Sembra che niente e nessuno possa ormai più ostacolare il progetto
di Ds e Margherita di creare una unica società provinciale per
i servizi acqua, rifiuti e energia, con il partner privato Hera. Anche
il sindaco di Fano Aguzzi, che fino a pochi giorni fa strizzava l’occhio
alla società pubblica Gorgovivo, ormai si é dichiarato
favorevole alla Multiservizi provinciale.
Agli amministratori della Provincia di Pesaro spetta una decisione che
condizionerà lo sviluppo dei servizi e probabilmente l’esercizio
di alcuni diritti fondamentali della persona, non solo per gli attuali
cittadini, ma anche per i loro eredi.
La presenza di un socio privato nella gestione, in regime di monopolio
(vista la durata delle convenzioni), di servizi che hanno una grande
rilevanza sul bilancio delle famiglie, sulla tutela dell’ambiente,
sul diritto di godere di beni primari esauribili, è un fatto
di estrema gravità. Consentire ad Hera, azienda quotata in borsa,
di mettere le radici nel territorio provinciale significa impostare
la politica di gestione dei servizi sotto il segno del profitto. Il
profitto è l’unica “mission” di una Spa privata
e sarà la logica che pervaderà la nuova Multiservizi.
Come si può pensare che una Spa rinunci a remunerare adeguatamente
il capitale, ovvero i suoi azionisti, solo perché non sarà
nelle condizioni di maggioranza assoluta. Quindi non sarà il
51 o il 76% di capitale della Multiservizi in mano pubblica a condizionare
la logica del socio forte (in ambienti ben informati si parla già
del 50,1% pubblico e 49,9% privato). Non sarà nessun patto tra
comuni, nessun piano industriale, nessun patto di sindacato, nessun
contratto di affidamento dei servizi a modificare la principale regola
che è condizione per l’esistenza di una Società
privata. Decine sono i casi di società dove il controllo è
saldamente in mano pubblica, ma la funzione sociale e l’attenzione
all’ambiente sono state sottomesse dal profitto. Un esempio fra
tutti è Acea (Roma) che ora è impegnata a sfruttare le
risorse anche in alcuni paesi dell’america latina. Spesso gli
amministratori pubblici, per negligenza o per incompetenza, si dimenticano
anche di fare l’unica cosa che gli è rimasta: controllare
ciò che hanno affidato all’esterno. I cittadini non solo
rischiano di pagare troppo per servizi scadenti, ma si vedono sottratta
anche la possibilità di intervenire e condizionare le scelte
politiche. Perché i Ds hanno così tanta fiducia in Hera?
Sarebbero stati così convinti della bontà dell’alleanza
se la maggioranza di Hera non fosse stata in mano ai comuni “rossi”
dell’Emilia-Romagna? E perché a livello nazionale raccomandano
la gestione “in house” dei servizi e qui sostengono il modello
misto?
Noi chiediamo che si faccia una Multiservizi provinciale totalmente
pubblica, e si valuti l’opportunità di stringere alleanze
con i gestori pubblici delle altre province marchigiane, a cominciare
da Ancona.
Hera, le Multinazionali e il profitto restino fuori dalla gestione dei
servizi essenziali, a cominciare dall’acqua.
LA LUPUS IN FABULA
Il Consiglio Direttivo