Comunicato stampa
Con riferimento alle notizie di stampa secondo cui il comune di Fano debba decidere in fretta su quale tracciato adottare tra i quattro proposti della nuova strada per Pesaro, siamo convinti che sia meglio perdere un finanziamento che realizzare una opera pubblica che non porta nessun beneficio apprezzabile, consuma suolo agricolo e incrementa la produzione di CO2.
Speravamo che il lock down fosse servito a riflettere sugli errori del passato, che sono causa sia della crisi climatica in corso, sia dello sviluppo di nuove malattie virali a causa della dissociazione del rapporto uomo/natura.
In pochi hanno capito (e tra questi non ci sono molti tecnici e amministratori) che non possiamo più costruire strade, asfaltare, cementificare come se non ci fosse un domani, che dobbiamo avere la massima attenzione a non sprecare altro suolo, perché il suolo fissa il carbonio, perché ci da il cibo, perché è fonte di biodiversità.
Senza dubbio esiste il problema di un fluido collegamento con Pesaro, in certi periodi dell’anno o in certi orari, ma non si può pensare che una nuova strada progettata per raggiungere il futuro (o futuribile) ospedale di Muraglia sia la soluzione. Soprattutto perché nelle ipotesi di studio presentate dall’Ing. Sorbini, del Settore lavori Pubblici del Comune di Fano, il guadagno di tempo rispetto alle infrastrutture esistenti sarà di due (Affiancamento A14 – Via della Necropoli) o al massimo di quattro minuti (Gimarra). Per risparmiare pochi minuti però si dovranno impermeabilizzare dai quattro ai sei ettari di suolo agricolo e modificare significativamente il paesaggio con tutto quel che ne consegue, spendendo dagli otto ai venti milioni di euro, come se i finanziamenti piovessero dal cielo e non andassero invece a incrementare l’insostenibile debito pubblico del Paese. Non è chiaro nemmeno se tre delle quatto ipotesi di tracciato, che prevedono nuove opere anche nel territorio pesarese, siano state concordate tra i due comuni.
La soluzione per una mobilità alternativa da e per Pesaro, a costo zero, si chiama nuovo casello Fano nord. Non si capisce perché il Comune non chieda a società Autostrade di rivedere il progetto, previsto tra le opere compensative alla terza corsia e bocciato dalla Soprintendenza, rendendolo compatibile con i vincoli paesaggistici. Probabilmente potrebbe bastare ridurne la dimensione, renderlo unidirezionale con Pesaro e migliorarne l’inserimento ambientale.
Chiediamo quindi alle forze politiche di maggioranza e di opposizione di non fare scelte precipitose e di ricercare la soluzione tecnica a minor impatto ambientale, che sia anche un segno di cambio di rotta nelle politiche di gestione del territorio.
Fano, 18/07/2020
IL CONSIGLIO DIRETTIVO