La programmazione sull’uso delle risorse idriche non è solo una questione tecnica, ma anche e soprattutto un problema da risolvere a livello politico con metodo e chiarezza nelle scelte. Il Forum Provinciale dei Beni Comuni, Bene Comune, l’associazione culturale Liberamente, e Lupus in Fabula tornano sull’argomento “captazioni acque sotterranee”. Quello che viene criticato dagli scriventi non è certamente il fatto che si vuole intervenire per far fronte alle emergenze idriche attuali e future ma, piuttosto, il fatto che alla base sembrano esserci decisioni poco lungimiranti e molto incoerenti.
Intanto va chiarita subito una questione di fondo: il Forum e le Associazioni usano considerare interlocutori ideali gli amministratori in quanto rappresentanti dei cittadini. Sta a loro decidere se vogliono continuare ad essere un riferimento per i propri elettori o, meno positivamente, controparti da contrastare. Inserire in una legge (Omnibus)nata per la semplificazione, un emendamento divenuto poi un articolo su un argomento così rilevante e articolato come lo sfruttamento delle risorse idriche ha dell’inverosimile e il fatto che il Piano Acquedotti Regionale sia stato rielaborato più volte, e mai approvato, lo dimostra.
Oramai da qualche tempo, a livello istituzionale, è invalso l’uso di richiamare, a giustificazione delle proprie scelte in vari settori, la questione dei cambiamenti climatici. Il problema è reale e occorre affrontarlo da subito, a partire da dati certi alla mano, anche con scelte urgenti e radicali. Decidere di prepararsi agli effetti dei mutamenti climatici non può prevedere solo lo sfruttamento delle ultime riserve idriche, semmai dovrebbe portare, in via prioritaria, a predisporre campagne e scelte amministrative sul risparmio ed il recupero della risorsa. La Regione dovrebbe, poi, fare la sua parte investendo maggiormente sullo studio del territorio. Considerando che molta della discussione sulle risorse idriche ruota attorno ai possibili danni provocati dalle captazioni profonde, minimizzare l’argomento è apparso sconcertante. Occorre più chiarezza e trasparenza su studi e nuovi progetti. Occorre una netta presa di posizione politica a tutti i livelli per pretendere dall’Enel la pulizia degli invasi. Per avere delucidazioni in merito il Forum e le Associazioni hanno incontrato i tecnici dell’Ato. Inoltre, hanno chiesto di essere ascoltati, senza esito ad oggi, dalla terza commissione consiliare della Regione, per discutere le modifiche alla legge sulle derivazioni. Una volontà, la nostra, di ricerca di confronto con amministratori e politici allo scopo di poter dare un contributo a supporto del loro ruolo di decisori su questioni così rilevanti.
Rimane valido l’invito, rivolto alle istituzioni pubbliche, agli amministratori e alle associazioni a tutela dei cittadini ad esprimersi negativamente nelle sedi di competenza in merito alla proposta di modifica della L.R.5/2006 e in particolare a tutti i consiglieri regionali, chiamati mercoledì 26 aprile p.v. ad esprimersi in merito durante l’ assemblea legislativa, a chiedere lo stralcio dell’art. 14bis dalla pdl 130.
Il Forum Provinciale per i Beni Comuni PU
Associazione La lupus in fabula PU
Associazione culturale Liberamente PU
Bene Comune – Fano