Il gruppo di volontari Lupus di fronte alla bacheca sulla salamandrina ora divelta ed asportata

Il gruppo di volontari Lupus di fronte alla bacheca sulla salamandrina ora divelta ed asportata

Che qualche insensato antianimalista o comunque antiambientalista si aggiri per le strade del Monte Nerone – in particolare quella che da Piobbico va verso Cagli, toccando Rocca Leonella, Baciardi ed altri piccoli borghi – dilettandosi nell’abbattere sistematicamente bacheche, pannelli informativi, barriere protettive, ivi collocate dai volontari dell’Associazione La Lupus in Fabula al fine di informare sull’esistenza del “Progetto Salva-Salamandrina”?

Oppure gli obiettivi – non troppo nascosti – sono proprio la Lupus ed i propri attivisti, che con la loro presenza in loco “disturbano” i sonni tranquilli e l’atavico senso di proprietà assoluta dei luoghi da parte di qualche locale buontempone?

Da vari anni, la Lupus, con il supporto della Provincia di Pesaro e Urbino, ha messo in atto il “progetto” sopra indicato con l’obiettivo (peraltro da tempo centrato) di arrivare ad una sensibile diminuzione della mortalità (da schiacciamento da auto) del prezioso anfibio endemico conosciuto col nome di “Salamandrina del Savi”; ogni anno, alla fine dell’inverno, un folto gruppo di volontari Lupus si da appuntamento all’altezza della curva del Fosso del Presale per installare (con lavoro manuale) le barriere di protezione che indirizzano la maggior parte delle salamandrine verso un tunnel costruito a suo tempo sotto la citata strada e che permette l’attraverso della stessa senza finire sotto le ruote delle auto di passaggio; ogni anno, prima dell’inverno, altri volontari smontano e ripongono le barriere; e così ogni anno.

E così, ogni anno, dal 2010, questo progetto – e/o la Lupus – è stato oggetto di reiterati atti vandalici mediante l’abbattimento delle barriere e della bacheche o pannelli informativi apposti nei luoghi citati, tutto materiale peraltro pagato con soldi pubblici; anche quest’anno, pochi giorni fa, è stata divelta la bacheca (vedi foto di gruppo) riposizionata soltanto pochi mesi fa; anche quest’anno la Lupus ha presentato l’ennesima denuncia ai Carabinieri, alla Procura, al Comune di Piobbico, rappresentando questi atti, un tentativo di intimidazione e comunque degli atti perseguibili penalmente.

La Lupus auspica che le competenti autorità svolgano quel minimo di indagini che permetterebbe loro, probabilmente, di individuare l’autore – o gli autori – di siffatti ottusi vandalismi; la Lupus auspica anche che questi individui vigliacchi riescano ad uscire dalla loro ombra e rientrare nel novero delle persone civili.