Con nota n. 0008782 del 21 aprile 2011 il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, a firma del Direttore della Divisione II- Tutela della Biodiversità, ha invitato formalmente “la Regione Marche a voler informare questo Ministero relativamente agli adempimenti previsti dall’articolo 6, comma 2, della Direttiva 92/43/CEE, in merito al “recupero e ripristino del complesso monumentale Eremo del Sasso in località Valleremita”, nel Comune di Fabriano”.
Come si ricorderà sette associazioni culturali ed ambientaliste della nostra regione avevano richiesto l’intervento di vari ministeri contestando le modalità con la quale la Regione Marche intende intervenire sull’Eremo di Valleremita.
Si ricorda che l’intervento prevede la “trasformazione del complesso conventuale in centro polifunzionale attrezzato” che consiste prevalentemente in una aggiunta di nuovi corpi di fabbrica che nulla hanno a che fare con il dichiarato restauro conservativo, all’interno di una area vincolata ai sensi della Direttiva CEE 92/43 ricadente all’interno dei “Siti Natura” SIC “Monte Puro-Rogedano-Valleremita” e ZPS “Monti Ginco del Pallone”.
Per tali aree la normativa europea, nazionale e regionale prevede una preventiva “valutazione di incidenza” che non è stata effettuata, poiché si è contrabbandato per un risanamento conservativo dell’esistente ciò che in verità è la costruzione di nuovi edifici. Solo nella seconda fase, non finanziata, si porrà mano ad un intervento sul patrimonio murario dell’eremo di minore entità in termini di costo, di volumi e di superficie.
L’intervento conoscitivo del Ministero dell’Ambiente è la premessa affinché il devastante intervento possa essere bloccato e il progetto essere ricondotto ad un esclusivo intervento di risanamento conservativo dell’esistente.
Ancona, 16 maggio 2011
ITALIA NOSTRA MARCHE, COORDINAMENTO PER IL PAESAGGIO DELLE MARCHE, LUPUS IN FABULA, FEDERAZIONE PRO NATURA MARCHE ,“TERRA MATER”, WWF MARCHE, LEGAMBIENTE MARCHE.