Come è noto, accanto a splendide vittorie nel mondo della tutela ambientale vi sono anche delle sconfitte e questo è quel che è avvenuto in tempi recenti per quanto riguarda un ricorso al Tar Marche, presentato nel 2011 da Italia Nostra, Federazione Pro Natura e dalla Lupus in Fabula, contro riapertura di tre cave nella provincia di Pesaro e Urbino (Gorgo a Cerbara di Piobbico, Rave della Foce a Frontone, Ponte Alto di Cagli).
Dopo il mancato accoglimento del ricorso al Tar Marche, nonostante vi fossero i presupposti formali e sostanziali, le tre associazioni di volontariato non hanno potuto presentare il ricorso al Consiglio di Stato per problemi di carenza di fondi.
Perviene però ora alla nostra attenzione la voce proveniente da alcuni ambienti imprenditoriali di Piobbico, che le Associazioni ambientaliste avrebbero fermato la loro azione perché avrebbero raggiunto un non ben precisato accordo – sembrerebbe di carattere economico – con i cavatori e che, in seguito a questo “inciucio”, si sarebbe accordato loro il “via libera” a riprendere a distruggere il territorio nei tre siti interessati della provincia di Pesaro ed Urbino.
Italia Nostra, Federazione Pro Natura e la Lupus in Fabula diffidano chiunque a diffondere tale notizia in modo indistinto che, per quel che riguarda noi, è destituita di ogni fondamento e gravemente diffamatoria.
Semmai vi fosse stato qualcuno che ha realizzato inciuci del genere è necessario che chi diffonde tali notizie lo indichi con nome e cognome indicando anche l’oggetto dell’inciucio e “non sparando nel mucchio”,
Per quanto ci riguarda l’ambiente non ha prezzo.

Federazione Pro Natura,La Lupus in Fabula, Italia Nostra Marche
lì 8 agosto 2013