Forum tematico sul Programma Energetico Provinciale

La provincia di Pesaro e Urbino, all'interno dei lavori per la predisposizione del Programma Energetico Provinciale, ha attivato un forum tematico coinvolgendo vari enti, istituzioni ed associazioni, tra cui la "Lupus in Fabula". La proposta di Programma, così come emersa dal forum, rappresenta un buon esempio di dialogo tra i vari portatori degli interessi (non solo economici) del territorio ed è focalizzata principalmente sulle fonti di energia rinnovabili, racchiudendo indirizzi volti alla realizzazione di una politica energetica sostenibile, primi fra tutti l'incentivazione all'energia solare e l'esclusione delle energie non rinnovabili. Tale documento è sicuramente un documento "condiviso", in quanto recepisce vari aspetti fondamentali per ciascuna delle parti coinvolte. Che sia "condiviso", in gergo partecipativo, non significa tuttavia che sia pienamente accettato in ogni sua singola componente dalle parti intervenute al forum. La "Lupus in Fabula" è stata invitata a partecipare al Forum come stakeholder, ovvero portatore di interesse. L' "interesse" che l'Associazione difende, nel forum come nel normale svolgimento delle sue attività, è quello della tutela dell'ambiente. Non possiamo fare a meno, quindi, di esternare le nostre perplessità di fronte a provvedimenti o indirizzi che potrebbero portare a ledere, nell'immediato o nel futuro, la salvaguardia dell'ambiente. Per tale motivo, accanto al compiacimento per vedere finalmente inseriti come priorità a livello provinciale alcuni aspetti focali per una concreta sostenibilità della politica energetica, l'Associazione la "Lupus in Fabula" esprime alcune perplessità (per altro già esplicitate in sede di forum) in relazione ad alcuni punti. Se il Programma cerca di entrare in un ottica di sostenibilità, dovrebbe considerare anche che alcune forme di gestione sostenibile del territorio non sono compatibili con certi interventi energetici, sebbene tali stessi interventi siano di per sé auspicabili in realtà più adatte ad accoglierli. È il caso questo delle centrali a biomassa di dimensioni consistenti, funzionali nelle boscose Regioni del nord (con boschi diversi in composizione e forma di gestione e piene di industrie di prima lavorazione del legno capaci di fornire scarti) ma assai meno indicate in Regioni come la nostra in cui l'attuale gestione forestale già rischia di portare allo sfinimento il fragile ed esausto patrimonio boschivo. Potrebbe essere anche il caso degli impianti eolici, in assoluto una delle migliori soluzioni per la produzione di energia elettrica pulita, ma non necessariamente ottimali qualora la loro "intensità" superi la capacità portante dell'ambiente montano provinciale e comprometta ogni altra vocazionalità del teritorio. Discorso a parte va fatto per le centrali di cogenerazione, che possono essere alimentate anche con combustibili fossili. La possibilità di utilizzare combustibili fossili per la produzione di grandi quantità di energie (fino a 50 MW, come previsto nel Programma) rischierebbe di vanificare gli sforzi fatti nel resto del Programma per indirizzare le politiche energetiche verso forme di produzione energetica più compatibili con l'ambiente.

Cagli, lì 17.04.04

Il Consiglio Direttivo


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