Emendamento a favore dell'inceneritore in provincia di Pesaro e Urbino |
A quanto pare al peggio non c’è proprio mai fine. Dopo le modifiche alla proposta di legge sulla gestione delle risorse idriche che, di fatto, nella prov. di Pesaro potrebbe lasciare tutto come prima, e cioè tutto in mano al gruppo di potere che sta dietro Hera s.p.a. e soci; dopo aver fatto fallire il Piano Cave Regionale e rimesso l’intero settore nelle mani della lobby dei cavatori; dopo aver assecondato piani d’intervento devastanti che prevedono strade e zone industriali ovunque (l’elenco potrebbe continuare), molti dei consiglieri regionali continuano a dare cattiva prova di se votando normative che hanno il solo effetto di danneggiare il territorio. L’emendamento a favore dell’inceneritore proposto da Tontini (che si ricandiderà nel pesarese, ricordiamocelo quando sarà il momento) rischia, se dovesse passare indenne attraverso la discussione in Consiglio Regionale, di far degenerare la qualità di vita nella Provincia di Pesaro fino ai livelli da sobborgo di periferia. Le uscite di Lorenzo Rossi di Aspes, nelle scorse settimane, hanno infatti lasciato ad intendere che se dovesse passare la linea favorevole all’inceneritore questo verrebbe, con molta probabilità, realizzato nel nostro territorio. Del resto, guarda caso, rispetto al resto della regione, è proprio da noi che Hera, socia Aspes, che già gestisce inceneritori, ha i suoi maggiori interessi. Così ad appena qualche anno dall’approvazione dei Piani Regionale e Provinciale dei rifiuti, con tutti i soldi spesi per la loro elaborazione, se ne decreta il fallimento senza neanche aver tentato la strada della raccolta differenziata che, come già ampiamente dimostrato in altre realtà italiane, rappresenta l’unica vera alternativa a discariche ed inceneritori oltre a consentire il contenimento delle tariffe. Gli inceneritori rappresentano, con le loro di emissioni in atmosfera, un elemento di rischio sanitario ed ambientale; non eliminano il problema delle discariche, perché producono a loro volta rifiuti speciali da stoccare in discarica; richiedono ingenti investimenti economici (chiediamoci chi mette i soldi e chi invece li incasserà); non creano occupazione e sono un disincentivo alla raccolta differenziata. E’ ovvio che il Sig. Tontini non può aver preso questa decisione senza l’assenso del “gota” dei politici locali. Il Comune di Pesaro del resto, legandosi ad Hera, aveva già fatto capire da che parte stava. La sorpresa è invece il comportamento del consigliere del PDCI al quale chiediamo un atto di coerenza, così come chiediamo agli amministratori locali di RC, PDCI e Verdi di verificare se è il caso di continuare a percorrere la stessa strada di chi sembra avere a cuore tutto tranne gli interessi della gente. Infine, ricordiamo al Presidente Ucchielli che nascondersi dietro a un dito non serve a nulla: sappiamo bene che dietro a molte disastrose modifiche a proposte di leggi regionali c’è il suo zampino. La Lupus in Fabula Cagli, lì 13.01.05 |
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