` Montane e i Comuni, non possono fare a meno. Allora perche` prestarsi a questo ricatto? Perche` per difendere un divertimento come la caccia grossa a squadre si colpisce l'intera collettivita`? Ovvio pensare a pressioni di tipo elettorale e di conseguenza prendere atto della pochezza della politica e dell'inaffidabilita` di certi personaggi ai quali d'ora in poi va chiesto di tacere sullo sviluppo e la valorizzazione del territorio. La delibera 60 contiene misure di salvaguardia certamente migliorabili, soprattutto rispetto alla loro interpretazione, ma non va assolutamente ammorbidita: del resto si tratta, come da procedura, di norme vincolanti che hanno l'obiettivo di tutelare in via transitoria i siti per poi arrivare, in tempi rapidi, alla stesura dei piani di gestione.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO DI LUPUS IN FABULA

 

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