Fano: grave rinuncia alla raccolta differenziata

Sono numerose le critiche che piovono sulla manovra di bilancio della Giunta fanese, approvata a fine marzo dal Consiglio comunale. Le contestazioni si concentrano sull’aumento della T.I.A. che, con stime ottimistiche, dovrebbe raggiungere il 10% in tre anni, nonostante la grave rinuncia ad accantonare i fondi per la post gestione della discarica, ed una previsione di recupero della tariffa evasa, difficile da realizzare. Tutto questo senza che vi siano nuovi investimenti per potenziare la raccolta differenziata ed estendere in altri quartieri la felice esperienza di ritiro di rifiuti a domicilio, avviata da oltre un anno nei quartieri del Vallato e del Centro Storico. Questo esperimento, primo nelle Marche, ha dato risultati inattesi: nei due quartieri pilota si sono raggiunte quote di raccolta differenziata tra il 60 e 70% nonostante una debole campagna informativa ed un’azione repressiva morta sul nascere. In totale la raccolta differenziata è balzata dal 14 al 20%, pur rimanendo ben al di sotto dei parametri di legge (35%). Ciò dimostra che la maggioranza dei cittadini ha capito il valore della separazione e del riciclaggio dei rifiuti e che è disposta a collaborare ad iniziative serie, se da queste scaturiscono vantaggi per le finanze domestiche e per l’ambiente. Inizialmente la raccolta “porta a porta” dei rifiuti ha maggiori costi della tradizionale raccolta stradale con cassonetti di grandi dimensioni, ma dopo alcuni anni (solo 10 secondo esperienze avviate in Lombardia e Veneto) è possibile ridurre la tariffa. Rinunciare alla raccolta domiciliare è un gravissimo errore che avrà tragiche conseguenze: continua crescita dei rifiuti, aumento esponenziale della tariffa, saturazione veloce della discarica e infine un bel inceneritore sotto casa. Ovvero la soluzione più pericolosa e più onerosa per i cittadini. Non osiamo credere che questo percorso faccia parte di un disegno strategico per finire nelle mani di Hera Spa, che con gli inceneritori vorrebbe gestire il business dei rifiuti. Chiediamo quindi spiegazioni al Sindaco ed al neo Presidente di Aset Spa, anche perché il primo cittadino in un incontro svoltosi all’inizio dell’anno ci aveva assicurato che la raccolta domiciliare sarebbe stata estesa ad altri due quartieri. Speriamo che dopo il Put, il PRG, la cultura, le piste ciclabili, le isole pedonali, i parchi, la Giunta Aguzzi non decida di fare marcia indietro anche sulla raccolta differenziata. Sarebbe imperdonabile!

Fano, 08/04/2005


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