La sostituzione dei cestelli con cabine a forma di uovo della funivia Caprile-Cupa delle Cotaline è solo uno degli interventi programmati dal Comune di Frontone per il potenziamento del comprensorio sciistico del Monte Catria. Il progetto prevede un’ulteriore spesa di oltre tre milioni di euro, quasi totalmente finanziata dalla Regione Marche, per costruire: due nuove seggiovie, un nuovo skilift, l’ampliamento delle piste, un impianto di innevamento artificiale, un impianto di illuminazione delle piste. Mentre l’ospedale di Cagli chiude, perdendo anche il punto di primo intervento, per il taglio di risorse operato dalla riforma sanitaria regionale, la stessa Regione stanzia milioni di euro per finanziare un’attività sportiva dal futuro improbabile. Verosimilmente per effetto del cambiamento climatico, le precipitazioni nevose sembrano non avere né la consistenza né la regolarità per garantire la sciabilità dei nostri crinali (ammesso sia mai esistita). La particolare posizione a 40 Km dal mare e la bassa altitudine dei monti di questa parte di appennino, poi, non lasciano certo ben sperare se posti in relazione alle condizioni di quegli impianti alpini dismessi a causa dell’innalzamento di quota della neve sciabile. Ciò certamente non significa che non possano esserci eventi straordinari come il “nevone” del 2012 o le ultime nevicate: il problema è la mancanza di continuità di dette precipitazioni che, unitamente ai continui sbalzi di temperature, non garantiscono il manto nevoso utile all’attività sportiva se non a costo di immani sforzi e spese, appunto, di denaro pubblico. Tutto questo in un momento in cui la Regione pratica tagli “ovunque” con l’intento, dichiarato, di voler far quadrare il bilancio! Altra questione è poi quella prettamente ecologica. I progetti in questione si vanno ad inserire in un contesto ambientalmente sensibile sia per la sua valenza naturalistica, sia per gli equilibri biologici e le norme vincolistiche che caratterizzano l’area: Vincolo Idrogeologico, Area Floristica, Area di eccezionale valore vegetazionale, paesistico-ambientale, Area S.I.C. e Z.P.S., Dichiarazione di notevole interesse pubblico.
Bene ha fatto quindi l’Unione Montana del Catria e Nerone a esprimere parere negativo almeno al progetto di illuminazione artificiale delle piste (avremmo auspicato di più), ottimo è stato l’intervento degli organi competenti che hanno chiesto ai proponenti di dare specificamente conto della qualità dei boschi interessati dai tagli ed altro ancora. A questo punto rimane solo la Provincia con il suoi atti, alla quale la Lupus chiede di assoggettare l’intero progetto alla Valutazione di Impatto Ambientale, affinché ne vengano verificate, in maniera approfondita, le implicazioni ambientali, sociali ed economiche. Infine, è utile ricordare che le Sezioni Unite della Corte di Cassazione nel 2005 rilevavano che “il valore ambientale trova tutela prioritaria rispetto a qualsiasi interesse, pure di natura economica, ancorché previsto dalla Costituzione, come enunciato dalla Corte Costituzionale in varie sentenze”. Per cui a nostro parere la vocazione economica e sportiva del massiccio Catria-Acuto-Nerone non è quella legata allo sci da discesa, ma quella che conduce ad un Parco Naturale, l’unico progetto in grado di coniugare sviluppo economico e tutela ambientale.
Pesaro, 29/01/2017