In data 5 ottobre si è tenuto un incontro tra alcuni Consiglieri Comunali appartenenti a PD, IDV, Liberi x Pesaro, Rifondazione Comunista e le Associazioni Ambientaliste e Culturali della città; il tema era la “nuova lottizzazione e/o variante” in località Selvagrossa di Pesaro, lungo l’Urbinate, prima della PICA, a sinistra andando verso Urbino. I rappresentanti politici hanno ampiamente illustrato il progetto, che dovrebbe comportare l’edificazione di un mega-complesso turistico con albergo, centro congressi, wellness e ristorante; tale nuova iniziativa, con destinazione
turistico-ricettiva, presentato allo “Sportello Unico”, è accompagnata da un’altra variante che prevede la realizzazione di appartamenti per circa 3000 metri quadri di superficie utile. Queste “varianti” vengono giustificate, come sempre, dalla pressante crisi economica, dalla necessità per il Comune di introitare i relativi oneri di urbanizzazione, di realizzare strade e rotatorie “in cambio” di concessioni edilizie, di creare (???) nuovi posti di lavoro, di incentivare l’economia locale. Un meccanismo deleterio, questo, che permette la svendita di un patrimonio collettivo ed esauribile come il suolo, per finanziare i servizi pubblici ai cittadini (monetizzazione del territorio).
I rappresentanti delle Associazioni La Lupus in Fabula, Circolo Rosso&Verde, Legambiente –Pesaro, partono innanzitutto dalle seguenti considerazioni: 1) Il consumo di territorio nell’ultimo decennio ha assunto proporzioni preoccupanti e una estensione devastante. Negli ultimi vent’anni, l’Italia (e Pesaro non è stata certamente da meno!!) ha cavalcato una urbanizzazione ampia, rapida e violenta. Le aree destinate a edilizia privata, le zone artigianali, commerciali e industriali con relativi svincoli e rotonde si sono moltiplicate ed hanno fatto da traino a nuove grandi opere infrastrutturali (autostrade, tangenziali, alta velocità, ecc.); 2) Soltanto negli ultimi 15 anni circa tre milioni di ettari, un tempo agricoli, sono stati asfaltati e/o cementificati. Questo consumo di suolo sovente si è trasformato in puro spreco, con decine di migliaia di capannoni vuoti e case sfitte: suolo sottratto all’agricoltura, terreno che ha cessato di produrre vera ricchezza. La sua cementificazione riscalda il pianeta, pone problemi crescenti al rifornimento delle falde idriche e non reca più alcun beneficio, né sull’occupazione né sulla qualità della vita dei cittadini.
Nella fattispecie del nuovo progetto edificatorio di Selvagrossa, le suindicate Associazioni, nell’esprimere pieno appoggio a quei rappresentati dei partiti che formano la maggioranza nel Consiglio Comunale di Pesaro, ma che utilizzando il loro “buon senso” e la loro libertà di pensiero e di azione, si discostano da quella che sembra essere purtroppo la linea dominante (cementificazione in cambio di “incassi” e di presunti posti di lavoro), chiedono al Sindaco, all’Assessore all’Urbanistica, all’intero Consiglio Comunale una moratoria generale al piano regolatore e delle lottizzazioni ed ancor di più a queste e ad altre “varianti”, disponendo nel contempo una precisa “mappatura” di case sfitte e capannoni vuoti, promuovendo una politica urbanistica ispirata al principio del risparmio di suolo e alla cosiddetta “crescita zero”, quella che porta ad indirizzare il comparto edile sulla ricostruzione e ristrutturazione energetica del patrimonio edilizio esistente, promuovendo una pannoni vuoti. “da meno!inea dominante che formano la maggioranza nel Consiglio Comunale di Pesaro, ma che si perché occorre ripristinare un corretto equilibrio tra Uomo ed Ambiente sia dal punto di vista della sostenibilità che dal punto di vista paesaggistico; perché il suolo di una comunità è una risorsa insostituibile; perché il terreno e le piante che vi crescono catturano l’anidride carbonica, per il drenaggio delle acque, per la frescura che rilascia d’estate, per le coltivazioni, ecc.; per senso di responsabilità verso le future generazioni.
Sottoscritto da:
“Circolo Rosso & Verde” – Alberto Milazzo
“La Lupus in Fabula” – Flavio Angelini
“Legambiente – Pesaro” – Enzo Frulla