Caccia: |
Dal 1° settembre 2004 al 31 gennaio 2005, è aperta la stagione della caccia. Per gli animali che sono riusciti a sopravvivere a siccità, inquinamento e degrado ambientale, saranno mesi durissimi. Tutti gli uccelli che si involeranno davanti alle doppiette saranno a rischio di morte, anche quelli fortemente protetti perché in via di estinzione. E’ vero che esistono sanzioni amministrative o penali per queste “infrazioni”, ma quando si è con il fucile carico in mano è facile premere il grilletto, ancora prima di aver valutato di che specie si tratti.Sono diverse le specie cacciabili e/o in deroga (per es. il Fringuello) affini a quelle protette ed il rischio di non riconoscerli è alto se non ci si avvicina al mondo degli uccelli praticando birdwatching, magari con la guida di ornitologi. Quando l’animale è abbattuto l’emozione è già finita; osservare il comportamento di un uccello in cerca di cibo, quando si alimenta e magari fotografarlo, suscita un’emozione molto più grande e tanta soddisfazione. |
Capriolo ucciso a trerra (foto tratta dal sito WWF Toscana) |
In realtà molti cacciatori si autopromuovono conoscitori della
natura e del comportamento animale, spesso senza neanche conoscerne
il calendario riproduttivo. La forte spinta che parte del mondo venatorio
esercita sull’apertura anticipata e la chiusura posticipata della
caccia ne è una chiara dimostrazione. Alberto Iacucci, presidente
provinciale della Federcaccia, nei giorni scorsi ha dichiarato: “La
stagione migratoria dovrebbe essere anticipata al 20 di agosto e non
al 1° di settembre quando gli animali se ne sono andati”.
Non solo quindi mancanza di rispetto verso la fauna, ma anche l’intenzione
di ignorare la “Direttiva Uccelli” (n°79/409) della
Commissione Europea, nella quale viene esplicitamente richiesto: “Nei
periodi di grande vulnerabilità per le specie, come nei giorni
immediatamente precedenti l’attività migratoria e nelle
fasi di allevamento dei piccoli, le specie non devono essere oggetto
di caccia”. La quaglia e la tortora ad esempio, nel periodo di
apertura anticipata della caccia (per legge si dovrebbe attendere la
terza domenica di settembre), hanno la necessità di accumulare
riserve energetiche indispensabili per l’imminente e faticosa
migrazione; compiendo un viaggio anche di 5.000 chilometri, raggiungeranno
territori africani a sud del Sahara, come il Senegal o l’Etiopia. IL CONSIGLIO DIRETTIVO Acqualagna, lì 27.09.04 |
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