Pochi giorni fa, alcuni attivisti della "Lupus in Fabula"
hanno riscontrato la presenza di uno scarico di quello che sembra essere
eternit. In Via del Pietriccio, in località Cuccurano di Fano,
alcune decine di lastre spezzate di questo materiale sono state abbandonate
sul suolo (nei pressi di un'isola ecologica, proprio sotto un cartello
di divieto di scarico
), in pieno centro abitato. Se veramente
si trattasse di eternit, e se tale eternit contenesse amianto (cosa
che semplicemente guardando non è possibile accertare ma neanche
escludere), la probabilità che fibre di amianto vengano rilasciate
non sarebbe trascurabile, dal momento che le lastre spezzate e frantumate
sono esposte al vento e ad altre intemperie.
La L.257/92 prevede che i proprietari degli immobili hanno l'obbligo
di notificare alle USL la presenza di amianto in matrice friabile: in
altre parole le costruzioni esistenti in eternit devono essere censite
("le USL hanno il compito di effettuare l'analisi del rivestimento
degli edifici e di istituire un registro con la localizzazione degli
edifici con presenza di amianto floccato o in matrice friabile")
in modo che, in caso di rischio per la salute, possano essere messe
in sicurezza o oportunamente smantellate da ditte qualificate, in grado
cioè di prendere tutte le precauzioni del caso. Lo smantellamento,
per il fatto stesso che deve essere fatto bene, ha dei costi abbastanza
elevati. Per questo in molti fanno finta di niente, lasciando l'eternit
lì dove sta, senza preoccuparsi se sia deteriorato (e quindi
potenzialmente pericoloso) oppure integro. Capita anche che qualcuno
decida di disfarsene alla meno peggio.
Questo è solo uno dei tanti casi di inadempienza che si verificano
mettendo potenzialmente a rischio la salute pubblica. È stato
un caso che questo deposito venisse avvistato e denunciato, ma basta
fare una passeggiata lungo una qualsiasi strada di periferia per notare
tetti, tettoie, coperture di interi capannoni in eternit. Viene da chiedersi
se siano tutti censiti, se siano state fatte le opportune analisi, se
questo registro che la normativa chiede da ormai dodici anni esista
e funzioni. Se così non fosse, l'incoscienza e l'ignoronza di
alcuni, unita all'assenza di controlli, rischia di creare seri problemi
alla cittadinanza intera.
La "Lupus" ha ovviamente segnalato lo scarico abusivo al Comando
dei Vigili Urbani del Comune di Fano, ma al momento in cui scriviamo
il materiale pericoloso non è ancora stato rimosso.
Fano, 26/3/2004
Il Consiglio Direttivo