Non capita spesso ma questa volta siamo d’accordo con l’ex
Presidente di Confindustria Marco Montagna.
Sarebbe uno storico errore rinunciare all’apertura di un nuovo
casello per Pesaro, a Sud di quello esistente. Un decisione le cui conseguenze
le pagherà tutta la provincia, ma in particolare le economie
e i cittadini che vivono lungo la costa tra Pesaro e Fano. Puntare ancora
su una strada complanare all’autostrada per risolvere i problemi
di intasamento della strada statale 16, è una scelta sbagliata
sotto il profilo finanziario e ambientale, e rischia di prolungare e
aggravare ancora per decenni la situazione esistente. Da anni sosteniamo
che il traffico tra le due principali città della provincia,
che non proviene dai rispettivi centri urbani, trova la sua naturale
collocazione nell’autostrada, purché siano realizzati due
nuovi caselli che rendano il collegamento agevole e conveniente. La
rinuncia di Pesaro al secondo casello è incomprensibile, soprattutto
considerando i rischi e le problematiche che nella stagione estiva la
statale 16 vive per l’eccezionale afflusso e sosta di auto sottomonte,
problematiche a cui l’Amministrazione di Pesaro non si può
sottrarre, e che non può risolvere con il limite dei 30 km orari
(limite proprio di una strada di quartiere).
Le ovvie difficoltà a fare accettare ai residenti di Villa Fastiggi
un nuovo casello, vanno superate considerando l’importanza dell’opera,
i pesanti guasti ambientali che una complanare richiederebbe e i costi
che la collettività dovrà sopportare per un’altra
opera che nessun privato sarà disponibile a finanziare. Se il
P.r.g. prevede il casello da un’altra parte, lo si modifichi:
lo si è modificato per accontenare richieste che di “interesse
pubblico” avevano ben poco. Il Project financing (Ucchielli) è
una bufala; persa questa occasione, a costo zero per i cittadini, resteranno
solo ipotesi e progetti, fumo negli occhi prodotto da amministratori
sempre più incapaci di fare scelte di qualità, e ambientalmente
sostenibili.
Fano, 14/7/2007
LA LUPUS IN FABULA onlus