PETIZIONE PER BLOCCARE L’IMPIANTO EOLICO DI MONTE LE SIERE NEL COMUNE DI SASSOFERRATO

Avendo preso visione del progetto d’impianto eolico di monte Le Siere, monte Chicosse, Miesola e Serra Grande, presentato alla Regione Marche, e avendo costatato che nella dorsale umbro marchigiana e marchigiana dal nord al sud delle Marche sono in fase di approvazione decine di progetti d’impianti eolici in aree di grande valore naturalistico e paesaggistico senza nessuna pianificazione e coordinamento da parte della Regione Marche,

come previsto dal P.E.A.R.

RITENIAMO

Che il paesaggio, la biodiversità e i beni storico artistici della nostra zona montana siano beni comuni universali e come tali non possono soggiacere a scelte piratesche, strumentali e utilitaristiche di pochi e devono essere tutelati dalla Convenzione Europea per il Paesaggio, dall’art.9 della Costituzione e dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio

Come associazioni siamo favorevoli ad uno sviluppo razionale delle fonti di energia rinnovabili, come il fotovoltaico, il termico nel settore solare, prediligendo impianti posti sui tetti delle abitazioni o sopra i tetti dei capannoni industriali e nell’eolico il vero mini eolico, legato alla produzione locale di energia a beneficio delle piccole aziende locali e non delle società legate alle multinazionali del petrolio, puntando al risparmio energetico e a uno sviluppo sostenibile.

La nostra vera ricchezza sono i nostri ambienti e paesaggi montani, unici e incontaminati dal medioevo, immortalati da Piero della Francesca e percorsi da San Francesco.

Questi ambienti una volta deturpati da impianti industriali eolici perderanno il loro valore economico principale costituito dal turismo sostenibile e saranno l’ennesima occasione persa per una Regione attraversata oramai da una irreversibile crisi industriale

La Regione Marche deve essere il tutore e il promotore di uno sviluppo sostenibile che punti alla conservazione ambientale e tuteli l’Acqua, l’Aria e il Suolo, veri beni collettivi indivisibili

Proprio l’esempio del progetto d’impianto eolico a Sassoferrato dimostra la miopia di un’Amministrazione locale, che prima promuove un turismo sostenibile, sviluppando una rete sentieristica con il CAI e poi approva un progetto del genere, che porterà alla perdita del turismo all’aria aperta, volano della nuova economia sostenibile.

Inoltre tale progetto porterà ad una grande perdita di biodiversità locale, visto che è previsto in un’area delicatissima.

L’impianto eolico previsto nel Comune di Sassoferrato è posto al confine con il Parco Regionale Monte Cucco a meno di 1 chilometro di distanza.

E’ vicino al Sito di Interesse Comunitario “Monte Lo Spicchio – Monte Columeo – Valle di S. Pietro” codice SIC IT5320001, distanza minima circa 2.000 metri;

E’ vicino alla Zona di Protezione Speciale “Monte Cucco e Monte Columeo” codice ZPS IT5320018 (monitorata), distanza minima circa 1.250 metri;

E’ vicino all’Area Floristica “Versante est Monte Cucco” codice 047, distanza minima circa 2.000 metri.

Gli impianti eolici costituiscono un pericoloso fattore limitante sia per impatto diretto che per perdita di habitat per numerose specie di uccelli e specialmente per gli uccelli rapaci e tra i mammiferi per i chirotteri.

Si chiede alla Regione Marche e alla Regione Umbria proprio per tutelare specie e habitat di interesse comunitario di adeguarsi alle linee guida nazionali sulle energie rinnovabili, previste dal D.M. 10/09/2010  del Ministero dello Sviluppo Economico, che prevede anche l’individuazione delle aree non idonee, secondo quanto previsto dalla lettera della LIPU BirdLife Italia allegata.

  • Nell’area limitrofa al previsto impianto eolico vi sono numerose testimonianze storico culturali e antiche via medievali, percorse anche dai pellegrini medievali, su cui il Cai ha costruito una rete sentieristica che verrebbe distrutta dai lavori di costruzione dell’impianto,  come l’Eremo di S. Emiliano e S. Bartolomeo in Congiuntoli della seconda metà del sec.XI sec.come  l’Eremo e Abbazia di Sitria , fondato da San Romualdo nel 1014 e come l’Eremo  di Monte Cucco, edificato nel XI sec.,che verrebbero deturpate dal previsto impianto industriale con 11 torri eoliche alte 140 m, penalizzando anche progetti di sviluppo turistico coordinati tra Marche e Umbria nella zona appenninica.

CHIEDIAMO

Che la Regione Marche blocchi tale impianto eolico per motivi suddetti, che la Regione Umbria si esprima in termini negativi, che l’Unione Europea Commissione ambiente DG Life lo consideri una minaccia per il life”Save the Flyers”  per la mancata valutazione d’incidenza, essendo l’area limitrofa al SIC e alla ZPS, potendo perturbare gli habitat e le specie d’interesse comunitario presenti, in special modo nel Parco Regionale del Monte Cucco e nel Parco Regionale Gola della Rossa e di Frasassi e che le Soprintendenze ai Beni paesaggistici e archeologici della Regione Marche e Umbria  esprimano il parere per l’autorizzazione paesaggistica.

Si allega una relazione tecnico scientifica (allegato a) , una  storica- paesaggistica (allegato b) sull’area di progetto e (allegato c)la lettera della Lipu con l’identificazione della aree non idonee ai sensi del D.M.10/09/2010 del Ministero dello Sviluppo Economico.

WWF Sezione MARCHE (Elisa Benedetti)

CAI Fabriano (Daniele Bonomo)

Italia Nostra

Consiglio Regionale Marche( Prof. Giovanni Bambozzi)

Lipu  Delegazione Marche (Maria Luisa Urban)

Lupus in Fabula (Flavio Angelini)

Pro natura Marche (Mauro Furlani)

Gruppi Archeologici d’Italia (Vincenzo Moroni)

Gruppo Archeologico Appennino UmbroMarchigiano (Vincenzo Moroni)

ALTURA ( Stefano Allavena)