I cacciatori ce l’hanno messa tutta. Hanno organizzato assemblee,
hanno diffuso notizie false e tendenziose attraverso manifesti e comunicati
stampa, hanno spedito Sindaci e Presidenti di Comunità Montane
a protestare presso gli uffici regionali, hanno minacciato azioni clamorose,
e infine sono riusciti ad ottenere la modifica della D.R. 60/2007, che
definisce le misure di conservazione di SIC e ZPS.Tutto per riuscire
ad esercitare la caccia al cinghiale nella forma della braccata, anche
nelle aree tutelate ai sensi delle direttive 79/409/CEE e 92/43/CEE.
La Giunta Regionale ancora una volta è piegata al ricatto elettorale
di un pugno di cacciatori, che rappresenta appena il 2% dei cittadini
marchigiani.
Ciò che crea sconcerto e preoccupazione è la qualità
di questa classe politica, sempre più incapace di rappresentare
gli interessi diffusi ed il bene comune, ma pronta a difendere gli interessi
corporativi e le clientele elettorali.
Molti rappresentati della comunità, dal piccolo comune (Apecchio)
alla Comunità Montana (Catria e Nerone), dalla Provincia di Pesaro
e Urbino ad alcuni consiglieri e assessori regionali, gente che é
pagata da noi cittadini per governare il territorio tenendo presente
gli interessi della collettività, la salvaguardia dell'ambiente
e l'ottemperanza alle leggi vigenti, pur di accontentare la lobby dei
cacciatori, hanno mosso una crociata contro la delibera 60/2007, infarcendo
le loro ragioni con del populismo esasperato, rappresentando le aree
protette come musei chiusi e imbalsamati, trascurando il senso e i contenuti
delle direttive comunitarie. Qualcuno, come D’Anna, ha anche proposto
di spostare le Z.P.S. nelle aree demaniali, a dimostrazione della più
assoluta e colpevole ignoranza in materia. I siti della Rete Natura
2000 sono stati individuati e localizzati in un dato luogo, perché
lì esistono habitat o vivono specie di interesse comunitario,
e non avrebbe senso spostarli altrove: sarebbe come dire, portiamo l'aquila
del Catria sul Carpegna!!
La nuova delibera regionale 482 del 14/05/2007 si arrampica sugli specchi
per motivare la compatibilità delle battute al cinghiale, con
le finalità di conservazione per cui sono state istituite le
aree protette. Non sono indicati dati scientifici ad avvalorare le ragioni
delle modifiche, ma solo generici richiami alla diffusione della caccia
al cinghiale come pratica venatoria ed alla necessità (dicono)
di tenere sotto controllo la specie, pericolosa per l’uomo (?)
e con un impatto negativo sull’agricoltura.
Le nuove regole della caccia in braccata nelle Z.P.S. e nei S.I.C. sono
una presa in giro, perché non diminuiscono affatto l’impatto
sugli habitat e sulle specie di interesse conservazionistico. Altra
chicca della nuova delibera è l’esenzione dai vincoli per
le gare sportive già programmate e autorizzate: altro regalo
fatto appositamente a qualcuno.
La Lupus insieme ad altre associazioni ambientaliste sottoporranno le
normative marchigiane all'Unione Europea per verificare se permangono
i criteri minimi di salvaguardia del patrimonio da tutelare, pena vedersi
infliggere pesanti procedure di infrazione
Fano, 18/05/2007
Il Presidente