Circonvallazione di Casinina di Auditore: |
A margine di un incontro, richiesto da alcune settimane, tra il Presidente Ucchielli e il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste della Provincia di Pesaro e Urbino, che aveva come oggetto la Riserva Statale del Furlo, si è affrontata anche la questione dell’impatto ambientale della circonvallazione di Casinina di Auditore. Gli ambientalisti hanno potuto constatare quindi l’assoluta indisponibilità del Presidente a discutere di un problema che rappresenta solo la punta di un iceberg nel mare della programmazione delle infrastrutture provinciali. L’avvio imminente dei lavori, l’impossibilità di fare varianti, i maggiori oneri finanziari, sono le motivazioni addotte dall’ente pubblico per respingere tutti i tentativi di salvare decine di alberi (querce, pioppi, e abeti). Anche l’incarico, dato dal Presidente ai tecnici della Provincia, di salvare il maggior numero possibile di piante, è stato solo un tentativo di evitare il confronto e l’analisi puntuale dei fatti. I lavori non si fermano, la strada non si sposta e le motoseghe hanno gia iniziato a fare le prime illustri vittime . La burocrazia non consente più ritardi, come se di decine di piante secolari si dovessero accorgere i cittadini e gli ambientalisti, e non l'Ente che progettò la strada 10 anni fa. La strada che verrà costruita, prevista dal Piano Regolatore del Comune di Auditore della metà degli anni 70, sarà di un'impatto ambientale altissimo: una barriera alta 4 metri e lunga qualche km che divide in due un paesaggio agrario storico di altissimo valore, e purtroppo progettata senza tener conto delle maggiori emergenze naturalistiche del luogo. Non tutti gli alberi sono uguali e non tutto il bosco ha lo stesso valore biologico. In una moderna ed eco-sostenbile progettazione si deve tener conto sia degli aspetti naturalistici legati alla flora e alla fauna esistente, sia del funzionamento dei corridoi ecologici tra il fiume ed il resto del territorio. Gli scarsi risultati ottenuti per la salvezza del bosco di querce (solo la più grande sarà risparmiata) sono il prodotto di una politica che nel tempo ha dimostrato quanto gli enti pubblici fatichino a cercare un dialogo con le parti sociali più sensibili alla tutela della natura. Non dimentichiamo inoltre che la Provincia ha approvato pochi anni fa, un Piano di sviluppo eco-sostenibile, che alla luce dei fatti, dimostra di essere ciò che gli ambientalisti hanno sempre sostenuto: aria fritta e pura propaganda elettorale. Le associazioni ambientaliste continueranno a cercare soluzioni e accorgimenti utili a diminuire l'impatto dell'opera. Ma onde evitare che i cittadini si accorgano del danno solo quando arrivano le ruspe o gli escavatori, è indispensabile che le parti sociali e soprattutto le associazioni ambientaliste vengano coinvolte sin dalla progettazione delle opere pubbliche. Pesaro, 29/10/2006 LEGAMBIENTE - Circolo di Urbino del IL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE
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