Ancona,  15 novembre 2011

                                                                                 Al Presidente della Giunta Regione Marche

                                                                                 Ai Capo Gruppo in Consiglio Regionale

Oggetto: PER PARCHI REGIONALI ESPRESSIONE DI DEMOCRAZIA

Gentile Presidente e gentili Capo Gruppo Consiliari,

le sottoscritte Associazioni Culturali, Naturalistiche ed Ambientali della Regione Marche, ritengono opportuno esprimere il proprio dissenso sulla proposta di legge regionale con la quale, al fine di risparmiare € 200.000 (duecentomila) l’anno, si corre il rischio di rendere i parchi regionali, in particolare il San Bartolo ed il Cònero, estranei alle comunità locali ove essi insistono.

La proposta di legge n.1475 ad iniziativa della Giunta Regionale, infatti, fa tre operazioni altamente sconsigliabili :

  1. ridurre il numero e la composizione degli organi degli enti di gestione delle aree protette riducendo la partecipazione delle comunità locali e l’accesso alla gestione del parco, avendo abolito il Consiglio del Parco;
  2. creare un voto ponderato cioè di valore differenziato tra un rappresentante e l’altro. Infatti il valore del voto dei componenti la Comunità del Parco dipenderà per il 55% dal valore dei contributi versati al parco. Il voto ponderato per l’unico rappresentante degli ambientalisti e per l’unico rappresentante degli agricoltori su, ad esempio, sette rappresentanti, varrà appena il 5 per cento totale, qualunque cosa essi dicano!
  3. si appropria della nomina diretta del Presidente, sottratta al Consiglio del Parco.

La diminuzione dei costi di gestione, a nostro parere, poteva essere attuata rendendo gratuita la partecipazione a tutti gli organismi di gestione, riconoscendo solo l’eventuale rimborso spesa.

Quello che preoccupa è l’esclusione dalla gestione del Parco delle comunità locali e dei rappresentanti delle associazioni che più vivono il parco. Ci sono voluti anni per avvicinare la gente ai parchi e convincerla che essi non erano costituiti contro gli interessi locali. Il buon agire delle gestioni di parchi e riserve nelle Marche ha avviato circuiti turistici, educativi e di valorizzazione dei beni ambientali con un positivo riflesso anche sulle economie locali e sulla occupazione giovanile (servizio guide ad esempio, servizio sorveglianza etc). Tutto ciò corre il rischio di affievolirsi.

La nuova proposta di  legge regionale, probabilmente confondendo la gestione di un’area protetta con un consiglio di amministrazione, introduce il cosiddetto voto ponderato che ciascuna rappresentanza può esprimere.

L’ente che investe maggiormente potrà avere un voto ponderato che vale fino al 55%, fino al 20% i comuni in funzione alla quota di territorio interessato dal parco, ancora, fino al 20% ai comuni con maggiore popolazione residente nel parco e infine il 2,5% all’unica associazioni naturalistica rappresentata nel consiglio e 2,5% all’unica associazione agricola.

Si torna indietro all’Italia pregiolittiana quando votavano solo i ricchi perchè sapevano anche leggere e scrivere. Conterà zero, o meglio il 2,5%, il parere del rappresentante esperto rispetto al politico di professione che magari sarà “collocato in quiescenza” a fare il presidente del parco o il rappresentante di un comune.

Infine non è democratico il fatto che la Comunità del Parco sia espropriata del diritto ad eleggere il proprio Presidente. Questa volontà perpetua il centralismo regionale che ha sostituito il centralismo del governo nazionale, tradendo i principi del decentramento politico ed amministrativo agli Enti Locali.

Le associazioni sottoscriventi chiedono pertanto ai consiglieri regionali di apportare tutti gli emendamenti necessari a mantenere i parchi e le riserve naturali nel novero degli organismi democratici di gestione del territorio.

ITALIA NOSTRA MARCHE
COORDINAMENTO PER IL PAESAGGIO DELLE MARCHE
LUPUS IN FABULA
FEDERNATURA  MARCHE
“TERRA MATER”
WWF MARCHE
LEGAMBIENTE MARCHE