Fino a pochi giorni fa la piccola frazione di Carignano era salita agli allori della cronaca per uno sconsiderato progetto di trasformazione della piccola stazione Termale, in un Centro Turistico con annesso impianto da Golf per complessivi 60 ettari, e strutture di cemento armato pari 54000 mq. Come se questo non bastasse a compromettere per sempre un’area dalla forte vocazione agricola e da valori paesaggistici difficilmente ripetibili, pochi giorni fa 22 sindaci della vallata del Metauro, con a capo il Sindaco Aguzzi, hanno decretato, sulla base delle loro approfondite conoscenze urbanistiche (sigh!), che quella zona sarebbe il posto ideale per localizzare il nuovo ed auspicato (da chi?) mega ospedale provinciale. Improvvisamente Carignano è diventato l’ombelico della Provincia; un’area bellissima, come poche, nella zona collinare tra Pesaro e Fano, dovrebbe essere devastata da due progetti, a pochi km. di distanza, il cui unico vero scopo non è ne il turismo ne la salute, ma gli interessi economici e finanziari di alcuni soggetti e la fortuna politica di altri.
Ventidue primi cittadini, per puro spirito campanilistico, con l’unica motivazione che Carignano rappresenta il baricentro tra le due principali città costiere, auspicano che decine di ettari di colline siano spianate e che, insieme alle nuove Terme, nasca una nuova città in una zona dove non ci sono strade di scorrimento (i caselli di Fenile e Santa Veneranda sono a 7/8 km), e dove vivono poche centinaia di persone in case sparse o in borghi storici.
Per fortuna, ammesso e non concesso che sia necessario costruire nel nord delle Marche un nuovo complesso ospedaliero come quello di Torrette di Ancona, ci sono anche altre proposte in campo, e siamo certi che nessuna Valutazione Ambientale Strategica potrà mai affermare che la zona di Carignano sia il posto migliore, urbanisticamente parlando, per una infrastruttura di tali funzioni e dimensioni. E’ scontato infatti che un nuovo Ospedale, specialmente se è costruito nel nulla, si trascina dietro nuove abitazioni, un nuovo centro commerciale, nuovi studi e ambulatori.
Al presidente della Provincia Matteo Ricci, che gira di teatro in teatro per spiegare la sua idea di provincia felice, ricordiamo quanto sta scritto nella sua bozza di piano strategico “Provincia 2020”: “non si può pensare di continuare con varianti che seguitano a consumare nuovo territorio” (costruire nel costruito). Ciò vale per le nuove Terme (devono essere cancellate tutte le nuove previsioni che non hanno nulla a che fare con il termalismo) ma ancor di più per il futuribile Ospedale. Invece di devastare una zona preziosa per il benessere della comunità provinciale, ricca di valori storici ed ambientali, si pensi ad utilizzare aree già compromesse dall’urbanizzazione speculativa degli ultimi anni, come ne esistono lungo la Superstrada Fano-Grosseto e si cambi destinazione alle decine di ettari di nuove zone produttive che resteranno (per fortuna) sulla carta a causa di previsioni, a dir poco, sovradimensionate.
Fano, 24/02/2011
Il Presidente
Flavio Angelini