Mentre a volte vengono indette assemblee di quartiere per decidere quante buche chiudere o quali piante potare, o dove spostare un certo cassonetto, in queste settimane si sta per definire il progetto di una tra le più grosse operazione immobiliari degli ultimi 20 anni e nulla si sa, a parte quel poco che filtra attraverso la stampa.

A Carignano, a cavallo tra i comuni di Fano e Pesaro, una verde piana agricola di 21 ettari circondata da boscose colline e ben due torrenti,  sta per essere coperta di cemento e asfalto in nome di uno sviluppo che farà la ricchezza di pochi e deturperà per sempre un paesaggio unico e irripetibile. Mega alberghi, centri commerciali e direzionali, residenze, piscine ed altri impianti sportivi, con le relative infrastrutture viarie,  sono per alcuni la formula giusta per promuovere il turismo di massa in cerca di relax, divertimento e benessere. Invece di copiare dalla vicina Toscana che ha fatto fortuna con la formula dell ”albergo diffuso”, costituito da una serie di country house, bed & breakfast, agriturismi, che hanno comportato il recupero di decine di strutture in degrado come casolari, residenze e antichi borghi, nel pesarese da destra e da sinistra giungono apprezzamenti ad un imprenditore che investirà centinaia di milioni di euro in una operazione che rischia di essere solo speculazione edilizia.

Ovviamente è tutto in regola visto che il progetto in questione rientra nelle previsioni del nuovo P.R.G..

Però i progetti di certi interventi edilizi, che hanno un forte impatto sociale e soprattutto ambientale, non possono rimanere confinati nelle ovattate stanze dei palazzi comunali, ma, prima che ne siano definiti i contenuti ed i dettagli, devono essere discussi con i cittadini. 

Inoltre devono essere attivate tutte quelle norme e quelle procedure che le leggi vigenti stabiliscono a tutela degli interessi superiori della collettività, rispetto all’interesse di uno o più investitori privati. Il progetto “Terme di Carignano” quindi deve essere sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.), a Valutazione di Incidenza e Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) che  non servono solo ad analizzare il progetto sotto gli aspetti dell’impatto sull’ecosistema, ma sono anche strumenti di partecipazione e di trasparenza, affinché non sia solo l’interesse economico ad essere rappresentato.

Ci preoccupano moltissimo i 5 ettari di superficie edificabile, la superficie agricola che sarà coperta da strade parcheggi e impianti sportivi e gli effetti che questi interventi produrranno su

un’area che presenta un elevato grado di naturalità.

Ci sembra quanto meno necessario che un insediamento urbanistico così vasto
ed invasivo sia bilanciato da consistenti e preventivi interventi di mitigazione ambientale.

Infine appare inconcepibile e anacronistica la previsione di un campo da golf e relative attrezzature, per la forte richiesta di acqua ed il pesante uso di pesticidi di cui un tale impianto necessita.

 

Fano, 12/05/2009

Federica Tesini (Presidente Italia Nostra – Pesaro)

 Claudio Orazi (Presidente Lupus in Fabula)