Privatizzazione del'acqua: preoccupanti manovre in atto |
Cercasi democrazia. Entro poche settimane verrà probabilmente portata a termine una delle operazioni finanziarie più ambigue e meno trasparenti che abbiano mai interessato questa provincia. Ignorando i più elementari principi della democrazia e della condivisione delle scelte, l’ente Provincia ed i Comuni di Pesaro, Fano e Urbino stanno definendo i criteri per l’aggregazione delle società Aspes, Aset e Megas con Hera spa, la multi utility romagnola legata al business dei Servizi Pubblici Locali, compresa la gestione dell’acqua. Un processo decisionale da cui sono stati esclusi gran parte dei Comuni e le popolazioni che abitano questi territori. La fantomatica presentazione del Piano Industriale del futuro gestore unico si è rivelata priva di contenuti: alcune diapositive con statistiche e previsioni, ma nulla di concreto su come verrà impostata la futura gestione dei servizi. Insomma, un’iniziativa organizzata solo per salvare le apparenze in attesa che arrivino i bilanci delle società per poi chiudere la partita. In ogni caso, l’apoteosi della mancanza di rispetto e di considerazione verso le amministrazioni minori la Provincia l’ha dimostrata inviando, ai vari Sindaci, la stampa delle diapositive accompagnata da una richiesta di osservazioni sul “documento”. Veramente un bel coraggio. Tenuti allo scuro per anni i Sindaci dovrebbero, in non più di 20 giorni, emendare un documento che sarebbe, invece, totalmente da riscrivere. Ora, tenuto conto che la normativa nazionale è in continua evoluzione e che presto verrà discussa, in parlamento, un nuova proposta di legge sulla ripubblicizzazione del Servizio Idrico Integrato, la Lupus in Fabula invita tutti i Sindaci a rispedire il documento al mittente e ad aprire momenti di dibattito con la cittadinanza e all’interno dei consigli comunali.
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