Nulla di nuovo sotto il sole pesarese
La città del “costruiamo sul costruito” della ciclopolitana avrà un altro parcheggio a Baia Flaminia al posto del campo da calcetto e dell’annessa area verde.
Gli amministratori pesaresi non amano il verde, appena ne vedono un pezzo lo coprono con un più estetico “grigio asfalto” oppure, per rimanere ecologisti, colorano l’asfalto con un verde più intenso.
Le chilometriche piste ciclabili, che dovrebbero educare i cittadini all’uso della bicicletta, sono per gli amministratori perfettamente compatibili non solo con i parcheggi già esistenti ma sentono addirittura l’esigenza di costruirne di nuovi.
A Baia Flaminia, una delle più belle zone a vocazione turistica, con la costruzione del parcheggio ipotizzato, si taglieranno alberi, si eliminerà una zona verde, danneggiando la bellezza naturale del luogo e sarà reso meno agevole l’uso della piscina; si contribuirà ad inquinare ulteriormente una zona già appesantita dalla foce del fiume Foglia, ove confluiscono gran parte degli scarichi non depurati, dal Porto canale e dalla infinita attività che si svolge nel periodo estivo nel Campo di Marte, oggetto di notevole degrado, anche per il grande afflusso dei cittadini.
Il nuovo parcheggio non risolverà il problema del traffico, al contrario farà affluire centinaia di auto che, alla ricerca di un posto libero, gireranno a vuoto nella zona, rilasciando tonnellate di Co2 e altri gas clima alteranti, dannosi alla salute.
Chi vuole questa struttura? L’assessore Belloni dice: “i ristoratori” … e lui, prontamente esegue. L’emergenza climatica è per gli amministratori una fantasia per cui meglio tagliare gli alberi piuttosto che piantarli; l’uso del mezzo pubblico è un optional, tanto che costruiscono parcheggi togliendo un po’ di verde che, oltretutto, bisognerebbe anche curare con dispendio di danaro per la pubblica amministrazione .
Il 2030, data indicata dagli scienziati come ultimo termine per mettere in atto tutte le possibili azioni volte a ridurre l’inquinamento atmosferico, è vicino; dovremmo “pedalare” per recuperare i danni ambientali fatti negli ultimi decenni. Questa preoccupazione dovrebbe guidare l’azione degli amministratori pubblici, con scelte coerenti, dovrebbero ascoltare i cittadini che hanno già manifestato la loro contrarietà all’ulteriore consumo di suolo e al relativo inquinamento. (raccolta firme su variante celletta – incontro pubblico con prof. Paolo Pileri): Gli stessi cittadini inoltre dovrebbero assumere quotidianamente buone pratiche per scongiurare il peggio.
Le organizzazioni ambientaliste auspicano un’attenta riflessione della amministrazione comunale, che dovrà meglio individuare le reali esigenze della Città, tenendo presente il primario valore dell’ambiente, ribadiscono la loro intenzione di dar luogo ad una forte mobilitazione per impedire la costruzione del nuovo parcheggio di Baia Flaminia, dichiarandosi comunque disponibili ad un confronto serio e costruttivo.
Pesaro, 21 febbraio 2020
LA LUPUS IN FABULA – COMITATO STOP CONSUMO DEL SUOLO – LEGAMBIENTE – PESARO