Da una prima verifica svolta da questa associazione negli ultimi giorni, é emerso che solo un comune (Piobbico) su cinque (gli altri sono Cagli, Urbino, Borgo Pace e Frontone) che nella provincia di Pesaro e Urbino sono stati colpiti da incendi nell'estate 2007 hanno provveduto a compiere i rilievi e gli accastatamenti previsti dalla legge 353/2000. Trascorso più di un mese dagli eventi ed essendovi già l'urgenza di applicare alcuni dei vincoli previsti dalla normativa (primo tra tutti il divieto di caccia), non solo vi é un evidente ritardo nell'istruzione delle pratiche ma anche tanta confusione in merito alle competenze e ai provvedimenti. Il decentramento delle funzioni limita molto gli effetti di una buona legge che in questo modo rischia di non essere applicata o applicata solo in parte. In aree come quelle di collina e montagna non è di fatti la tentazione di nuove edificabilità ad aver incoraggiato eventuali piromani ma semmai la casistica riconducibile all'ipotetico dolo farebbe pensare più alle più tradizionali attività che in quei luoghi si svolgono, come appunto la caccia, il pascolo, la raccolta di funghi e tartufi, la produzione di legna.