MONUMENTO ALLA RESISTENZA

Le Associazioni Ambientaliste sono nettamente contrarie all’ipotesi di spostamento del Monumento alla Resistenza dovunque lo si voglia “traslocare” e alla realizzazione di un inutile parcheggio per i seguenti motivi:

-Si ritiene sia inutile una spesa così elevata (molto probabilmente NON basterebbero i 500.000 euro preventivati) solo per motivi di ordine pubblico, che potrebbero essere risolti con molto meno e con piccoli fattibilissimi interventi, quali: miglior illuminazione e miglior qualità dell’arredo urbano, controllo da parte della forze di sicurezza,  valorizzazione con opportuni eventi in loco, quali piccoli concerti, eventi di lettura, spazio alla fantasia; insomma, dopo anni di abbandono, anche da parte degli Enti, si ripensi ad una miglior fruibilità di questo spazio, non alla sua eliminazione;

-NON si ravvisa nessuna necessità di un ulteriore parcheggio, considerato che a pochi metri, di là del sottopasso, a fianco del Parco Miralfiore e della Ferrovia esiste già un amplissimo parcheggio scambiatore (2-300 auto) oltretutto gratuito; il Comune vuole andare in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in tanti altri luoghi d’Italia, cercando di decongestionare il centro allontanando le auto dal Centro Storico, al fine di migliorare le condizioni di vita, abbattere le polvere sottili, rendere più respirabile l’aria per tutti? Un altro parcheggio in pieno centro?

-Il Monumento in quel luogo ha una sua ben precisa motivazione storica, sociale e culturale; perché hanno costruito il Monumento alla Resistenza in quel luogo? Già perché?? Forse perché indica qualcosa di affine al monumento di Garibaldi. La statua di Garibaldi, fra città e stazione, indica l’unità nazionale ottenuta con il Risorgimento; il Monumento alla Resistenza indica la stessa cosa, insieme al legame, più immediato, fra città e territorio. Ecco perché sta bene lì dov’é.

-La rivitalizzazione del piccolo Parco e del Monumento stesso con la rimozione del “problema di ordine pubblico” si può ottenere con un minimo di interventi, come già detto anche sopra, di bassissimo costo e comunque dovuti in tutte quelle aree che si presentino socialmente degradate. Se per allontanare degli spacciatori, un qualunque Comune decidesse di radere al suolo un monumento e un parco … sarebbe non solo una sconfitta sociale ma una sorta di inaccettabile resa alla delinquenza; per evitare  il degrado e il bivacco basta volere che le parti della città tornino a far parte della vita dei cittadini; oppure si vuol cercare un facile consenso elettorale percorrendo il tema della “sicurezza”, coniugato sempre di più in versione anti-immigrati?

Infine, relativamente alle ipotesi di spostamento (che comunque rifiutiamo) proprio quali Associazioni Ambientaliste riteniamo del tutto inattuabili e dannose le localizzazioni Parco Miralfiore e Baia Flaminia. Parco Miralfiore perché si andrebbe a danneggiare una preziosa area verde (cementificazione e occupazione di suolo “verde”, anche se non con alberi) già intasato da interventi, e con una destinazione a Parco verde che non necessita certamente di altro cemento e manomissioni. A Baia Flaminia ancor peggio poiché la vecchia zona verde è stata già manomessa e ridotta da cementificazioni varie, dalla ciclabile ai nuovi edifici (bar, baretti ed altro) susseguenti all’attuazione del Piano Spiagge già duramente da noi contestato con numerose osservazioni inascoltate da parte dell’Amministrazione Comunale.

Pesaro, 12 novembre 2018

LA LUPUS IN FABULA    – LEGAMBIENTE PESARO     –  WWF PESARO