Replica ad articolo pubblicato il 20.12 sul Carlino dal titolo “Pesaro, lupi in aumento e sempre più vicini alla città“
Egregio direttore,
l’articolo uscito in data 20.12.19 dal titolo “Pesaro, lupi in aumento e sempre più vicini ala città” è indegno di un quotidiano come il resto del Carlino.
È solo una serie di dati falsi, scorretti, fuorvianti, e quel che è peggio è allarmistico, in modo del tutto infondato.
Andiamo con ordine:
1) il numero di 15 lupi come salta fuori? Da chi è validato? O si crede che ogni avvistamento vada sommato a quelli di giorni o settimane prima sparando numeri a caso (sia di animali diversi da quelli che sono noti per l’area del S.Bartolo e in genere per il circondario della città) ?
La capacità di spostamento giornaliero del lupo è di gran lunga superiore alla distanza tra il Parco della Pace e Gabicce. Arrivare al fiume ed anche in aree limitrofe alla città è cosa normale.
Non si nega che possano essere altri nuclei familiari a frequentare le periferie della città, ma osservare un lupo e contare UNO, osservarne un altro e contare DUE, poi un altro e contare TRE è come contare il proprio cane ogni volta che lo si vede e credere di averne 1000 a casa propria.
2) “Si viaggia ad un ritmo di quattro cuccioli ogni sei mesi”…questa considerazione farebbe ridere se non fosse disinformazione tendenziosa. Per ogni nucleo c’è solo una femmina riproduttiva che partorisce UNA volta l’anno, i cuccioli possono anche essere 5-6 ma di norma sono due o tre (meno) e ne sopravvivono meno. Prima di scrivere su una specie almeno informarsi sulla sua biologia
3) “Leggenda metropolitana”, secondo Acacia Scarpetti, la mancanza di aggressioni da parte del lupo. Secondo lui son segnalati casi di aggressione in Italia. Deve fornire i dati, perché così si scrive un articolo serio. Da dove desume questa affermazione quando in realtà di aggressioni non ne sono state mai segnalate? Avvistamenti da molto vicino, incontri ravvicinati certamente, ma aggressioni all’uomo MAI.
4) Caprioli e cinghiali scendono verso il mare e gli incidenti con le auto sono provocati da cinghiali che scappano il lupo. Anche qui la totale ignoranza dell’ecologia e dei fatti. Gli Ungulati sono in fase espansiva da tempo. Le popolazioni aumentano e le due specie in oggetto occupano spazi che da secoli non li vedevano più. Il fatto di scendere verso il mare è solo perché i nuclei iniziali erano in collina, l’espansione avviene in ogni direzione, non c’è alcuna intenzionalità di arrivare in alcun luogo, solo la naturale dispersione dai luoghi più o meno saturi. Il cinghiale ed il capriolo attraversano le strade solo perché queste attraversano i loro territori. Come noi dobbiamo attraversare le strade quando camminiamo in città, anche gli animali sono obbligati a farlo. Non è certo perché ogni volta stanno scappando dal lupo. Questa affermazione è ridicola. Semmai sono le battute la cinghiale in forma di braccata che disperdono i nuclei familiari.
5) “sbranano le pecore a volte nemmeno per fame, perché è il loro istinto” Chi ha scritto questa affermazione non conosce come il lupo, o qualunque altro predatore, attui l’azione della predazione. Capita che un lupo, una volpe, una faina, uccidano più prede di quante ne possano mangiare. È un meccanismo conosciuto e studiato, si chiama surplus killing o overkilling. Si deve al fatto che quando le prede non possono scappare perché chiuse in un ovile, in un pollaio, non si chiude la serie di atti sequenziali con cui un predatore attacca uccide e poi mangia ma viene interrotto e rinnovato da ogni animale che scappi (lo stesso motivo per cui un cane inseguirà una persona che corre). In natura non esiste over killing, perché eventuali altre prede si sono dileguate mentre il predatore uccideva la prima. Non si può pretendere di scrivere di ciò che non si conosce. Ed un giornale non deve permettere di spaventare la gente, di dire cose false, inesatte, senza prove alcune.
6) La minaccia continua del signor Siciliano, che promette che presto si piangerà per le malefatte del lupo, ha davvero solo lo scopo di creare terrore, tensione, allarme. Nessuno nega che il lupo predi capre, pecore, ed altri animali domestici. In questa fase è tutto come fosse nuovo: il lupo mancava dalle campagne e dalle periferie urbane da secoli. Per lui capriolo o capra sono entrambi cibo, non vi è nessuna malvagità, come suggeriscono invece gli autori dell’articolo, nel uccidere per mangiare. Certo è che oggi la convivenza tra noi ed il lupo è segnata dal suo essere un carnivoro, un animale simbolico, leggendario (sempre leggende negative), fiabesco (sempre favole negative). Il problema dei danni al bestiame esiste. Gli enti pubblici si adoperano per dare risposte, ma il conflitto resta. Però in questo conflitto con gli allevatori non ci sono casi di aggressioni all’uomo. E’ un conflitto di interessi, se vogliamo. Sia l’allevatore che il lupo intendono il capo di bestiame come risorsa. Ma se la utilizza uno non ne resta per l’altro. Dobbiamo trovare un punto di equilibrio e stiamo tutti cercandolo. E faticosamente ci si sta riuscendo con un dialogo informato e pacato con gli allevatori, sulla base di dati e esperienze. Ma articoli come questo distruggono anche questo lavoro fatto da tanti. Ci aspettiamo da Lei la pubblicazione di un articolo cui dare tutto lo spazio necessario per riparare lo scempio di verità scientifiche che hanno operato questi signori.
Cordialmente
La Lupus in Fabula – LIPU Pesaro – WWF Pesaro
Pesaro, 21 dicembre 2019