Un’accusa che spesso viene mossa agli ambientalisti è quella di essere contro la tecnologia e il progresso. Nulla di più falso: basti pensare a quanto può fare la tecnologia e la ricerca per darci una energia che non inquina, imballaggi e prodotti che si possono recuperare completamente, medicine che allungano la vita e curano le più diffuse e gravi malattie, ….ecc.ecc.ecc..

Di per se la tecnologia non è ne buona ne cattiva, dipende dall’uso che se ne fa.

 

Ciò premesso ci chiediamo cosa c’è di buono, utile, necessario in una specie di moto a quattro ruote che permette di arrampicarsi senza sforzo su qualsiasi pendio, di scorazzare sopra prati o dentro boschi dove persino chi si muove a piedi deve stare attento a non arrecare disturbo.

Che gusto c’è a trasformare qualsiasi terreno in un campo da cross o a considerare gli ambienti naturali come terra di nessuno da espugnare con qualsiasi mezzo.

Con una crisi ambientale sempre più preoccupante, ora in testa all’agenda politica anche del più industrializzato stato della terra, assistiamo increduli all’invasione delle città da parte di SUV sempre più grandi, e alla colonizzazione di vaste aree dell’Appennino da parte di orde di motociclisti, che arano i sentieri e disorientano la fauna.

 

L’amministrazione di una città si deve limitare ad osservare in maniera acritica a quanto avviene nel libero mercato, o dovrebbe gestire una comunità preparando il terreno per un futuro qualitativamente migliore, avendo ben presente i valori da consolidare e sviluppare?

 

E’ chiaro che il Super Quad Show è un evento che attira folle di curiosi (ma non certo 30000!!!), che logicamente fanno la momentanea felicità degli operatori commerciali vicini alla “location” della manifestazione. L’altra faccia della medaglia è un quartiere sequestrato da un caos indescrivibile di auto e moto, disturbato da un rumore assordante udibile a chilometri di distanza.

 

Tutto si giustifica quindi se lo chiede il mercato o si possono fare delle scelte? E’ necessario avere una certa coerenza nella programmazione turistica o si possono mettere insieme il “Super quad show” con “Fano città da giocare”, e “Motori e sapori” con la “Fiera della Sostenibilità”?

 

Sarà perché mancano le idee, sarà per il qualunquismo imperante, o magari proprio perché nel veicolo fuoristrada si concentra la sintesi dei valori di una certa classe politica (la stessa che vede l’ambiente come una semplice vetrina di buoni propositi), che oggi tutto è possibile.

 

Se c’è un’accusa che può essere fatta agli ambientalisti è sicuramente quella di non essere riusciti a comunicare alla stragrande maggioranza di cittadini i valori ed i principi fondanti dell’ecologia, della sostenibilità, e della solidarietà tra esseri viventi.

C’è ancora tempo per un ultimo tentativo, ma bisogna trovare il linguaggio giusto per comunicare, per trasmettere emozioni, sentimenti, valori.

Se il progresso è rappresentato da Suv, e moto fuoristrada, e se centinaia di persone sono attratte da certe manifestazioni che sono l’esaltazione del superfluo, forse un po’ di colpa ce l’abbiamo anche noi.

Fano, 05/05/2009.

Il presidente