La sparata di Iacucci

L'ultima uscita di Alberto Iacucci probabilmente supera tutte le altre che negli anni questo rappresentante dei cacciatori ha formulato pubblicamente raccogliendo, come in questo caso, null'altro che delle forti perplessità sulla sua effettiva conoscenza dei problemi su ci cerca di dibattere, mentre molti cacciatori certamente si chiedono se davvero conviene che la categoria sia così rappresentata. In pratica il presidente di Federcaccia provinciale dice che i cacciatori avrebbero dovuto uccidere tutti gli uccelli migratori e che l'aviaria è arrivata nelle Oasi dove la caccia è vietata e quindi le Oasi sono dannose... Parlare in questi termini di una questione spinosa come l'aviaria non può che provocare altro allarmismo e altra disinformazione, per cui il signor Iacucci potrebbe anche essere chiamato a rispondere di questa responsabilità. Invece di preoccuparsi della gente che perde il lavoro a seguito della crisi delle vendite; invece di preoccuparsi per l'eventuale dilagare di una malattia che ucciderebbe tanti animali (tra i quali quelli cacciabili), Iacucci si preoccupa di trovare da tutta questa situazione un'occasione per far divertire qualcuno con il tiro al bersaglio. L'ingenuità per giunta è paradossale, perchè da tutte le parti e da molto tempo viene detto che non bisogna toccare animali morti o comunque a rischio, invece il Presidente Provinciale di Federcaccia dice che avrebbero dovuto e che ancora vorrebbero uccidere uccelli che passano sopra l'Italia per andare in Africa. Iacucci si lamenta perchè gli ambientalisti chiedevano di chiudere la caccia ma la questione c'entra davvero poco con la "battaglia" etica contro la caccia e di chiuderla ne ha parlato l'Unione Europea... e ultimamente il governo italiano ha dichiarato che in questo stato di cose la caccia sarebbe stata chiusa e lo sarà il prossimo anno se le cose non migliorano.Dire che le Oasi sono ricettacolo di animali malati, fa pensare che queste persone hanno un sano bisogno di conoscere la biologia animale e l'ecologia; le oasi e tutte le aree protette sono luogo di approdo di tanti animali, che mica vogliono finire a distanza di tiro delle doppiette, per cui tra tanti animali è più facile che ce ne siano di malati, come tra le persone... Alla proposta di utilizzare i cacciatori italiani come sentinelle della salute diciamo: no grazie, meglio che delle cose serie si occupino professionisti e autorità pubbliche.

IL CONSIGLIO DIRETTIVO DI LUPUS IN FABULA

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