1 Settembre: ritorna la piaga della caccia |
Ci risiamo. L'estate finisce come ogni anno nel modo peggiore: con l'inizio della caccia. Pochi se lo aspetterebbero di vedere schiere di gente armata vogliosi di uccidere; pochi se lo aspetterebbero coi tempi che corrono nel mondo e con la consapevolezza che stiamo riducendo progressivamente il patrimonio naturale. C'è evidentemente chi sta al di sopra di queste cose e crede in una tradizione nefasta, di quelle che non siamo certo costretti a mantenere in vita. Perchè anacronistica, perchè divenuta ormai solo ed unicamente crudeltà. Una guerra assurda agli animali selvatici, un disturbo per il resto della popolazione. Invece eccoli là: oltre 10 mila cacciatori in questa provincia. Una piccola percentuale eppure una forza politica-elettorale con pochi eguali, sostenuta da una legge fin troppo permissiva e in certi aspetti scandalosa, assecondata da uno schieramento trasversale all'interno dei partiti di governo, a livello nazionale come a livello regionale, fino ad arrivare all'imbarazzante (per non dire di peggio) apertura che l'Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino, purtroppo competente in materia di caccia, non manca mai di dimostrare, |
Prede "coraggiosamente" catturate al laccio da alcuni bracconieri (Foto tratta dal sito della Lega Anti Caccia) |
cullandosi una lobby che non solo gli offre un'importante sostegno in occasione delle elezioni, ma che vede schierata al proprio interno gli stessi amministratori: il presidente e un paio (almeno) di assessori.Così con i controllori che sono anche i controllati, con i cacciatori che chiedono a piene mani altri animali a cui sparare, altri giorni e settimane di caccia, si finisce ogni anno a vedere compiersi un'aggressione ingiustificabile alla natura, come fosse "roba loro". Quest'anno si inizia di nuovo in anticipo, e di nuovo è stato richiesto e ottenuto di uccidere specie in deroga (come il fringuello, grosso quanto una cartuccia), di nuovo ci si è accaniti impunemente sui caprioli autorizzando un'autentica strage (1.800 esemplari) e addirittura per i daini è stata progettata in alcune zone l'eradicazione (?!), cioè lo sterminio; nel frattempo la soluzione del problema cinghiale, ovvero la rotazione delle squadre, è stata di nuovo rimandata, per mancanza di coraggio, per non scontentare una categoria più che forte diremmo prepotente, in grado di ottenere privilegi a danno dell'agricoltura. Tutto ciò in un contesto che non prevede particolari controlli, poche guardie provinciali a fare vigilanza e tanti cacciatori che i controlli se li fanno da soli, perchè in possesso di un ambiguo tesserino di guardia-caccia o perchè hanno pagato perchè gli venisse insegnato come, dove e quando ammazzare Bamby.
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