Fano, 09/04/2013
COMUNICATO STAMPA
Ecco un estratto della lettera.
“La Repubblica promuove la sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico della nazione”. L’art. 9 della Costituzione italiana, facente parte dei Principi Fondamentali, è stato per lunghi anni dimenticato o quanto meno messo in disparte.
Nel caso in questione occorre valutare il rapporto tra utilità economico-sociale del nuovo casello rispetto alla perdita dei valori ambientali espressamente tutelati dal P.R.G. del comune di Fano, dal P.P.A.R. delle Marche, dalla normativa sui siti di Rete Natura 2000 e dal D.P.G.R. Marche n. 668 del 03/02/1981.
Purtroppo l’esigenza di togliere dalla rete viaria urbana fanese e dalla strada Statale 16 una parte dei flussi di traffico di attraversamento si scontra con il fatto che il nuovo svincolo autostradale è collocato in un’area che lo stesso comune di Fano trent’anni fa, in accordo con la regione Marche, ha voluto salvaguardare istituendo un vincolo ambientale specifico (D.P.G.R. 668 del 03/02/1981 legge 1497) “al fine di conservare le attuali caratteristiche naturali, presupposto fondamentale per la creazione di un parco fluviale che potrà assicurare il rispetto e la conservazione delle singolarità faunistiche e geomorfologiche del territorio”. Infatti la Valle dell’Arzilla, sotto il profilo paesaggistico e ambientale, è ancora la zona meglio conservata del comune di Fano, essendo a prevalente carattere agricolo, dove gli elementi costitutivi del paesaggio sono rappresentati da piccoli appezzamenti di terreni separati da filari di alberi e siepi, piccoli boschi collinari o ripariali, alberi sparsi, vigne, e la presenza del corso del torrente Arzilla, tutelato anche come Sito di Importanza Comunitaria.
Il nuovo casello con la sua enorme dotazione di parcheggi, svincoli, spazi di manovra e di circolazione costituirebbe una ferita mortale per tutta la valle, perché oltre a sottrarre prezioso terreno agricolo, sarà il presupposto per dare avvio ad una nuova urbanizzazione della Frazione di Fenile. L’esperienza dimostra che gli svincoli autostradali sono infrastrutture che attraggono nuove attività commerciali e direzionali. Prova di ciò è la previsione del il P.RG. fanese di una nuovo centro commerciale/direzionale proprio in adiacenza del casello.
Pertanto le associazioni firmatarie della presente chiedono che il Ministero dell’Ambiente esprima un parere contrario al progetto di Società Autostrade per l’Italia Spa, per il significativo impatto ambientale arrecato dall’opera, in linea con quanto sostenuto dal Ministero per i Beni e le attività Culturali – Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici delle Marche.
Resta tuttavia l’esigenza di liberare il centro abitato di Fano e la Strada Statale 16 nel tratto Fano Pesaro di una parte del traffico di attraversamento per spostarlo su una rete viaria adeguata e più esterna rispetto alla nucleo urbano. Così facendo si trasferirebbe anche il carico di inquinanti atmosferici che ora interessano la parte di città più densamente abitata e maggiormente interessata dalle attività commerciali e turistiche.
Questa funzione di alleggerimento potrà essere sicuramente svolta dal nuovo collegamento viario tra la frazione Tombaccia (a sud della città) e la frazione di Belgatto, già approvato dalla Regione e facente parte delle opere compensative concordate tra il comune di Fano e Società Autostrade.
Per cui si ritiene che per il nuovo casello di Fano vadano ricercate soluzioni a minor impatto ambientale localizzando l’opera in ambito di paesaggio non tutelato, e riducendo il dimensionamento delle strutture, delle superfici stradali e soprattutto delle aree a parcheggio.
Una possibile soluzione potrebbe essere quella adottata per il nuovo casello di Pesaro, cioè una sola entrata e una sola uscita, che nel caso di Fano dovrebbe valere per i transiti provenienti da Pesaro o diretti a Pesaro, impedendo cosi l’ingresso e l’uscita autostradale per i flussi diretti o provenienti da sud, che dovrebbero quindi continuare ad utilizzare l’attuale casello.
Ribadiamo però che i due nuovi caselli, previsti come opere compensative, sono interdipendenti, ovvero l’utilità dell’uno è legata alla realizzazione dell’altro; pertanto crediamo che il procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale dei due progetti, se non può essere unificato, debba almeno avere la stessa tempistica.
Da solo il casello di Fenile non avrebbe nessun senso, perché non darebbe nessuna soluzione ai problemi di mobilità sopra evidenziati, e costituirebbe solamente un inutile consumo di suolo e un grave ed irreparabile danno ad un territorio agricolo di alto valore pesaggistico e ambientale.
Le associazioni
La Lupus in Fabula
Raggruppamento G.E.V. Pesaro
Argonauta
Oipa
GG.VV. Venatorie WWF
Enpa
Melampo
Aramicis
Il Graffio
Italia Nostra Pesaro
WWF Pesaro