COMUNICATO STAMPA

Il P.D.  di Fano continua ad organizzare convegni sul governo del territorio e dopo quello del 3 dicembre scorso dal titolo “Fano città sostenibile” è di pochi giorni fa, l’8 giugno,  l’incontro su “Pianificazione urbanistica e sviluppo sostenibile”. A questo punto una domanda sorge spontanea: perché continuano a promuovere l’immagine di un partito attento alla sostenibilità e alle problematiche ambientali quando poi in pratica fanno l’esatto opposto? Sono note a tutti le posizioni del P.D. a favore del mega Centro Turistico Termale di Carignano, del nuovo ospedale a Fosso Sejore, come della cementificazione della pista dell’aeroporto o dell’Outlet di Marotta-Mondolfo.

Ma la delibera più scandalosa a cui i consiglieri comunali del P.D. non hanno mancato di dare il loro appoggio, insieme al centro destra che governa la città di Fano, è senza dubbio la variante sulle cosiddette zone B5. In pratica un regalo fatto a circa 130 privati cittadini che avranno la possibilità di ampliare o di costruire ex novo una abitazione di 120 mq  in aperta campagna, nelle zone della bassa valle del Metauro e in quella striscia di terra che va da Metaurilia a Marotta. In tutto circa 16000 mq di nuove abitazioni, quando il P.R.G. vigente già ne prevede oltre 500.000, senza contare altre varianti in aumento adottate successivamente e gli ampliamenti concessi dal Piano Casa regionale, che il comune ha pienamente agevolato.

La variante è giustificata, anche dal P.D., con la ridicola e fantasiosa necessità di ricongiungere i nuclei familiari, come se le abitazioni a cui sono stati concesse le nuove cubature fossero isolate dal resto del mondo e non a sole centinaia di metri da nuclei urbani già sviluppati con tutti i servizi e in presenza di centinaia di appartamenti vuoti.

Pure “l’esigenza di riattivare l’attività edilizia delle piccole imprese che attualmente soffrono di questo periodo di crisi” (ndr: Falcioni su Fano Stampa)  è una banale scusa,  perché l’attuale Piano Regolatore prevede anche piccoli comparti adatti alle imprese artigiane locali.

L’unico scopo di questa variante è quindi quello di favorire la rendita fondiaria e avvantaggiare alcuni cittadini a danno della collettività, che si farà carico dei maggiori costi delle opere di urbanizzazione mancanti nei nuovi nuclei, come le fogne, l’acqua, il gas e l’illuminazione.

Ma la cosa più scandalosa è che questa variante è esattamente il contrario di quello che il P.D. va dicendo nei suoi convegni: costruire sul costruito, riduzione della dispersione urbana (sprawling), riduzione del consumo di suolo agricolo, sviluppo sostenibile.

Siamo curiosi di vedere come la Provincia  si esprimerà sulla variante e se la considererà conforme al P.T.C. e ai nuovi indirizzi del Piano Strategico Provincia 2020.

A tal proposito vogliamo ricordare che il Presidente Matteo Ricci, in occasione del Convegno L’Avanzata del Cemento, organizzato dal Forum Paesaggio, con il sostegno di Lupus,  Legambiente e C.s.v. ha affermato che se fosse stato per lui il P.R.G. di Fano lo avrebbe bocciato, perché risponde solo alla logica della crescita quantitativa.

In conclusione, al di là delle legittime differenze di impostazione sullo sviluppo urbanistico, se il P.D. vuole tornare ad essere una forza politica credibile deve dare corpo alle enunciazioni di principio e dimostrare coerenza tra la teoria e la pratica quotidiana dei suoi amministratori.

Fano, 18/06/2012

La Lupus in Fabula

Il V. presidente

Claudio Orazi