Comunicato stampa
I lavori della pista ciclabile Fano-Fenile sono iniziati da almeno tre settimane e procedono spediti. Però la soddisfazione per un’opera richiesta da tempo e di grande utilità per i ciclisti che si devono muovere in quel tratto di strada, è mortificata dalla constatazione che per realizzare l’intervento pubblico sarà necessario sacrificare 39 piante d’alto fusto, anche di notevoli dimensioni. Quando abbiamo visto cadere le prime querce sotto i colpi delle motoseghe e rilevato la notevole larghezza dello sterro, abbiamo chiesto all’assessore Marchegiani di sospendere i lavori e di indire una riunione urgente del “tavolo mobilità”, perché speravamo fosse possibile apportare ancora qualche miglioria al tracciato. Ciò perché nessuna delle associazioni che stabilmente si occupano di ambiente e di mobilità sostenibile nel territorio fanese ha mai visto il progetto. Niente da fare, probabilmente se ne parlerà nell’incontro del 13 novembre, quando ormai lo sterro sarà quasi del tutto completato. A pensarci bene è un controsenso che per fare una ciclabile, che serve anche a ridurre il traffico e quindi l’inquinamento, si abbattano una quarantina di alberi che hanno tra l’altro la funzione importantissima di assorbire la Co2. E’ vero che alla Provincia di Pesaro ed Urbino, che esegue i lavori, il comune ha chiesto di ripiantumare il doppio di piante in un’altra località, ma prima che queste svolgeranno le stesse funzioni di quelle tagliate ci vorranno 30/40 anni, sempre che sopravvivano! Non comprendiamo perché stante questa perdita in termini ambientali, non si sia scelto di fare passare la ciclabile sull’altro lato della SP45. Sarebbe pure costata molto meno, dato che fino al ponte sull’A14 poteva essere sfruttato il tracciato della vecchia provinciale che attraversa Belgatto. Ma a questa domanda possono rispondere solo gli assessori della precedente giunta, che hanno dato il via libera al progetto. Ora non resta che augurarsi che la Provincia, accolga il nostro appello a salvaguardare quante più piante possibile, pur mantenendo la ciclabile nelle dimensioni regolamentari di 3,00 metri (incluso lo spartitraffico cha la separa dalla carreggiata stradale) e sapendo che il D.M. 559/99 consente che la larghezza della corsia ciclabile può essere eccezionalmente ridotta fino ad 1,00 m, sempreché questo valore venga protratto per una limitata lunghezza dell’itinerario ciclabile e tale circostanza sia opportunamente segnalata.
Fano, 06/11/2014
La Lupus in Fabula Onlus
Claudio Orazi