Finalmente la componente moderata del centro-sinistra fanese si è
risvegliata. Ciò rende meno credibili le voci che parlano di
una sorta di patto di non belligeranza tra la Giunta Aguzzi e l’opposizione,
derivante da uno scambio di cortesie: opposizione morbida sul nuovo
Prg, e adesione di Fano alla Multiservizi Provinciale. Staremo a vedere,
ma certamente è difficile tacere su una proposta di Piano Regolatore
che è un autentico scempio urbanistico e ambientale.
La Lupus non era stata tenera neanche sulla versione della Giunta Carnaroli,
tanto che aveva presentato ben 62 osservazioni al PRG adottato in Consiglio
Comunale.
Tuttavia quella proposta, nonostante l’eccessivo peso edilizio,
aveva ancora una logica: città policentrica, aree risorsa, norme
per la bioedilizia e la tutela del verde.
Invece l’unica filosofia che guida l’ultima versione del
PRG è solo quella speculativa.
Non importa che tipo di città avremo tra 10/15 anni, se sarà
ancora piacevole viverci o saremo sommersi da problemi, se avremo un
territorio i cui valori ambientali, storici e culturali saranno preservati
o invece tutto sarà ridotto ad una enorme e squallida periferia:
si potrebbe interpretare che l’importante sia fare cassa, e che
l’interesse (economico) di pochi cittadini debba prevalere sul
benessere (non solo economico) di tutti gli altri. Parafrasando Orwell:
tutti i citadini sono uguali, ma c’è qualcuno che è
più uguale degli altri.....
Domenica scorsa un serpentone, puzzolente e rumoroso, di lamiere colorate
collegava Torrette a Fano. Centinaia di auto incolonnate procedevano
a 20 km orari in direzione della Bretella e poi della Superstrada. Ogni
mattina in Via Roma, una fila continua di auto si forma dall’incrocio
con Centinarola alla statale adriatica. In questa situazione solo menti
diaboliche possono pensare di continuare a costruire oltre 300.000 mq
di abitazioni (più della metà di quanto prevede complessivamente
il Piano) a valle dell’Autostrada, facendo sparire gli ultimi
residui spazi di verde nella parte più urbanizzata. A guardare
le carte, tra Fano e Marotta, ai lati della Statale 16, solo pochi metri
quadri di aree agricole si salveranno dalla cementificazione. Un muro
di case, aree artigianali, villaggi turistici, campeggi, zone commerciali,
impedirà la vista del mare e della campagna.
Una offerta edilizia che non trova giustificazioni demografiche e che
porterà ad un sicuro degrado della qualità della vita.
In più non risolverà affatto il problema della casa per
chi, avendo un basso reddito, non se la può comperare. A Fano
non c’è bisogno di altre case. Il Prg vigente offre ancora
una disponibilità di 113.000 mq. di SUL (superficie utile lorda)
pari a 1600 nuovi appartamenti e 4200 persone nelle zone di espansione
(C). A queste vanno aggiunte le opportunità edificatorie offerte
dalle zone di completamento (B) che ancora mantengono un indice pari
a 0,7 mq/mq (alla faccia della sbandierata riduzione!!) e le abitazioni
sfitte (6000 ultimo censimento).
L’unica previsione abitativa che serve ad uno sviluppo equilibrato
della città ed al contenimento del disagio sociale, sono appartamenti
da dare obbligatoriamente in affitto a prezzo calmierato, utilizzando
le aree comunali, e costruiti esclusivamente con tecniche di bio architettura.
Fano, 20/06/2006
la Lupus in Fabula Onlus