COMUNICATO STAMPA

 Tre buone ragioni per essere contrari alla proposta della Fondazione Carifano di un Palazzetto dello Sport in Località Chiaruccia.

1) Consumo del suolo. Anche se l’area è classificata dal PRG come comparto polifunzionale di fatto è un’area agricola con la tipica tessitura data dalla presenza di alberature e filari di viti. La proposta di spostare l’impianto dalla zona dell’ex zuccherificio, già ampiamente deturpata da serie di capannoni industriali, ad una in aperta campagna si scontra con la necessità di salvaguardare al massimo il territorio agricolo ancora non compromesso. Inoltre qualche interrogativo sorge proprio perché la proposta arriva pochi giorni prima della discussione in consiglio comunale della variante per l’area dell’ex zuccherificio, laddove il palazzetto doveva essere realizzato come compensazione al cambio di destinazione d’uso di alcune superfici che aumenterebbero notevolmente il valore dell’investimento immobiliare della società Madonna Ponte in cui il presidente della Fondazione è socio, anche se per un piccola quota.

2) Priorità. La Fondazione è un ente con finalità sociale e investe nel territorio di appartenenza i rendimenti e utili che provengono anche da partecipazioni bancarie (ovviamente ne sopporta anche le perdite: vedi il recente esempio di Banca Marche) che sono in sostanza i soldi dei clienti delle banche locali. Quindi semplificando si può ben dire che la Fondazione investe in parte i soldi dei fanesi. Perché allora non sentire gli stessi per capire se un nuovo palazzetto dello sport da 1500 posti, anche se polifunzionale, sia la vera priorità per Fano? La città ha bisogno di tantissime cose che possano riqualificare il tessuto urbano e renderlo più vivibile e più attraente ai fini abitativi e turistici, e ci sembra giusto che la Fondazione si confronti non solo con il Comune ma anche con le decine di associazioni di volontariato e di categoria che operano nel territorio.

3) Gestione. Nulla è stato detto sulla gestione né sulla destinazione dell’attuale palazzetto. La gestione di una struttura così grande è un altro problema. La Fondazione regalerebbe il nuovo palazzetto al Comune, che probabilmente dovrà sostenere le spese di ordinaria e straordinaria manutenzione, oltre alle già citate opere di urbanizzazione primaria. Pensare ad un progetto così impegnativo e non avere un piano finanziario con cui si evidenzi la sostenibilità della gestione nel tempo crediamo sia molto imprudente. I cittadini fanesi si potrebbero trovare sul collo una struttura costosa, che invece di portare ricchezza, genera altre tasse e oneri a carico della collettività.

Quindi se una nuova struttura polifunzionale deve nascere è giusto che sia nella zona dell’ex zuccherificio, che sia a carico dei privati proprietari di quell’area, e che sia gestita ugualmente da privati in convenzione, affinché i costi della gestione ordinaria non siano a carico del Comune.

Fano, 17/03/2013

Italia Nostra – Federica Tesini

Legambiente Pesaro – Enzo Frulla

La Lupus in Fabula – Flavio Angelini