In ogni nazione i parchi nazionali sono il simbolo delle politiche di conservazione e di sviluppo
sostenibile. In tutto il mondo i parchi nazionali rappresentano i più importanti serbatoi di biodiversità.
In tutto il mondo cresce il numero dei parchi nazionali nella convinzione sempre più diffusa
dell’importanza del loro ruolo per la salvezza della vita dell’intero pianeta.
Da circa un secolo donne e uomini in tutta Italia si adoperano per istituire, vitalizzare, sostenere i
parchi nazionali e le altre aree naturali protette. Questa azione ha conseguito risultati straordinari:
oggi 23 parchi nazionali gestiscono e tutelano il 5% del territorio nazionale; si è sviluppato un
movimento di operatori, di studiosi, di gestori, di associazioni che per professionalità e spirito
collaborativo rappresentano una grande ricchezza per tutto il paese; si sono attivati nuovi e crescenti
flussi turistici anche internazionali; si sono diffuse metodologie originali ed efficaci di formazione
delle giovani generazioni. I riconoscimenti che provengono da tutto il mondo testimoniano
l’importanza del sistema italiano delle aree protette e in particolare dei parchi nazionali.
Malgrado gli scarsissimi finanziamenti pubblici – che negli ultimi anni si sono progressivamente
ridotti proprio mentre è cresciuto il numero dei parchi nazionali – questi risultati si sono potuti
ottenere grazie alla passione, all’abnegazione, alla capacità innovativa di quel movimento.
Ma l’attuale manovra finanziaria del Governo dimezza d’un solo colpo il contributo statale
all’insieme dei parchi nazionali portandolo da 50 milioni di euro a 25 milioni, cioè al costo di
un solo km della inutile e devastante autostrada romea (Mestre-Orte) attualmente al vaglio
della Commissione VIA!
Inoltre il previsto taglio dei finanziamenti alle Regioni finirà per incidere pesantemente
sull’insieme delle aree protette e in particolare sui parchi regionali.
Così nell’anno internazionale della biodiversità, mentre il Ministro dell’Ambiente sottolinea
ufficialmente il ruolo fondamentale che i parchi svolgono per la tutela della biodiversità, il
Governo, di cui quel Ministro fa parte, li paralizza, anzi li strangola: con un finanziamento
ordinario medio di appena un milione di euro a testa i parchi nazionali non potranno far
fronte alle spese obbligatorie, neanche a quelle per il personale, e sarà loro precluso l’accesso
alle risorse aggiuntive e in particolare ai fondi comunitari.
La volontà sembra quella di eliminare chi strenuamente difende e sostiene la natura e il
territorio. La misura è ancor più grave perchè assume una dimensione che non riguarda solo il nostro Paese: la
conservazione della natura e del paesaggio è percepita come valore universale, la tutela della
biodiversità non si arresta ai confini nazionali.
Noi, che da anni siamo impegnati sul fronte dei parchi, che operiamo quotidianamente nella gestione di essi, che amiamo i parchi e ne siamo fruitori,
denunciamo la drammatica situazione in cui i parchi nazionali italiani vengono ridotti, ci impegniamo a rappresentare questa situazione in tutte le sedi opportune, nazionali e
internazionali, esigiamo che i parchi in Italia continuino a vivere, a rafforzarsi, a svolgere la propria insostituibile e
splendida missione nell’interesse di tutti e soprattutto delle generazioni future.
Carlo Alberto Graziani