L’ALLEANZA n. 5.19           Alla II Commissione Permanente  della Regione Marche                                                                   

                               

COMUNICATO STAMPA

 OSSERVAZIONI ALLA PROPOSTA DI CALENDARIO VENATORIO MARCHE 2019/2020

 

In data odierna la Alleanza delle Associazioni Ambientaliste delle Marche ha partecipato ad una audizione presso la II Commissione Consiliare della Regione marche per esprimere le proprie osservazioni alla proposta di calendario venatorio stagione 2019/2020.

In premessa è stato necessario puntualizzare quanto appaia forte a noi la discriminazione operata dagli organi regionali (Giunta, Consiglio, Assessore, Dirigenti) nei confronti della componente ambientalista designata dalla Legge nazionale 157/1992 e dalla Legge Regionale 7/1995, insieme al mondo venatorio e a quello agricolo, a gestire l’attività venatoria.

Le numerose sentenze dei TAR, del Consiglio di Stato, della Corte Costituzionale, le impugnative del Governo nei Vostri confronti non sono bastate a modificare tale atteggiamento preclusivo, e rispettoso, in alcuni casi, solamente della forma.

Pare incredibile che delle numerosissime proposte di variazione della bozza della Giunta nessuna sia mai stata presa in considerazione, eppure è la realtà. Nei fatti la Commissione non rappresenta tutti i cittadini ma solo la parte di proprio gradimento o convenienza. A riprova di ciò basta osservare quanto dichiarato sul documento istruttorio, ove si dice che la proposta è stata messa a punto incontrando i rappresentanti degli ATC, delle Associazioni Venatorie e delle Associazioni Agricole, ma non è stato ascoltato il parere delle Associazioni Ambientaliste, discriminate come sempre.

Fatta questa premessa sono state fornite alcune proposte, a nostro parere migliorative, sul calendario venatorio presentato:

  • Orario di caccia: sostituire con il testo seguente.

L’esercizio venatorio ha inizio e termine secondo gli orari di seguito indicati:

SETTEMBRE     dal 01 al 15 – ore 6:30/19:00

dal 16 al 30 – ore 7:00/18,45

OTTOBRE          dal 01 al  26 – ore 7:00/18,30 termine ora legale

dal 27 al 31 – ore 6,30/16,45

NOVEMBRE      dal 01 al 15 – ore 6,30/16,45

dal 16 al 30 – ore 6:50/16,30

DICEMBRE        dal 01 al 15 – ore 7:00/16,10

dal 16 al 31 – ore 7:00/16,15

GENNAIO          dal 01 al 15 – ore 7:00/16,45

dal 16 al 31 – ore 6,50/17,15

Fa eccezione:

– la caccia alla beccaccia inizia due ore dopo rispetto agli orari di cui sopra.

Gli orari indicati nella delibera consentirebbero la caccia quando ancora è buio o c’è pochissima luce solare. La modifica degli orari di caccia si giustifica da un lato con la necessità di maggiore sicurezza sia per le persone che praticano l’attività venatoria, che per altri (vigilanza, cittadini, ecc.); dall’altro di consentire la riconoscibilità della fauna onde evitare l’abbattimento di specie non cacciabili. La modifica dell’orario della caccia alla beccaccia trova fondamento nella necessità di rendere più agevole l’attività di vigilanza e di evitare di fatto la “posta alla beccaccia”, attività vietata, ma largamente praticata.

  • Richiesta di esclusione della Tortora selvatica (Streptopelia turtur) dal calendario venatorio 2019/20. La Tortora selvatica è infatti specie classificata SPEC1, ovvero minacciata a livello globale, dal recente rapporto, European birds of conservation concern: populations, trends and national responsibilities, noto come Birds in Europe redatto e pubblicato recentemente (2017) da BirdLife international. E’ per questa ragione che la Commissione europea ha scritto ai vari Stati membri interessati dalla problematica, informando sulla necessità di una moratoria della caccia alla tortora selvatica, in attesa che venga elaborato e sia operativo uno specifico piano di gestione della specie. Per la situazione delle SPEC si invita a voler leggere e prendere in seria considerazione anche quanto riportato nella pubblicazione della LIPU 2019 dal titolo “L’avifauna cacciabile in cattivo stato di conservazione dopo l’aggiornamento di birds in europe 3”

 

  • Si richiede di non permettere il prelievo in deroga per le specie Storno, Tortora dal collare e Piccione nelle giornate di preapertura del mese di settembre, in quanto non se ne comprendono le motivazioni scientifiche e faunistiche, dal momento che nel mese di settembre non ci sono più colture in atto e quindi le suddette specie non possono in alcun modo rappresentare un pericolo per le attività agricole.

 

  • Richiesta di anticipare al 31 dicembre la chiusura della caccia alla Beccaccia, a causa della vulnerabilità della specie, soprattutto in presenza di condizioni climatiche avverse (neve), che possono determinare fenomeni di concentramento della specie in aree ristrette.

 

  • Uniformare l’apertura della caccia al Cinghiale al 1 novembre per tutte le Province delle Marche, sia perché non vi sono ragioni scientifiche, geografiche o climatiche che possano giustificare l’apertura anticipata a metà ottobre nelle province meridionali, sia perché nel mese di ottobre i boschi sono ancora completamente ed uniformemente ricoperti di fogliame, rappresentando quindi un ostacolo alla visuale e di conseguenza aumentando il rischio di incidenti di caccia, sia tra i partecipanti alle battute, sia per coloro che dovessero trovarsi nel bosco per altri motivi (raccoglitori di funghi, di castagne, escursionisti etc).

 

  • Si richiede l’esclusione dall’elenco delle specie cacciabili, in base alla Legge Comunitaria in materia di tutela delle specie nidificanti e migratrici in forte declino a livello europeo, delle seguenti specie: Allodola, Moriglione, Coturnice, Pavoncella, Combattente, Canapiglia, Codone, Marzaiola, Fischione, Mestolone, Moretta, Starna, Frullino, Beccaccino, ai sensi della direttiva 2009/147/CE e alla Guida interpretativa della Direttiva Uccelli che stabilisce che la caccia alle specie SPEC (Specie Europea di Interesse Conservazionistico) può essere autorizzata solo se per la specie interessata venga previsto un adeguato piano conservazionistico di gestione (§ 2.4.24). In particolare, per quanto riguarda la Moretta, in quanto questa specie può essere facilmente confusa con la Moretta tabaccata, che è ancora una specie ad alto rischio a livello europeo.

 

  • Si richiede di eliminare dal calendario venatorio 2019/2020 le cosiddette “preaperture” nelle giornate del 1, 4, 7, 8, 11 e 12 settembre e riportare l’apertura generale della stagione venatoria alla terza domenica di settembre (15 settembre), così come previsto dalla Legge nazionale n. 157/92. Infatti, non si comprendono le motivazioni scientifiche di anticipare la stagione venatoria al 1 settembre, se non nell’ottica di una caccia persecutoria nei confronti della specie Tortora, di cui peraltro si richiede l’esclusione dalle specie cacciabili al punto 1). Inoltre, si fa presente che ad inizio di settembre ci sono ancora molte specie in fase di riproduzione o di allevamento della prole, a causa dei cambiamenti climatici che hanno spostato la stagione riproduttiva almeno un mese in avanti.

 

  • Si richiede la modifica del calendario venatorio nella parte che riguarda la possibilità di esercitare la caccia nei Siti Natura 2000 per mancanza della Valutazione d’Incidenza, in violazione dell’art. 6, comma 3°, della Direttiva Habitat e gli artt. 5 e 6 del D.P.R. 357/97.

 

  • Si richiede che sia fatto obbligo di utilizzo delle munizioni atossiche senza piombo per tutte  le specie cacciabili.

 

  • Carnieri: effettuare le seguenti modifiche:

Per le specie per cui è previsto un massimo giornaliero di capi di selvaggina abbattibili: massimo10 capi.

Inoltre, nello specifico:

Quaglia          giornaliero  =                                    stagionale 25 capi

Codone          giornaliero  1   capo                        stagionale 10 capi

Mestolone     giornaliero   =                                 stagionale 20 capi

Combattente  giornaliero  2   capi                       stagionale 10 capi

Beccaccia      giornaliero   2  capi                       stagionale 10 capi

Beccaccino    giornaliero   =                                 stagionale 20 capi

 

Le modifiche al numero dei capi abbattibili si giustifica con l’esigenza di trovare un migliore equilibrio tra l’attività di caccia e la conservazione delle specie. Tali modifiche trovano conforto e conferma nelle osservazioni dell’I.S.P.R.A.

Infine le Associazioni Ambientaliste si dichiarano contrarie alla apertura della storica oasi la Badia, fondamentale per tutelare gli ecosistemi degli ambienti collinari per gli uccelli svernanti e migratori nella provincia di Pesaro contestando le motivazioni sostenute dalla ATC PS1.

 Ancona, 27 giugno 2019

 

La Alleanza della Associazioni Ambientaliste Marchigiane: Italia Nostra Marche, LAC Marche, LAV Marche, Legambiente Marche, Lipu Marche, La Lupus in Fabula, Pro Natura Marche, Forum Paesaggio Marche, WWF Marche.