VARIANTE URBANISTICA “CELLETTA”
Amministrare non è esercitare il potere feudale.
Che non esiste più, anche se in tanti in questo paese confondono il mandato elettorale col potere assoluto. Anche se si fosse votati dall’80% degli elettori, si governa poi anche per chi ha votato altri. Si governa ascoltando, dibattendo, dialogando, comprendendo, ed anche decidendo poi, ma con l’obbligo di cercare il dialogo. Alzare la voce non è un metodo che denoti buona pratica politica. Non ascoltare chi esprime posizioni, idee, opinioni e pareri diversi non è segnale di potere, né di piglio decisionale. È solo segno di politica autoreferenziata.
Come Associazioni Ambientaliste La Lupus in Fabula – Legambiente Pesaro – WWF Pesaro siamo preoccupati e non poco! Uno dei primi atti di una giunta che dovrebbe governare la città per 5 anni è il rimangiarsi la promessa elettorale riguardo il “costruire sul costruito.”
Perché si fa cassa, si afferma. In questo momento non c’è nessun bisogno di fare cassa. Anche grazie alla capacità del Sindaco (della Giunta precedente e dei Dirigenti di settore) di denaro ne è arrivato in città, non siamo nella necessità di vendere “beni comuni” per reperire denaro. Che non basta mai, siamo d’accordo, ma non è facendo altre colate di cemento dove sta per arrivare parecchia impermeabilizzazione con la nuova viabilità, che si gestisce il territorio.
Anzi, il previdente terrebbe qualche bene, invece di vendere tutto, come sta facendo questo Sindaco dai tempi della sua presidenza della Provincia di Pesaro e Urbino. Ci siamo venduti la partecipazione azionaria alla società che gestisce quasi tutti i servizi. Mentre un referendum vinto dai promotori chiedeva di tornare alla gestione pubblica di beni come l’acqua.
È legittimo avere opinioni diverse. Chi come noi è per la gestione pubblica (ma oculata e previdente) dei beni comuni, capisce che si possa cercare denaro per “fare cose” utili alla città. Ma vorremmo un dibattito, un dialogo, proprio perché esistono – fortunatamente – portatori di idee di governo diverse. Il sistema di azzittire ed usare intimidazione non ha a che fare con la legittimità di opinioni diverse.
Un Consigliere (Briglia) ha abbandonato i banchi del consiglio, un altro (Gambini) ha rifiutato di piegare il capo.
Chiediamo di tornare alla politica democratica, dialogata, che ascolta chi porta tesi differenti, anche se milita nella stessa compagine.
Centro commerciali nascono come funghi, prima ammazzano la piccola distribuzione poi falliscono, qualche volta. Ma quello che fanno è occupare territorio, impermeabilizzare territorio, chiedere parcheggi e viabilità. Gli oneri di urbanizzazione coprono sempre il costo della fornitura di necessari servizi?
Una città votata al futuro, come si dice, potrebbe ripensare al modello che ha condotto questo paese ad un tasso di cementificazione superiore a quasi tutti i paesi europei.
Viaggiamo, secondo i dati ISPRA, a 15 ettari di nuovo cemento/asfalto al giorno, con una perdita di 3 miliardi di euro l’anno. Per mancato assorbimento della CO2 come ricorda Gambini, per mancata regimentazione ed assorbimento delle acqua meteoriche, dei nutrienti, ecc ecc.
Si fa cassa subito, e questo può sembrare positivo. Si continua a pagarne il costo da lì in avanti, per sempre.
Il gioco non vale la candela.
E chi porta ragioni inconfutabili, basate su scelte che pareva avesse fatto proprio il sindaco, garantendo consumo zero di territorio, non può essere aggredito ma deve essere ascoltato.
Pesaro, 24 luglio 2019
LA LUPUS IN FABULA – LEGAMBIENTE PESARO – WWF PESARO