La polemica sulla chiusura al traffico motorizzato di Via Cavour è un film che abbiamo visto almeno quattro volte. Il primo venti anni fa. Sono cambiati i registi ma la storia è sempre la stessa con un finale prevedibile. Poca fantasia e poco coraggio sono stati il comune denominatore. Anche questa versione che vede “dietro la macchina da presa” il Sindaco Massimo Seri sarà uguale alle altre, per cui il dibattito delle ultime settimane non ci appassiona affatto.  In passato, ad ogni proposta di limitazione al traffico di Via Cavour, i commercianti hanno anteposto la realizzazione di un parcheggio. E’ stato sistemato il parcheggio del Foro Boario, poi è stato realizzato il parcheggio dello sferisterio (ex carri del carnevale), si è reso stabilmente accessibile il cortile della Caserma Paolini, sono stati introdotti i parcheggi a pagamento ma, via Cavour è rimasta sempre aperta al traffico, senza alcuna restrizione. Probabilmente anche questa volta andrà così: nell’area del distributore a ridosso delle scuole Corridoni sarà realizzato l’ennesimo parcheggio e via Cavour resterà con le regole vigenti e l’attuale mala gestione. In pratica quello che chiedono i commercianti, è che l’amministrazione comunale continui ad ignorare la sosta abusiva, costituita da una media di dieci auto che sostano stabilmente sul lato monte, perché se venissero rispettare le regole non avrebbe senso transitare in una strada dove ci sono solo tredici parcheggi regolamentari, per di più in parte occupati dagli stessi commercianti. Se per la sopravvivenza di un’attività economica fosse così determinante l’accessibilità con le auto, allora perché non riaprire al traffico anche il Corso Matteotti, Via Garibaldi e Via Arco d’Augusto? Le preoccupazioni sono comprensibili, ma la storia insegna che la concorrenza ai centri commerciali non si fa con il parcheggio davanti alla vetrina, ma con servizi e prodotti di qualità, all’interno di un ambiente urbano invitante e accogliente, che attrae persone e non autoveicoli. E’ giusto condividere e discutere, ma chi amministra una proposta la deve pur avere: scapicollarsi a precisare che “non esiste nessun progetto” o “non abbiamo idee impostate” è segno di enorme debolezza, che non giova a nessuno, nemmeno ai commercianti. Il rilancio del centro storico deve passare attraverso una proposta forte, riconoscibile, nel solco tracciato da altre città europee che hanno fortemente disincentivato l’uso dell’auto. Con un diverso utilizzo dei parcheggi esistenti (Caserma, Vanvitelli, Foro Boario, Sferisterio) crediamo si possa pedonalizzare completamente il centro storico e trasformare Piazza Costanzi e Via Cavour nella continuazione del corso Matteotti. Ciò deve essere accompagnato con alcune opere di arredo urbano ed esenzioni per l’uso del suolo pubblico da parte degli esercenti.

Ci piacerebbe che il finale di questo remake fosse diverso dai precedenti, per cui invitiamo il sindaco e l’assessore alla mobilità a osare, a guardare avanti, oltre il mero interesse elettorale.

Fano, 21/01/2017

 

Associazione La Lupus in Fabula