Se il Presidente della Provincia di Pesaro ed Urbino pensava, con
le sue ultime esternazioni, di chiudere la polemica sulla circonvallazione
di Casinina di Auditore, ha fatto male i suoi conti. Se, come egli stesso
afferma (e noi concordiamo in pieno!) “il compito di una amministrazione
è quello di tutelare gli interessi generali dei cittadini e non
quelli particolari dei singoli individui”, la vicenda di Casinina
dimostra quanta distanza ci sia tra le parole ed i fatti, tra le buone
intenzioni e la prassi politica e amministrativa.
Salvare delle querce secolari (ma c’erano, anche pioppi centenari,
abeti ecc.) quando si progetta un’opera pubblica, non deve essere
un favore fatto a qualcuno (amico o rompiscatole che sia), ma un dovere
per il bene della collettività.
“Gli interessi generali” non sono solo quelli di avere strade,
diritte, larghe, veloci, ma anche conservare elementi storici e ambientali
del nostro paesaggio.
Per amministrare in maniera “sostenibile” non basta fare
un Piano e poi continuare a progettare come se l’ambiente e gli
elementi naturali siano indifferenti o addirittura degli ostacoli. Nel
caso in questione non solo non si è tenuto conto del danno ambientale,
ma ci si è rifiutati di valutarlo anche quando il problema è
stato sollevato. Le nuove piantumazioni sono solo un palliativo e non
rappresentano una compensazione ambientale sufficiente.
Ma il dramma sta nel fatto che di questi casi è piena la provincia
(vedasi recenti abbattimenti di piante socolari a Urbino e a Calcinelli)
e quello di Casinina è solo un caso esemplare.
Occorre prima di ogni cosa mettere l’ambiente e il paesaggio al
centro delle priorità e adattare la trasformazione del territorio
(con case, capannoni, infrastrutture) in funzione della sua tutela e
valorizzazione.
Ma ormai siamo convinti che il Presidente della Provincia Ucchielli
non sia la persona in grado di accogliere queste istanze, proteso com’è
a dare spazio e ascolto alle lobby del potere economico e del mondo
venatorio.
Fano, 07/11/2006
La Lupus in Fabula